IL PROGETTO HAARP
Il
progetto HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project),
ufficialmente finalizzato alla ricerca atmosferica, è diretto
dall’Aeronautica e dalla Marina statunitensi. Secondo quanto dichiarato,
dovrebbe trattarsi di un progetto accademico teso alla modificazione
della ionosfera (un’area a circa 50 chilometri dalla
superficie terrestre), per variazioni apparentemente controllate sul
clima e per migliorare le telecomunicazioni. In realtà è un prototipo,
riconosciuto come tale, per sviluppare tecnologie derivate dalle
scoperte dello scienziato di origine croata Nikola Tesla.
Ricordiamo
che Tesla aveva scoperto il modo di produrre e immagazzinare campi
elettromagnetici, trasferibili attraverso canali presenti in natura
sulla superficie terrestre; aveva ipotizzato armi a particelle e aveva
condotto ricerche sui fulmini globulari e sui raggi X. Tutti campi
ampiamente studiati e utilizzati nel novero delle cosidette “guerre
stellari”, di cui HAARP fa parte.
È UN SISTEMA D’ARMAMENTO
In
effetti, nel corso della campagna presidenziale, il conservatore Bob
Dole aveva sollevato la questione delle guerre stellari, evidenziandone
la notevole diminuzione dei costi in quanto il sistema era costituito
essenzialmente da congegni al suolo potenziati da satelliti. HAARP,
fornisce certamente la tecnologia di questi sistemi sia al suolo che
satellitari, considerando che il termine “satellitare” indica anche
tutte le apparecchiature d’armamento poste in orbita. Fra gli impieghi
ufficialmente dichiarati del progetto HAARP vi è la comunicazione
militare con i sottomarini, che avverrebbe inviando segnali ad alta
frequeza ed intensità, tanto da far vibrare la ionosfera (che funge come
filtro sei raggi solari). Questo strato, vibrando, genera un segnale di
rimando che penetra nel mare, permettendo le comunicazioni. Il segnale
può anche essere usato per la tomografia di penetrazione del terreno
(una sorta di radiografia della superficie) e quindi la rilevazione di
attrezzature sotterranee, rifugi, strati differenziali geologici a
diversi chilometri di profondità. Gli investimenti sul progetto in
questione sono stati recentemente approvati dal Congresso degli Stati
Uniti.
Il sistema – formato anche da tecnologie radar “oltre orizzonte”,
vale a dire in grado di osservare al di là della curvatura della
superficie terrestre rilevando gli oggetti in arrivo – può disattivare
eventuali ordigni nucleari volanti, può fungere da sistema difensivo e
può essere applicato per influire sulla fisiologia e sul comportamento
umano, oltre che sul clima. Come si può intuire siamo di fronte ad una
tecnologia molto sofisticata, pronta forse a fronteggiare mezzi militari
ed espressioni tecnologiche avanzate. Inoltre rappresenta un’iniziativa
importante degli apparati militari statunitensi. L’intero concetto
delle armi elettromagnetiche, di cui HAARP è solo una parte, è stato
preso in seria considerazione con una ricerca che risale all’inizio
degli anni ’50. Considerando che le prime ricerche partirono su ordini
provenienti dall’alto, è molto probabile che questa tecnologia
elettromagnetica possa essere un perfezionamento dei principi di Tesla.
Di certo, lo sviluppo di questi armamenti è stato condotto in tutta
segretezza, come “progetto occulto”.
NELLA PIÙ REMOTA ALASKA
HAARP
fa parte di un programma ben più vasto. A chi obbietti che HAARP è solo
un progetto di ricerca, si deve dire che ogni progetto d’armamento,
inizialmente, appare come programma di ricerca. L’installazione
principale del progetto HAARP si trova a Gakona, 150 miglia a Nord-Est
di Anchorage in Alaska, una regione remota e scarsamente popolata. In
base a quanto afferma Begich, la scelta di questo sito è stata dettata
da tre motivi principali: la sua vicinanza al polo e quindi alle linee
di forza dei campi magnetici; le riserve di fonti naturali di cui
l’Alaska è dotata, utili per le attrezzature; la distanza da centri
urbani, essendo una regione allo stato naturale. Il motivo per cui HAARP
rappresenta un pezzo importante nella scacchiera SDI è che un sistema
satellitare come quello delle Guerre Stellari è molto vulnerabile.
Infatti attaccare un sistema al suolo come HAARP vuol dire attraversare
una linea di confine ben distinguibile, quindi più facile da difendere.
Le difficoltà aumenterebbero se fosse dislocato su di un aria densamente
popolata.
Oltre
a Gakona i ricercatori Begich e Manning (ndr vedi 1), credono di aver
individuato installazioni d’importanza rilevante nel progetto,
posizionate in diversi punti del globo. Uno in Europa, precisamente in
Norvegia ed uno sull’isola di Portorico (probabilmente Arecibo). Begich e
Manning affermano che ve ne sono diversi altri, probabilmente in
Australia (Pine Bush) ed ancora in Europa (Steeplebush, in Inghilterra),
ed altri sono in via di installazione nell’emisfero meridionale, dove
nuove tecnologie sono attualmente in evoluzione.
MODIFICAZIONE ATMOSFERICA
La
guerra atmosferica è un dato di fatto. Come detto, la tecnologia per la
sua applicazione risale agli anni ’50. Nel 1976, gli Stati Uniti hanno
firmato un accordo con altri 60 paesi, in cui si ratificava di non
utilizzare le modificazioni del clima come arma. Il direttore del
programma alla base aeronautica di Hanscom ha pubblicamente affermato ad
una televisione canadese che è possibile perforare la ionosfera e
creare uno spazio vuoto artificiale. In tal modo un satellite,
penetrando in uno di questi spazi incontra un’atmosfera imprevista che
crea delle forze frenanti con conseguenti avarie. Questo sistema d’arma
rappresenta un pericolo per la popolazione mondiale. Ogni buco
artificiale generato nella ionosfera viene riempito dall’atmosfera
sottostante che, in tal modo, provocherà correnti indesiderate e
modificazioni climatiche di portata continentale. E non è solo un
problema degli Stati Uniti.
L’idea che si determinino cambiamenti nella
ionosfera, che ci protegge dalla radiazione cosmica e da una serie di
altre particelle dannose, è semplicemente pazzesca in quanto ciò
renderebbe la vita impossibile su questo pianeta. È per questo che si
tratta di un problema internazionale. Gli scienziati impegnati nel
progetto definiscono la ionosfera “il plasma di laboratorio del cielo”,
sottolineandone la sua funzione di ambiente adatto alla sperimentazione.
Al completamento della sua prima fase, il progetto HAARP raggiungerà
oltre un miliardo di Watt di energia radiante. Il livello ambito è di
circa un centinaio di miliardi di Watt di radiazione effettiva da
scaricare nella ionosfera. Se questa megaradiazione venisse realmente
irradiata in tutta la sua potenza, gli effetti catastrofici non si
farebbero attendere.
I BREVETTI DI EASTLUND E LA TECNOLOGIA TESLA
Si
è detto che HAARP ha a che fare con la tecnologia Tesla. Se si
controllano i brevetti originali dell’ideatore del progetto, il fisico
texano Bernard Eastlund, in particolare quello numerato U.S. Patent
#4.686.605 e chiamato “Metodo ed Apparecchiatura per l’Alterazione di
una Regione dell’Atmosfera, Ionosfera e/o Magnetosfera Terrestre”, c’è
sempre una sezione di riferimento alle idee originali su cui sono stati
sviluppati. In quella sezione vi sono un paio di articoli, uno del 1915 e
uno del 1941. L’unica persona che a quell’epoca poteva scrivere su
questo argomento era Nikola Tesla. Begich ha seguito questa intuizione, e
attraverso alcune ricerche in biblioteca, ha studiato i principi di
Tesla su una tecnologia d’armamento chiamata “The Shield”, lo Scudo, in
grado di fermare qualsiasi aeromobile in arrivo.
Il
“New York Times” nel 1915 lo definì come “il fulmine di Thor”. Forse
non a caso il sistema SDI, allo stato iniziale del suo sviluppo veniva
definito “Scudo Stellare”. HAARP nasce ufficialmente nel 1983/84, (quasi
in contemporanea alla dichiarazione di Reagan sull’avvio del progetto
Star Wars), quando Bernard J. Eastlund fu contattato dall’azienda
petrolifera Atlantic Richfield Company (ARCO), per elaborare dei
progetti, basati sui sistemi Tesla, da brevettare nel più breve tempo
possibile, scoperte che scaturirono da un lavoro durato alcuni anni.
Eastlund non riuscì subito ad ottenerli, perché secondi il governo, non
si trattava di scoperte originali. Doveva quindi dimostrare di essere
capace di far convergere l’energia in un modo totalmente diverso da
quello dei trasmettitori radio. Solo allora gli vennero concessi i
brevetti. Dopo una serie di riunioni, a cui parteciparono il
sottosegretario della Difesa in Marina e alcune agenzie dell’Air Force,
venne creata l’Atlantic Power Technologies Incorporated (APTI), una
sezione controllata dall’ARCO. L’APTI avrebbe dovuto costruire le
installazioni HAARP in Alaska grazie ai brevetti di Eastlund. Essa
svolse un lavoro dimostrativo per i militari sino alla fine degli anni
Ottanta, quando vi fu la firma del contratto, e il vero e proprio
programma HAARP ebbe inizio. Eravamo tra il 1991 e il 1992, anche se la
prima attivazione del sistema risale al dicembre 1994.
FULMINI ARTIFICIALI
Questi
sono rilevabili anche “storicamente”. Già nel 1899 Tesla aveva
sviluppato i principi di trasmissione dell’energia dei fulmini (con una
potenza di oltre otto milioni di Volt) attraverso grandi distanze, come
dimostrato da un articolo della rivista Electrical Review del 29 marzo
1899. Tesla, infatti, aveva scoperto che la superficie terrestre e gli
strati atmosferici erano ottimi conduttori. Aveva quindi ideato un
generatore che era capace di creare fulmini artificiali, la cui potenza
poteva essere trasmessa in qualunque parte del globo senza cavi o
conduttori. Tesla è morto nel 1943, ma la sua sperimentazione era
talmente avanzata che le agenzie militari statunitensi dovevano per
forza di cose interessarvisi. È trascorso un secolo quindi, c’è stato
tempo a sufficienza affinché gli apparati militari perfezionassero e
finalizzassero a proprio uso le scoperte di Tesla sui fulmini e le
tempeste artificiali.
ACCADE NELL’ATMOSFERA
H.A.A.R.P
è un oscuro progetto militare statunitense, con base a Gakona in
Alaska, e che riproponiamo oggi per le notevoli modificazioni climatiche
mondiali avvenute negli ultimi anni.
Dietro
la facciata di ricerca scientifica volta al miglioramento di radar,
comunicazioni, sistemi geofisici per la ricerca di petrolio e depositi
militari si nasconde lo sviluppo sperimentale di una superpotente
tecnologia di irradiamento a radio-onde capace di dirigere quantità
altissime di energia in località strategiche del pianeta. Come?
Sollevando con un raggio estese aree della ionosfera, quella zona
dell’atmosfera compresa tra 40 e 600 miglia, e riscaldandole; onde
elettromagnetiche rimbalzano indietro sulla terra e penetrano qualsiasi
cosa vivente e/o morta.
H.A.A.R.P. utilizza i più elevati livelli di energia mai adoperati che provocherebbero modificazioni molecolari dell’atmosfera con conseguenti cambiamenti climatici, non solo ma le onde riflesse sulla superficie terrestre sarebbero in grado per la loro intensità e penetrazione di manipolare e disgregare i processi mentali umani.
Secondo alcuni scienziati l’utilizzo improprio e sconsiderato di tale energia potrebbe avere conseguenze cataclismatiche. Nessuno infatti è in grado di prevedere come la terra, che altro non è che un organismo biomagnetico reagirà a questo eccesso di radiazioni.
Infine ricordiamo che H.A.A.R.P. è la realizzazione pratica delle teorie di Nikola Tesla, infatti esamina esattamente gli stessi fenomeni studiati dal grande scienziato croato cento anni prima in Colorado. FONTE
Progetto HAARP- La guerra del clima
fonte: http://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/modificazioni-del-clima-un-programma-basato-sullo-sviluppo-delle-tecnologie-tesla/
Nessun commento:
Posta un commento