Non potendo più nascondere che l’F-35 non può manovrare, il Pentagono ha iniziato a dire che ciò non importa perché potrà abbattere i caccia nemici prima che possano avvicinarglisi, tuttavia anche questo appare sempre più improbabile.
Dopo
la diffusione di un rapporto sul recente fallimento di un F-35 nel
battere in combattimento un F-16D, il dibattito si è intensificato sulla
natura del futuro combattimento aereo. In un recente articolo sul Strategist Post, Andrew Davies identifica l’importanza di combinare l’ingaggio aria-aria a lungo raggio tramite i ‘Beyond-Visual Range Air to Air Missiles‘
(BVRAAM) con il vantaggio della tecnologia stealth per ridurre la
tracciabilità del velivolo e sfruttando sensori, elaborazione
informazioni e capacità di guerra elettronica superiori.
Davies rileva
inoltre che va ancora dimostrato quanto siano efficaci tali capacità nel
futuro contesto operativo, dichiarando
‘…ci sono motivi per chiedersi quanto sarà efficace la borsa dei trucchi dell’F-35 in futuro, tanto più che i sistemi contro-furtivi si evolvono, e mi piacerebbe vederlo trasportare più armi a lunga gittata...’
Chiaramente l’F-35
è stato progettato per intraprendere un particolare approccio al
combattimento aria-aria (attacchi a lungo raggio), piuttosto che al
dogfighting ravvicinato. Ciò evidenza una domanda chiave che apre un
dibattito significativo:
“La nostra ipotesi sul futuro aereo da combattimento, secondo cui il BVR dominerà e i ‘duelli’ hanno i giorni contati, è corretta?”
La base di fondo delle ipotesi attuali sull’ascesa del combattimento aria-aria a lungo raggio e la fine del dogfight
è che Stati Uniti e forze alleate avranno sempre un chiaro e durevole
‘margine di conoscenza’ su qualsiasi avversario, acquisendo una
cognizione della situazione superiore per consentire l’uso illimitato
dei BVRAAM. A tal proposito, il vero successo dell’F-35 nella tattica
della guerra aerea-aria può infatti dipendere dalla capacità di
conservare un vantaggio cognitivo a livello strategico a fronte degli
sforzi risoluti dei futuri avversari di vincere in modo netto la guerra
delle informazioni all’avvio di ogni conflitto futuro. Considerando gli
avversari futuri, la dottrina della guerra delle informazioni cinese
evidenzia la necessità di attaccare i sistemi C4ISR, tra cui i
satelliti, fin dall’inizio o anche prima in qualsiasi conflitto
militare. Tale guerra delle informazioni sarà combattuta nello spazio,
cyberspazio e spettro elettromagnetico.
L’EPL vede le informazioni sul
campo di battaglia come ambiente integrato che comprende cyberspazio e
guerra elettronica, e basa l’approccio a questi ambiti con il concetto
di Integrated Electronic Network Warfare (INEW). Il Generale
dell’EPL Dai Qingmin afferma che obiettivo chiave dell’approccio
dell’EPL al INEW è interrompere il normale funzionamento dei sistemi
informativi sul campo di battaglia del nemico, proteggendo i propri, con
l’obiettivo di avere superiorità informativa. Pertanto, conquistare
l’aria contro la PLAAF può essere determinato tanto dal vincere la
guerra delle informazioni quanto dal successo nella tattica degli
ingaggi aria-aria oltre l’orizzonte.
S’immagini l’assenza di
collegamenti dati tra F-35 e AWACS; i radar AESA di un E-7A Wedgetail
distrubarti; attacchi ASAT che abbattono le comunicazioni strategiche,
attacchi informatici che colpiscono la logistica o i segnali GPS
disturbati, i primi colpi sparati non saranno missili ma satelliti
sabotati via computer dagli hacker o disturbati da terra. Inoltre ci
sarà motivo di colpire con rapidità e decisione, avviando la ‘prima
salva della guerra’ delle informazioni. Senza la flessibilità concessa
da questi sistemi, il pilota dell’F-35 deve affidarsi a sensori di bordo
come il radar AESA e l’Electro-Optical Targeting System (EOTS)
per rilevare, tracciare e ingaggiare bersagli, aumentando la
tracciabilità del velivolo e possibilmente farlo entrare nel campo
visivo dei sistemi avversari.
La dipendenza dell’F-35 dalla superiorità delle informazioni lo rende inefficace? Se l’F-35 è relegato al ruolo BVRAAM a lungo raggio, e se la futura dottrina del potere aereo viene formulata con tale approccio, allora l’efficacia della piattaforma, e del potere aereo occidentale, è a rischio se i sistemi C4ISR saranno attaccati.
A tal proposito,
qualsiasi ipotesi secondo cui le moderne forze aeree non abbiano la
capacità di dogfight è pericolosa e non è credibile, dato che
alcuna forza aerea cederebbe il controllo dell’aria semplicemente perché
non può sfruttare tutti i vantaggi desiderati. Le aeronautiche devono
prepararsi al dogfight, anche se dotate dell’F-35. Infine, i
futuri avversari non saranno così cortesi da combattere Stati Uniti ed
alleati nei loro termini e in modo da rafforzarne il vantaggio. Il
nemico conta sempre. In futuro, per conquistare l’aria prima si deve
vince la guerra delle informazioni nello spazio, cyberspazio e spettro
elettromagnetico, acquisendo una cognizione della situazione superiore,
negandola all’avversario a livello strategico, operativo e tattico.
L’incapacità di contrastare i sistemi di guerra dell’informazione
dell’avversario ridurrà significativamente la capacità degli aerei da
combattimento tattici come l’F-35 di avere sufficiente cognizione della
situazione per impiegare efficacemente i BVRAAM, e quindi combattere
secondo l’approccio preferito nelle operazioni aeree. Sembra improbabile
che i nostri avversari futuri combattano nel modo più idoneo alla
propria sconfitta, ed è una scommessa sicura che gli analisti cinesi e
russi conoscano tutte le debolezze dell’F-35 e come condurre la guerra
aerea sfruttando al meglio queste debolezze. L’F-35 sarà costretto al
dogfight quando sarà impiegato in una guerra vera contro un nemico
intelligente, ben attrezzato e determinato.
Malcolm Davis Australian Strategic Policy Institute – Russia Insider
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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