Una delle domande che mi sono posto in questi anni è come facessero
certi poteri a creare degli eventi simbolici con una perfezione quasi
assoluta. Nei riti di sangue che ho analizzato, da solo o tramite i
lettori del blog, ho notato che dal punto di vista simbolico coincide
sempre tutto alla perfezione per disegnare metaforicamente un evento che
ha un certo significato esoterico.
Una delle “coincidenze” che mi hanno
da sempre più colpito è che nella lista passeggeri del disastro di
Ustica, ai numeri 13 e 19, compaiono rispettivamente Maria Grazia Croce e
Rosa De Dominicis, mentre al numero 22, che è il numero della
perfezione e di Dio, compare un certo Diodato; così come mi ha sempre
colpito il fatto che a Viterbo, città rosacrociana per eccellenza in
Italia, i nomi dei sindaci abbiano quasi sempre richiamato simboli
rosacrociani, o in maniera evidente (Rosato Rosati, Gigli, Fioroni,
Ascenzi) o in maniera meno evidente e più sottile ma comunque sempre
collegabile.
Sempre parlando di nomi, mi ha colpito come i nomi degli esoteristi e
dei massoni più famosi facciano riferimento a concetti esoterici o
simbolici. A titolo di esempio: Crowley richiama crow, il corvo. Israel
Regardie richiama Israele. L’attuale maestro venerabile
della Loggia degli Illuminati, successore quindi dei Templari, si
chiama Giuliano Di Bernardo, richiamando quindi San Bernardo, il
fondatore dell’ordine templare. Licio Gelli richiama sia la luce che il
giglio. Carpeoro, studioso ed esperto di massoneria e Rosacroce, il cui
vero nome è Gianfranco Pecoraro, già nel nome richiama Giovanni e Cristo
(il pecoraro è il pastore, e il buon pastore è Cristo) ma soprattutto è
nato il 24 giugno, festa della massoneria ma anche dei Rosacroce.
Escludendo che queste coincidenze siano create a tavolino da un gruppo
di persone che stabiliscono nome e cognome della persona che ricoprirà
una certa carica (anche perché in tal caso bisognerebbe ipotizzare che i
genitori di Carpeoro abbiano deciso di procreare il piccolo Gianfranco 9
mesi prima del 24 giugno, il 24 ottobre), la spiegazione deve essere
ricercata in quelle coincidenze significative di cui parla Jung.
Ma queste coincidenze significative sono provocate (anche) dalle
persone che manipolano la realtà per mezzi di strumenti esoterici, nella
maggior parte dei casi all’insaputa della persona interessata, che
spesso crede di rivestire quel posto esclusivamente per meriti
personali. Si spiega in tal modo perché persone col quoziente di
intelligenza di Monti o, peggio, di Bush (che significa cespuglio, ma
anche roseto), possano ricoprire ruoli di rilievo internazionale; e come
sia potuta arrivare alla presidenza del Consiglio o al Parlamento
gente con un quoziente intellettivo pari a quello di un comodino, come
la maggior parte dei politici attuali. Solo per fare un esempio, Monti è
senz’altro inconsapevole del motivo per cui è stato chiamato alla
presidenza del Consiglio, e non si è mai fatto domande su come abbia
fatto a diventare rettore della Bocconi pur avendo scritto solo pochi articoli di economia,
peraltro anche poco conosciuti e apprezzati. Senz’altro lui crede di
rivestire il suo ruolo per le sue capacità, così come anche Di Pietro
crederà di rivestire il suo ruolo per la sua eloquenza e la sua
intelligenza.
La verità è che questa gente è nel posto dove sta, per altre ragioni,
e mossa (anche) da forze che non riescono a controllare né a
immaginare. La maggior parte degli eventi significativi viene prodotta
quindi senz’altro con decisioni umane, razionali, e programmate a
tavolino, ma viene anche indotta (provocata, o agevolata) dai riti
esoterici collettivi, effettuati dagli appartenenti all’organizzazione
esoterica contemporaneamente e in varie parti del mondo. Un evento come
il disastro del Concordia, o una vicenda come quella delle Bestie di
Satana, vengono realizzati a livello umano da persone che non conoscono
il disegno complessivo, ma vengono orchestrati a livello superiore da
persone che agiscono con riti collettivi e la forza di volontà e di cui
nessuno sospetta l’esistenza, neanche il magistrato corrotto che
insabbia l’indagine o manipola le prove, o l’assassino che ha sparato il
colpo (il quale crede di aver agito per vendetta, o per un improvviso
atto di follia). In fondo è quel che diceva anche Jung quando,
sinteticamente, diceva che le coincidenze sono «pensieri che incontrano
altri pensieri». Le coincidenze sono quindi provocate dal pensiero
collettivo di chi effettua questi riti.
Questa idea a me pareva una mezza follia, ma dopo che mi era stata
detta e ripetuta da esoteristi noti e meno noti e da Gabriella Carlizzi
in passato, mi è stata di recente confermata da un ex funzionario dei
servizi segreti, di cui mi fido molto (Fausto Carotenuto); ho trovato
una conferma poi in scritti di Dion Fortune, che sono veri e propri
documenti di prova in tal senso (e che fra poco indicherò). Mi sono
soffermato a riflettere sul fatto che molti di noi, che praticano
discipline orientali, effettuano queste meditazioni collettive (idem
nella Soka Gakkai, dove si fanno spesso recitazioni collettive per
raggiungere determinate finalità, aiutare persone, ecc.). Nulla di più e
nulla di diverso da quando tutti i fedeli di varie chiese, in ogni
parte del mondo, pregano
per qualsiasi cosa (dalla salute del Papa, alla pace in una certa
zona). L’unica differenza è che noi le effettuiamo per fini positivi.
Le organizzazioni esoteriche “nere” effettuano le stesse meditazioni,
ma per fini negativi, con cui condizionano (o tentano di condizionare)
la maggior parte degli eventi che accadono nel mondo. A coloro che
rideranno di queste mie affermazioni, rispondo da subito che finché si
tratta di persone razionali e materialiste, magari atee, l’incredulità è
assolutamente normale. Ma a chi pratica una qualsiasi forma di
religione organizzata e quindi effettua preghiere collettive, a chi
pratica meditazioni collettive (per la pace, per la salute di un amico,
per qualsiasi cosa), a chi recita il Daimoku o altri mantra per produrre
risultati nella propria e altrui vita, replico che in tal caso
l’incredulità iniziale, seppure comprensibile, diventa stupidità se si
traduce nel continuare a negare questi fenomeni.
Mi rivolgo insomma ai lettori di questo articolo con un messaggio
chiaro. Se siete materialisti e atei, ridete pure di ciò che ho scritto e
pensate pure che io sia fuori di testa. Ma se appartenete a una di
queste categorie: cattolici che vanno a messa la domenica o anche solo a
Natale, seguaci di Osho, di Paramahansa Yogananda, buddhisti della Soka
Gakkai o di altre forme di buddhismo, praticanti yoga o altre forme di
meditazione, musulmani, protestanti, pentecostali, induisti, devoti di
San Gennaro, della Madonna di Lourdes o di Medjugorje… sappiate che non
c’è alcuna differenza tra replicare nel tempio massonico il rito della
morte di Hiram, replicare il rito della morte di Christian Rosenkreutz
nel tempio della Golden Dawn, e replicare il rito della morte di Gesù a
Pasqua o della sua nascita a Natale, recitare il Daimoku replicando il
sorgere della Torre Preziosa, o fare il rito del Rakhi (del braccialetto) come succede in alcune comunità di matrice induista.
Soprattutto è stupidità pensare che quello che facciamo noi ha un
senso (ad esempio la recitazione del Daimoku per i buddhisti di
Nichiren, o la preghiera collettiva la domenica in piazza San Pietro) e
non possano poi esserci altre persone, con altri intenti completamente
opposti, che pregano per fini contrari, sia pure con preghiere e riti
diversi da quelli cui ci hanno abituati. Nel testo di Dion Fortune “La
battaglia magica d’Inghilterra” viene offerta una preziosa testimonianza
documentale della pratica di questi riti collettivi di meditazione; il
libro raccoglie le lettere che questa esoterista inglese scriveva ai
suoi adepti, per operare mediante strumenti esoterici contro il regime
nazista. Si tratta di documenti reali, dal valore eccezionale, con cui
l’esoterista inglese dà ai suoi adepti le istruzioni per combattere
“esotericamente” il regime
nazista, a mezzo di meditazioni collettive. Si può credere a quanto c’è
scritto o no. Ma per non crederci occorre essere atei e materialisti,
perché chiunque – lo ripeto – sia cattolico, protestante, musulmano,
buddhista, induista, massone o aderente a una qualsiasi altra forma di
spiritualità, non potrà che ritrovare negli scritti di Dion Fortune lo
stesso modus operandi che si trova all’interno del proprio gruppo di
appartenenza.
La letteratura esoterica, alchemica e magica è fatta per il 90% da
testi volutamente incomprensibili. Si deve in particolare a Aleister
Crowley, Dion Fortune, Israel Regardie, se si è aperta la strada a
scritti comprensibili e chiari su queste materie, che oggi sono
pubblicati prevalentemente da Edizioni Mediterranee, Venexia Editrice e
Edizioni Rebis, permettendo di capire la magia e l’esoterismo anche ai
non iniziati. La maggior parte delle persone però non ha bisogno di
studiare testi di alchimia e magia per migliorare se stesso; né è
necessario, per essere felici, essere in grado di richiamare angeli e
altre entità. Le strade per trovare la felicità sono diverse e
personali: buddhismo, meditazione, pratiche religiose serie, corsi di
miglioramento personale,
psicoterapie, sono strade valide a seconda della personalità
dell’individuo. Il rischio della religione, sia essa il buddhismo o
l’induismo o il cristianesimo, è il fanatismo; il rischio della
psicoterapia è che si perda di vista il fine spirituale e si tenda alla
normalizzazione dell’individuo senza tenere conto della sua anima.
D’altronde anche la strada del perfezionamento di se stessi
percorrendo vie esoteriche ha dei rischi ancora più grandi; in primo
luogo perché la strada della magia e dell’esoterismo è lunga e tortuosa,
in secondo luogo perché attualmente le vie iniziatiche sono quasi
completamente in mano a forze oscure che hanno scopi completamente
diversi rispetto al perfezionamento dell’individuo. Basta vedere la fine
che ha fatto la massoneria, che dovrebbe essere un luogo di
perfezionamento dell’individuo, ed è invece il luogo dove ci si incontra
per favori e per complottare contro la società, e che annovera tra i
suoi affiliati personaggi come Licio Gelli, Totò Riina, Bernardo
Provenzano, i vertici della ’ndrangheta, della camorra e di Cosa Nostra,
che devono essere tutti, rigorosamente, massoni (ma si tratta di
massoneria deviata, precisa sempre il massone quando gli si fa notare
questo particolare). D’altronde, avendo conosciuto personalmente alcuni
individui appartenenti a confraternite magiche o esoteriche, mi hanno dato l’impressione di essere tutto fuorché degli iniziati.
Una splendida sintesi dei principi base della magia e dell’alchimia,
da cui si possono imparare le tecniche base per migliorare se stessi e
la propria vita, senza dover necessariamente passare per lo studio di
intrugli a base di code di pipistrello e occhi di rospo, la si può
trovare sui libri di Salvatore Brizzi. Brizzi ha scritto tre libri molto
importanti: “La Porta del Mago”, “Officina Alkemica”, “Risveglio”.
Nonostante il titolo, non sono libri di magia, ma sono libri di
perfezionamento personale, di miglioramento personale per trovare una
via per la propria felicità. L’autore, in questi testi, estrapola dai
libri di magia e alchimia solo ciò che può servire a migliorare se
stessi, sì che essi sono più libri di psicologia che di magia e
alchimia. A differenza però dei libri di psicologia in commercio, Brizzi
coltiva molto la parte spirituale. In sostanza egli fa – in modo chiaro
e senza complicazioni – quello che dovrebbero fare l’esoterismo e la
vera religione: aiutare nel percorso di felicità personale, dando un
ausilio per trovare un senso alla vita, e per vivere una vita che abbia
un senso. Ed è riuscito, credo per la prima volta, a riunificare
psicologia e spiritualità, dando risposte psicologiche ai problemi
principali che hanno tutti, senza trascurare la parte spirituale che è
fondamentale.
(Paolo Franceschetti, estratto da “La magia. Cos’è, perché funziona, e per quale motivo i politici la usano in segreto”, dal blog di Franceschetti del 18 novembre 2012).
http://www.libreidee.org/2015/07/magia-esoterismo-religione-e-tutte-quelle-coincidenze/
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