I primi concetti educativi, la scuola, le tradizioni e tutte
le informazioni che ci vengono sparate a raffica dalla società in cui
viviamo, innestano in noi usi e consuetudini talmente radicate, da farle
diventare delle verità serrate e indiscusse che, troppo spesso,
influenzano inconsapevolmente e sistematicamente pensieri e scelte
quotidiane. Tutti questi "ovvi" e
"solidi" luoghi comuni, riescono a radicarsi in noi così profondamente
che, quando incontriamo concetti e informazioni completamente
contrastanti, facciamo spesso una naturale opposizione persino a
prenderle in considerazione.
In
una comunità di cannibali, è "normale" mangiare essere umani, così come
in Cina è "normale" allevare, macellare e mangiare i cani, allo stesso
modo come è altrettanto "normale" in Occidente allevare, macellare e mangiare mucche, pecore, conigli, maiali, struzzi, ecc.. Quelle normalità all'interno delle loro proprie appartenenze di cultura e pensiero, stravolgono completamente il senso della parola "normale" quando un occidentale si ritrova a scontrarsi con l'idea di doversi mangiare il cane che considera il suo migliore amico.
Se affermassi che, cannibali, cinesi e occidentali, in sostanza, si nutrono di "cadaveri", suonerebbe come qualcosa di difficile da digerire per come siamo abituati o ci hanno abituato a chiamare le cose eppure, è esattamente così.
L'uomo,
che è fondamentalmente un "frugivoro", ossia predisposto ad
un'alimentazione a base di frutta, verdura e semi, ha aberrato e diffuso
le sue abitudini alimentari con usanze e tradizioni che ne hanno
degenerato completamente la salute e l'evoluzione ad ogni livello.
Questa alterazione di adattamento, non fa di
lui un "onnivoro" solo perché mangia di tutto come ci hanno insegnato e
fatto credere fino a diventare un "ovvio" luogo comune, allo stesso modo come i gabbiani che si nutrono in
una di quelle discariche puzzolenti di rifiuti lontani dal mare, non
sono dei "rifiutivori". Entrambi, si sono semplicemente adattati a
mangiare ciò che avevano di fronte e alterando le loro primordiali
esigenze alimentari, hanno alterato anche il loro metabolismo
degenerando, di conseguenza, in salute e in bellezza rispetto alla loro
natura originaria.
La
dannosità della carne per l’uomo è ormai comprovata e abbondantemente
documentata dai canali della medicina ufficiale e anche se i mezzi di
informazione sono sotto il completo controllo dei poteri industriali che
curano rigorosamente soltanto i loro interessi, è più che certo che la
carne nuoce gravemente alla salute fisica, psichica e spirituale dell’
uomo. Nel nostro organismo l’intestino ha una lunghezza pari a circa 12
volte quella del tronco, ben 4 volte più lungo dei carnivori.
Questa lunghezza non ci permette di evitare l’assorbimento delle
tossine sprigionate dalla carne, al contrario dei carnivori che
digeriscono prima che le tossine si sprigionino, proprio grazie al loro
intestino.
Le tossine insieme ai depositi di acidi iurici nei tessuti
sono tra le principali cause di malattie cardiovascolari, tumori,
diabeti, ipertensioni, infarti, artrosi, artrite nell’uomo. Oltre
all’anatomia comparata che documenta e comprova tutto questo, ci sono
da aggiungere le oltre 2000 sostanze chimiche che vengono somministrate
agli animali da macello, che ne aumentano le nocività. Il solo debellare
la carne dalla propria dieta alimentare porta ad un netto miglioramento
delle proprie condizioni fisiche e psicologiche nel giro di un paio di settimane.
Ci
sono ragioni economiche (vere motivazioni) che consentono la
commercializzazione della carne nonostante la nocività per l’uomo e
incentivano il massacro di così tanti esseri viventi; le stesse ragioni
che fanno dello Stato monopolio della vendita dei tabacchi.
Quando gli effetti della carne
si fanno sentire, invece di togliere sostanze estranee al corpo, siamo
abituati ad aggiungerne altre con i farmaci; sostanze tossiche che
eliminando i sintomi danno solo un apparente stato di buona salute che
non ha nulla a che vedere con il vero stato di buona salute psicofisica .
E’ assolutamente necessario sapere che oltre alle industrie della carne
che direzionano le scelte politiche, che promuovono e incentivano
questo olocausto, ci sono anche
società farmaceutiche che con i loro affari multimiliardari tengono in
piedi questo sistema speculando sugli effetti e le conseguenze di
questa spirale discendente dell’umanità.
Gli
allevamenti odierni sono diventati dei veri e propri lager. Le
condizioni di vita di questi esseri viventi senzienti sono deplorevoli e
meschine se solo pensiamo che vengono costretti a vivere in spazi
ridotti, allevati al solo scopo di essere uccisi, imbottiti di farmaci
fin prima della nascita per la condizione innaturale in cui si ritroveranno
infelicemente a vivere che è la principale causa di molte delle loro
malattie.
Vengono imbottiti di ormoni per la crescita e
di sostanze chimiche che servono a rendere la loro carne rossa,
appetibile e facilmente commercializzabile grazie alla stragrande
maggioranza dei consumatori occidentali sempre più sensibili
all’involucro che alla sostanza
delle cose. L’essere sani e in buona salute è considerato oggi un
privilegio di pochi ma come potrebbe essere altrimenti quando è stato
alterato uno dei fondamenti dell’equilibrio biologico, come il processo
naturale della catena alimentare.
Ma il vero male,
la vera piaga di questa realtà va ben oltre il nuoce gravemente alla
nostra salute, dato che nuoce ancor più gravemente alla salute di tutti
gli altri esseri viventi e dell’intero pianeta. Tanto per avere soltanto
un’idea oltre l’80% della produzione di grano viene utilizzato e
sfruttato per l’alimentazione degli animali da macello. Per
ricavare un solo kg di carne ci vogliono ben 16kg di grano. Questo è un
dispendio delle risorse alimentari sciagurato e intollerabile. È stato
calcolato che se i terreni della terra fossero coltivati per la
produzione di cibi vegetariani, ci sarebbe cibo sufficiente a sfamare 20
miliardi di abitanti, altro che fame nel mondo; e mentre il mondo
occidentale continua a sfruttare da solo i 2/3 delle risorse dell’intero
pianeta, il resto del mondo deve accontentarsi degli avanzi e delle
briciole.
Se le mucche fossero lasciate libere di pascolare, si avrebbe
una produzione di formaggi, latte di burro e per ogni genere di cibo in
grandissima quantità e con un altissimo
valore nutrizionale se si tiene conto che la produzione di latte e i
suoi derivati è così tanta da indurre i governi da immagazzinarla e
persino a distruggerla al punto da multare gli allevatori che vanno
oltre una certa quantità di produzione solo per mantenere i prezzi che
favoriscono le multinazionali di questi prodotti e della carne. Non è
assolutamente vero che si vuole fare completamente qualcosa per
risolvere la fame nel mondo.
Se dunque il consumo della carne per il ricco oltre a danneggiarne la salute significa la fame per il povero, come potremmo mai pensare di non esserne responsabili, come si può rimanere indifferenti quando solo in america vengono massacrati 140 milioni di mammiferi e 3 miliardi di volatili?
Qual'è
la differenza tra l'olocausto che ha generato l’orrore con hitler e
l’immane sofferenza che devono subire degli esseri viventi senzienti che
ogni giorno vengono colpiti con martelli, fucili, vengono sgozzati e
fatti a pezzi mentre sono ancora vivi. Tutto questo strazio causato solo
dalla crudeltà umana non può essere cancellato occultando
o distorcendo la verità e le tragiche conseguenze le stiamo già pagando
con gli interessi senza nemmeno rendercene conto.
Quello che molti ignorano del
tutto, è che le cellule trasmettono la loro memoria le une con le altre
attraverso le vibrazioni delle loro oscillazioni. Nella memoria delle
cellule degli animali uccisi al macello, sono contenuti dolore, paura,
disperazione, risentimento, odio,
morte, queste emozioni negative vengono esasperate al momento della
morte dell'organismo e conservandosi per un certo periodo anche dopo la
loro morte, trasmettono queste emozioni in chi se ne nutre, generando
parte dell'aggressività e della violenza attuali.
Dolore genera dolore, violenza genera violenza e morte genera morte, in ogni condizione e forma dell'esistenza.
L'insensibilità e la totale indifferenza dell'uomo di questo tempo, è uno dei più tangibili riscontri sul reale stato "involutivo" della sua esistenza. Come qualcuno ha detto, in futuro ci sarà un documentario che racconterà di quando l'uomo si cibava ancora di animali e l'essere ignaro degli effetti e le conseguenze, lo rendevano comunque carnefice ed ugualmente responsabile con il suo tacito consenso e la sua noncuranza!
Se vogliamo veramente che le cose comincino davvero a cambiare, dobbiamo necessariamente cambiarle cominciando con il riflettere molto più attentamente e sinceramente sulle scelte della nostra vita e sul nostro modo di considerare l'esistenza. E' vero che ognuno ha il diritto di fare le sue scelte nella massima libertà, ma è altrettanto vero che ha anche il dovere di riconsiderare ogni cosa quando quelle scelte, direttamente o indirettamente, causano del male a chi è più debole.
Non si tratta soltanto di astenersi da un male così grande che, in ogni caso, si ripercuote sempre e comunque su noi stessi, ma di fermarsi a riflettere, sinceramente, nella presa di coscienza di un momento della nostra esistenza per "sentire" quell'urlo straziante del resto del mondo, soffocato dal nostro egoismo e dalla nostra indifferenza che ha bisogno della stessa comprensione e compassione di cui anche noi abbiamo bisogno per essere perdonati di tanto male e per trovare il coraggio di fare quelle scelte radicali che possono solo avere un effetto costruttivo e meraviglioso su noi stessi e sull'intera umanità .
Al
di là del rovinarsi la salute e del danno ecologico, nutrirsi nel
rispetto degli altri esseri viventi e della natura, è solo una questione
di amore.
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