Con la scusa di distruggere gli odiati microbi che possono contaminare il cibo e causare problemi di salute ai consumatori, le industrie alimentari stanno adottando sempre di più la tecnica della sterilizzazione tramite irradiazione. Sì, credo che per lo più si tratti di una scusa. Una delle principali preoccupazioni della grande industria alimentare è quella di fare profitti e cosa trovare di meglio se non produrre alimenti che durano in eterno e poterli distribuire su tutto il pianeta ?
All’inizio fu la pastorizzazione e il
trattamento ad alte temperature, poi vennero vari prodotti antimuffa e
antibiotici da spennellare soprattutto sulla frutta e adesso è il tempo
delle radiazioni.
Almeno 40 Paesi hanno adottato questa tecnica. Negli USA i regolamenti sono molto più permissivi e la gran parte della carne congelata è stata irradiata. In Inghilterra è permessa l’irradiazione solo di spezie e ortaggi, ma al mercato del pesce sono stati trovati mitili irradiati (1).
Una Relazione della Commissione
sull’irradiazione degli alimenti presentata a Bruxelles ha messo in
evidenza che il 4 % circa dei prodotti sul mercato europeo nel 2005 era
irradiato e privo dell’apposita etichetta. Per lo più risultavano non
conformi alle disposizioni i campioni di prodotti provenienti dall’Asia.
Soltanto sei dei 287 campioni risultati irradiati erano conformi al
regolamento.
In Italia, cinque campioni di erbe
aromatiche sono risultati irradiati e non erano etichettati
correttamente. Complessivamente sono stati analizzati 112 campioni.
L’irradiazione di erbe aromatiche
essiccate, spezie, e condimenti vegetali e ortaggi è autorizzata nell’UE
(direttiva 1999/3/CE) che stabilisce un elenco comunitario di alimenti e
loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti. I prodotti
alimentari irradiati o gli ingredienti irradiati di un alimento composto
devono recare un’etichetta con la dicitura «irradiato» o «trattato con
radiazioni ionizzanti» (2).
L’impiego di radiazioni ionizzanti per
la conservazione del cibo inizia negli anni 20. Il trattamento con raggi
X e raggi gamma distrugge i batteri e ritarda il deperimento della
frutta e della verdura. Il processo genera dei radicali liberi di breve
vita che uccidono i microrganismi. Anche il calore della cottura uccide i
microbi, ma le radiazioni agiscono direttamente a livello del DNA.
Nonostante le dichiarazioni
dell’industria alimentari sulla efficacia della radiazioni nel
combattere i micorbi, tossine come il botulino, alcuni virus come quello
della epatite e i prioni responsabili della malattia della “mucca
pazza” sono tutti resistenti al trattamento (3).
E quali sono le conseguenze della
radiazioni sulla qualità degli alimenti? I promotori delle radiazioni
assicurano che il trattamento è assolutamente sicuro. Addirittura la FDA
(Food and Drug Administration) vuole fare in modo che il consumatore
non sappia se il cibo acquistato è stato irradiato o no, sia facendo
togliere la dicitura “irradiato” sulle etichette, sia trasformando
questa dicitura in “pastorizzato a freddo”.
Secondo alcuni ricercatori
dell’Università del Texas, i promotori del cibo irradiato hanno solo
valutato l’effetto anitimicrobico del trattamento e non quello sulla
salute dell’uomo. Secondo loro non c’è sufficiente evidenza scientifica
che questo cibo sia sicuro (4).I pochi studi che hanno preso in
considerazione la sicurezza del cibo irradiato sono giunti a risultati
allarmanti. Ricercatori della Friedrich Schiller University di Jena, in
Germania, hanno scoperto che le radiazioni producono a livello dei
grassi alimentari una nuova classe di contaminanti, i
2-alchileielobutanoni. Queste sostanze, che non sono mai state trovate
nei cibi non-irradiati, sono tossiche e in grado di accelerare la
crescita del tumore del colon (5). Un altro studio condotto sui ratti ha
confermato questi risultati (6).
Quando frutta e verdure sono irradiate
si viene a produrre anche un altro composto, il Furano, che è un
potenziale cancerogeno. La frutta che ha zuccheri semplici e basso pH è
ne produce di più.
E quali sono gli effetti sulla
composizione dei nutrienti? La FDA assicura che la perdita in nutrienti è
minima e non diversa da quella che si ottiene con i normali metodi di
conservazione, come la pastorizzazione. Ma questo non corrisponde alla
verità.
Il contenuto di vitamina E si riduce
del 25% e quello di Vitamina C fino al 10% (7). Inoltre, l’irradiazione è
in grado di distruggere:
- fino all’80% della Vitamina A nelle uova
- fino al 95% della vitamina A e della Luteina nei fagioli
- il 50% della Vitamina A e della Luteina nei broccoli
- il 40% del beta-carotene nel succo di arancia.
Infine, l’irradiazione produce acidi grassi idrogenati nel grasso di bovino (8).
Per un motivo o per l’altro (agricoltura e allevamenti intensivi,
microonde, pastorizzazione, ecc.) il nostro cibo sta perdendo nutrienti e
presenta sempre di più sostanze estranee. Questo non ci aiuta a vivere
in un ambiente inquinato. Abbiamo bisogno di alimenti veri, freschi,
interi e il meno manipolati possibile, per trarre da questi tutti i
fattori protettivi per sopravvivere. Anche l’idea di eliminare tutti
microbi dagli alimenti, la gran parte buoni, non è salutare.
L’equilibrio del nostro sistema immunitario, soprattutto quello
dell’intestino, da cui la nostra salute in larga parte dipende, è
fortemente condizionato dalla carica microbica di quello che mangiamo.
Francesco Perugini Billi©copyright
Francesco Perugini Billi©copyright
Bibliografia
1) Hubbard B. Irradiated food. WWDDTY, Vol 19 No 3, June 2008.
2) SICUREZZA ALIMENTARE. UE: irradiato
ma senza etichetta il 4% dei cibi nel 2005 Data: lunedì 4 giugno 2007 –
6:38:26 PMFonte: help consumatori http://www.noiconsumatori.org/articoli/articolo.asp?ID=882)
3) Center for Food Safety. Food Irradiation, 2007; www.centerfoodsafety.org/food_irrad.cfm).
4) J Hyg Environ Health, 2004; 207:493-504. Citato da: Hubbard B. Irradiated food. WWDDTY, Vol 19 No 3, June 2008.
5) Mutat Res, 2006;594:1-9. Citato da: Hubbard B. Irradiated food. WWDDTY, Vol 19 No 3, June 2008.
6) Radiat Phys chem, 2002;63:431-5. Citato da: Hubbard B. Irradiated food. WWDDTY, Vol 19 No 3, June 2008.
7) Position Statement of Food Commision July 2002; www.foodcomm.org.uk/irradiation_probs.htm
8) Center for Food Safety. Food Irradiation, 2007; www.centerfoodsafety.org/food_irrad.cfm.
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