lunedì 3 agosto 2015

Hastamalakastotra


1. “Chi sei tu, figlio mio, e con chi sei? Qual è il tuo nome e da dove vieni? Dimmi ogni cosa distintamente per rendermi felice – tu che hai riempito il mio cuore di gioia.”

2. “Non sono un uomo, né un dio, né un semidio, non sono Brahmana, Kshatriya, Vaisya, né Sûdra; non sono studente, non sono capofamiglia, né anacoreta o rinunciante; io sono l’innata Consapevolezza.

3. Quello che permette la manifestazione dell’attività della mente, dell’occhio e del resto, così come il sole è causa del movimento degli esseri viventi, ma che è libero da ogni condizionamento, come l’etere infinito – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

4. Quello che essendo uno, immutabile, eterna conoscenza in essenza, come il fuoco è in essenza calore, è il sostrato che sostiene, mentre agiscono, la mente, l’occhio e tutto il resto – che sono mera ignoranza – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.


5. Il riflesso del volto visto nello specchio non è nulla in sé, niente altro dalla faccia, così l’anima individuale non è nulla in sé, altro che il riflesso dell’Intelligenza sugli organi interni – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

6. Così come scompare il volto riflesso quando si toglie lo specchio, e la faccia resta sola, separata dall’illusione, così quell’Essere che rimane quando non vi è più oggetto di pensiero – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

7. Quello che si trova distaccato dalla mente, dall’occhio e dal resto, che è esso stesso la mente, l’occhio e il resto per la mente, l’occhio e il resto e che non è conosciuto dalla mente, dall’occhio e dal resto – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

8. Quello che essendo uno, risplende auto-manifesto, dotato di pura intelligenza, essendo luce in essenza, eppure appare come fosse variamente modificato attraverso i diversi organi interni, così come il sole risplende riflesso nell’acqua di diversi vasi – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

9. Come il sole, illumina innumerevoli occhi allo stesso tempo ed è lo stesso per ciascuno, così quell’Essere, l’unica intelligenza che illumina innumerevoli organi interni – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

10. Come i sensi illuminati dal sole catturano la forma degli oggetti, ma quando restano al buio non catturano più le forme, così quello da cui il sole stesso deve essere illuminato per illuminare i sensi – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

11. Come l’unico sole sembra moltiplicarsi nel riflesso dell’acqua agitata, e anche quando si riflette nell’acqua ferma si deve riconoscere separato, così quello che, realmente uno, sembra divenire molti nel movimento degli organi interni – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

12. Come uno la cui visuale è coperta dalle nubi pensa, nella sua illusione, che il sole sia coperto dalle nubi e abbia perso il suo splendore, così l’Essere sembra vincolato a colui che ha la mente oscurata – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

13. Quello che essendo uno, attraversa tutte le cose ma con nessuna entra in contatto, e che, come l’etere, è sempre puro e incontaminato nella propria essenziale natura – quell’Atman, eterna coscienza essenziale, io sono.

14. Come un cristallo puro può apparire differente se camuffato, così anche tu appari differente alle menti individuali; come la falce di luna appare tremolante nell’acqua, così anche tu, o Vishnu, sembri muoverti nel nostro mondo.”

di Hastamalaka
E’ uno dei primi quattro discepoli di Sankara. Si dice che il ragazzo fosse muto dalla nascita quando il Maestro lo incontrò e comprese che il suo silenzio era il voto di un asceta. Shankara lo benedisse e gli chiese “Chi sei?” al che il ragazzo rispose con un poema di dodici strofe l’Hastamalakastotra nel quale descrive se stesso come il Sé della pura Coscienza.

Fonte: https://nonduale.wordpress.com/2012/11/

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