Chi pensa che Stati Uniti o qualsiasi nazione occidentale “trasmetta valori democratici” ai popoli del Medio Oriente o di qualsiasi altra regione, bombardando e distruggendo gli Stati, nega la realtà.
E’
un momento totemico per l’impero in dissoluzione. Dopo quattro anni di
menzogne mediatiche a valanga, numerosi attacchi con armi chimiche sotto
falsa bandiera e, infine, alcuni combattenti addestrati negli Stati
Uniti e spediti in Siria,… per essere eliminati dal locale ramo di
al-Qaida in pochi giorni. Gli Stati Uniti cercavano di utilizzare una
combinazione di attacchi aerei e armi distribuite per influenzare la
rivolta siriana. Secondo l’Istituto Brookings, l’esercito statunitense
ha doppi centri di comando in Giordania e in Turchia da cui i comandanti
statunitensi cercano di dirigere l’insurrezione.
“Perché Assad sta perdendo del Brookings Institution
“Molti comandanti coinvolti nelle recenti operazioni a Idlib confermano all’autore che la sala operativa degli USA nel sud della Turchia, che coordina il supporto letale e non letale ai gruppi d’opposizione è stato determinante nel facilitarne l’operazione dai primi di aprile in poi. La sala operazioni, insieme ad un altra in Giordania, a sud della Siria, sembra avere aumentato notevolmente assistenza ed intelligence ai gruppi che controllano nelle ultime settimane”.”
Il fatto che al-Nusra rimanga il primo gruppo di combattimento
nel nord della Siria, mentre gli unici alleati degli Stati Uniti nel
nord della Siria, i curdi, sono attaccati dai turchi insieme allo
spettacolare fiasco della divisione 30, indicano che tali tentativi di
dirigere l’insurrezione sono falliti miseramente. Il caos provocato è
una cosa, ma la politica degli Stati Uniti a questo punto è un pasticcio
del tutto incoerente. Che altro potrebbe spiegare tale sforzo tiepido
in diverse aree? Un programma di formazione che vanta 54 promossi? Non è
serio.
Il fiasco della divisione 30
Gli Stati Uniti hanno addestrato e rifornito un presunto gruppo “filo-occidentale” di ribelli siriani chiamato divisione 30 e che aveva il compito, ci viene detto, di lottare contro il SIIL. Il gruppo è stato infiltrato nella Siria del Nord dalla Turchia dove veniva addestrato. Secondo il Washington Post i combattenti furono dotati di attrezzature che gli permettevano d’inviare le coordinate per gli attacchi aerei statunitensi tramite personale statunitense operante in Turchia. Questo era il nuovo sistema “semplificato” che gli Stati Uniti cercavano di attuare secondo Karen de Young del Washington Post, che ha scritto,
Gli Stati Uniti hanno addestrato e rifornito un presunto gruppo “filo-occidentale” di ribelli siriani chiamato divisione 30 e che aveva il compito, ci viene detto, di lottare contro il SIIL. Il gruppo è stato infiltrato nella Siria del Nord dalla Turchia dove veniva addestrato. Secondo il Washington Post i combattenti furono dotati di attrezzature che gli permettevano d’inviare le coordinate per gli attacchi aerei statunitensi tramite personale statunitense operante in Turchia. Questo era il nuovo sistema “semplificato” che gli Stati Uniti cercavano di attuare secondo Karen de Young del Washington Post, che ha scritto,
“Un funzionario statunitense vicino al programma di addestramento, che non è autorizzato a parlare pubblicamente della questione, ha detto che la cattura è stata “sicuramente una battuta d’arresto” per i piani turchi e statunitensi di usare la divisione 30 negli attacchi aerei contro le forze dello Stato islamico e creare una zona sicura per i ribelli nella zona. Il governo di Assad, che utilizza aeromobili per attaccare le forze di opposizione, è relativamente vicino, ed è stato avvertito dall’amministrazione, attraverso un canale già utilizzato presso la missione siriana dell’ONU a New York, di stare lontano dal punto in cui sono stati infiltrati i combattenti addestrati, ha detto un altro funzionario statunitense“. “Anche se le reclute non sono ufficialmente designate osservatori dei prossimi attacchi aerei degli Stati Uniti, hanno avuto apparecchiature che gli avrebbero permesso d’inviare le coordinate dello Stato islamico al personale statunitense sul lato turco del confine. Tale personale avrebbe poi trasmesso le informazioni agli aerei da sorveglianza e al comando operativo, rendendo più veloci e più precisi gli attacchi rispetto al solo utilizzo della sorveglianza aerea. I nuovi combattenti siriani hanno attraversato il confine a Kilis, dalla Turchia alla città di confine siriana di Azaz. Almeno alcuni di loro, l’ufficiale statunitense ha detto, si sarebbero congedati dopo il ritorno in Siria. Hasan, insieme al suo vice, sarebbe stato catturato mentre lasciava una riunione dei comandanti ad Azaz“.
L’illusione della Grandeur persiste a Washington DC
In una dimostrazione di splendida e terribile arroganza imperiale, gli Stati Uniti hanno avuto il coraggio d’informare il governo siriano della posizione di tale forza e dirgli che il gruppo non doveva essere attaccato. Immaginate la risposta degli Stati Uniti se la Russia infiltrasse un gruppo armato nel territorio degli Stati Uniti, il cui obiettivo è il rovesciamento del governo degli Stati Uniti e rivendicare che gli Stati Uniti non hanno il diritto di attaccare gruppi armati illegali che operano sul loro territorio con l’obiettivo di rovesciarne il governo!!
In una dimostrazione di splendida e terribile arroganza imperiale, gli Stati Uniti hanno avuto il coraggio d’informare il governo siriano della posizione di tale forza e dirgli che il gruppo non doveva essere attaccato. Immaginate la risposta degli Stati Uniti se la Russia infiltrasse un gruppo armato nel territorio degli Stati Uniti, il cui obiettivo è il rovesciamento del governo degli Stati Uniti e rivendicare che gli Stati Uniti non hanno il diritto di attaccare gruppi armati illegali che operano sul loro territorio con l’obiettivo di rovesciarne il governo!!
Gli Stati Uniti, dopo tutto non hanno alcun diritto di
operare in Siria. Non vi è alcuna risoluzione delle Nazioni Unite che
autorizza un qualsiasi uso della forza da parte degli USA o di qualsiasi
altra nazione contro la Siria. Perciò gli attacchi statunitensi in
Siria, a questo punto, sono diretti contro i combattenti jihadisti
distruttivi e folli del SIIL e al-Nusra, organizzazioni che non
hanno valore giuridico o internazionale, e pochi hanno scelto di
disquisire degli attacchi degli Stati Uniti alle forze del governo
siriano, che sarebbero violazioni inequivocabili del diritto
internazionale.
Gli Stati Uniti dovrebbero decidere se essere o meno uno Stato canaglia
Esiste un sistema internazionale di regole, leggi e norme. Gli Stati
Uniti ne sono firmatari e partecipano alle Nazioni Unite. Il Consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite ha l’autorità giuridica internazionale
di autorizzare l’uso della forza, come nel caso della Libia quattro anni
fa con risultati disastrosi. Se gli Stati Uniti non credono nel sistema
delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. dovrebbero lasciarlo e
finirla con le pretese ridicole. Al-Nusra attaccò subito l’incontro dei capi della divisione 30 catturandone il capo. Jabhat al-Nusra
fu attaccata più volte dagli aerei statunitensi. La sua percezione
degli osservatori della divisione 30 come potenziale minaccia non era
irragionevole alla luce di ciò. Alcuni giorni dopo, un altro attacco più
concertato sul gruppo fece seguito, in sostanza fu l’ultima volta di
cui s’è sentito parlare della divisione 30, fuggita in una zona
controllata dai curdi e dove sembra semplicemente essere scomparsa.
In seguito ci fu il fiasco dell’attacco degli aerei statunitensi al
quartier generale di al-Nusra a Azaz, in ciò che sembra il classico
gesto futile dal gigante infuriato ma impotente.
La sensibilità della questione è sottolineata dal fatto che per diversi giorni l’US DoD smentiva che tutto ciò fosse accaduto. “Posso dirvi che il personale della nuova forza siriana del nostro programma di addestramento è presenta ed identificato, e nessuno è stato arrestato o catturato“, ha detto il capitano dell’US Navy. Jeff Davis, portavoce del dipartimento della Difesa. Ciò è avvenuto nonostante i video che mostrano i combattenti rilasciati da al-Nusra che ha annientato il gruppetto specializzatosi negli Stati Uniti ed inviato in Siria del Nord con l’istruzione presunta di identificare i combattenti del SIIL ed inviarne le coordinate al personale statunitense in Turchia, che avrebbe poi diretto gli aerei degli Stati Uniti sugli obiettivi.
E’ stato affermato che si “presumeva” che al-Nusra vedesse il
gruppo come alleato, ciò probabilmente pensando che Jabhat al-Nusra
recentemente ha beneficiato enormemente dell’invio di missili anticarro
TOW dagli Stati Uniti. Al-Nusra ha ricevuto a maggio tali armi
estremamente efficaci dal finto gruppo indipendente Haraqat Hazam. “Un
video pubblicato da al-Nusra mostra le armi utilizzate per attaccare le
basi siriane di Wadi Dayf e Hamidiyah nella provincia di Idlib“. Gli statunitensi hanno bombardato al-Nusra assai sporadicamente. Il gruppo Qurasan, secondo molti un’operazione diversiva, era l’obiettivo dichiarato. Se il gruppo Qurasan sia reale o no, il Daily Mail
suggerisce che gli Stati Uniti hanno condotto una campagna di attacchi
aerei estremamente intermittente contro le postazioni di al-Nusra, da
quando iniziarono a bombardare la Siria a fine settembre 2014.
La guerra siriana
Dal 2011, la Siria è attaccata da estremisti jihadisti stranieri ancora sostenuti dall’occidente e dai suoi alleati come la Turchia, membro della NATO. I combattenti estremisti di SIIL e al-Nusra ricevono rifornimenti, addestramento, armi e altri aiuti da Turchia, Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita, Qatar e Stati del Golfo. Per quattro anni i media occidentali hanno in modo netto sostenuto gli sforzi della filiale di al-Qaida, Jabhat al-Nusra, e altri gruppi combattenti islamici, ed hanno apertamente cercato di sopprimere le prove dei loro crimini di guerra, anche quando fornite dai propri giornalisti.
Dal 2011, la Siria è attaccata da estremisti jihadisti stranieri ancora sostenuti dall’occidente e dai suoi alleati come la Turchia, membro della NATO. I combattenti estremisti di SIIL e al-Nusra ricevono rifornimenti, addestramento, armi e altri aiuti da Turchia, Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita, Qatar e Stati del Golfo. Per quattro anni i media occidentali hanno in modo netto sostenuto gli sforzi della filiale di al-Qaida, Jabhat al-Nusra, e altri gruppi combattenti islamici, ed hanno apertamente cercato di sopprimere le prove dei loro crimini di guerra, anche quando fornite dai propri giornalisti.
Complotti fallimentari
L’operazione di cambio di regime in Siria non è riuscita per due ragioni principali. La Siria ha alleati e la false flag del Ghuta non ha portato agli attacchi aerei occidentali, necessari per il successo dell’operazione, dopo una serie veramente bizzarra di eventi che coinvolsero il partito Laburista inglese, il segretario di Stato degli USA John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e anche il giornalista che pose a John Kerry la domanda che aprì la porta all’intervento diplomatico russo che vide le armi chimiche siriane rimosse.
L’operazione di cambio di regime in Siria non è riuscita per due ragioni principali. La Siria ha alleati e la false flag del Ghuta non ha portato agli attacchi aerei occidentali, necessari per il successo dell’operazione, dopo una serie veramente bizzarra di eventi che coinvolsero il partito Laburista inglese, il segretario di Stato degli USA John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e anche il giornalista che pose a John Kerry la domanda che aprì la porta all’intervento diplomatico russo che vide le armi chimiche siriane rimosse.
La False Flag dell’agosto 2013: fine di un sogno impossibile
Il cambio di regime cercato deragliò nell’agosto/settembre 2013 dopo il fallimento della false flag chimica nel Ghuta, per avere il desiderato bombardamento occidentale, ormai di routine, seguito dal rovesciamento violento del governo e dello Stato da parte di mercenari sostenuti dall’occidente. Questo fu il momento in cui il partito della guerra aveva l’occasione, ma l’attacco apparentemente inevitabile non avvenne mai. Il governo siriano aveva mantenuto forti legami con la Federazione russa e la Russia ha una base navale in Siria, la sola nel Mediterraneo.
Il cambio di regime cercato deragliò nell’agosto/settembre 2013 dopo il fallimento della false flag chimica nel Ghuta, per avere il desiderato bombardamento occidentale, ormai di routine, seguito dal rovesciamento violento del governo e dello Stato da parte di mercenari sostenuti dall’occidente. Questo fu il momento in cui il partito della guerra aveva l’occasione, ma l’attacco apparentemente inevitabile non avvenne mai. Il governo siriano aveva mantenuto forti legami con la Federazione russa e la Russia ha una base navale in Siria, la sola nel Mediterraneo.
Quindi
considerando che la Russia votò a favore del bombardamento della Libia,
fu attivamente contraria a qualsiasi attacco alla Siria. L’Iran minacciò
gli Stati Uniti con una guerra regionale. A questo punto l’obiettivo
del cambio di regime doveva essere ripacchettato. Improvvisamente il
SIIL si scatenò in modo massiccio e qualcuno iniziò a produrre in
occidente i video delle chiaramente false decapitazioni, siglando un
patto con le TV occidentali. Meno di un anno dopo gli Stati Uniti
bombardavano l’Iraq, con l’approvazione del governo iracheno e subito
informarono il governo siriano che avrebbero bombardando il SIIL anche
in Siria. Era solo questione di tempo prima che gli Stati Uniti
facessero qualche mossa subdola per consentirgli di attaccare la Siria.
La speranza di un corso più razionale è rimasta, ma l’ottimismo era
vano.
Il motivo è chiaro
La motivazione di queste operazioni sembra essere la preoccupazione occidentale, israeliana e saudita per la crescente influenza iraniana in Medio Oriente, dovuta in gran parte alla criminale invasione occidentale dell’Iraq nel 2003 e prima dall’altrettanto criminale attacco israeliano al Libano nel 1982. Queste avventure permisero all’Iran di costruire un ampio ponte terrestre con gli alleati, dal confine occidentale dell’Afghanistan al Mediterraneo unendo Iran, Iraq, Siria e Libano, anche se nessuna delle parti è pienamente al potere in Libano o in Iraq, i partiti alleati dell’Iran hanno avuto il sopravvento, militarmente e politicamente.
La motivazione di queste operazioni sembra essere la preoccupazione occidentale, israeliana e saudita per la crescente influenza iraniana in Medio Oriente, dovuta in gran parte alla criminale invasione occidentale dell’Iraq nel 2003 e prima dall’altrettanto criminale attacco israeliano al Libano nel 1982. Queste avventure permisero all’Iran di costruire un ampio ponte terrestre con gli alleati, dal confine occidentale dell’Afghanistan al Mediterraneo unendo Iran, Iraq, Siria e Libano, anche se nessuna delle parti è pienamente al potere in Libano o in Iraq, i partiti alleati dell’Iran hanno avuto il sopravvento, militarmente e politicamente.
La Siria con il suo leader
strano, oltre a un datato Stato di polizia in stile sovietico, la
corruzione, forze armate antiquate e una popolazione in gran parte
sunnita, era l’obiettivo naturale. Niente di meno che l’autorità della Defense Intelligence Agency osservò nel 2012 che il conflitto siriano è una guerra per procura.
La stima dei morti, secondo l’occidente, sarebbe ora di 240000 persone e
milioni di profughi fuggiti per salvarsi la vita. Vaste le regioni del
Nord e e dell’Est della Siria fuori dal controllo del governo.
La zona di sicurezza
La Turchia è da tempo sostenitrice dell’idea di una presunta “zona sicura” al confine nord della Siria. Il piano raccoglie di norma l’approvazione entusiastica dalla stampa del partito della guerra come passo importante sulla via del cambio di regime. Secondo il Guardian, la zona di sicurezza si suppone “si estenda per 68 miglia lungo il confine tra Turchia e Siria, da Jarabulus a Maria, per circa 40 miglia di profondità, arrivando alla periferia di Aleppo“. Molte fonti raffreddano l’idea. La ragione di ciò è ovvia, il conflitto di interessi tra Stati Uniti e Turchia sulla situazione.
La Turchia è da tempo sostenitrice dell’idea di una presunta “zona sicura” al confine nord della Siria. Il piano raccoglie di norma l’approvazione entusiastica dalla stampa del partito della guerra come passo importante sulla via del cambio di regime. Secondo il Guardian, la zona di sicurezza si suppone “si estenda per 68 miglia lungo il confine tra Turchia e Siria, da Jarabulus a Maria, per circa 40 miglia di profondità, arrivando alla periferia di Aleppo“. Molte fonti raffreddano l’idea. La ragione di ciò è ovvia, il conflitto di interessi tra Stati Uniti e Turchia sulla situazione.
La Turchia si oppone a qualsiasi forma di sovranità curda al
confine meridionale, mentre gli USA vedono i combattenti curdi in Iraq e
Siria come alleati chiave. Ne è un esempio il fatto che i combattenti
curdi nel nord della Siria integrino forze speciali occidentali, cosa
scoperta da questa storia: L’attacco della Turchia ai curdi potrebbe
trascinarci in un nuovo confronto, temono fonti militari che afferma: “Abbiamo forze speciali statunitensi non lontano da dove i turchi bombardano, che addestrano i peshmerga curdi”.
Retorica e realtà
La Turchia spesso esibisce una retorica esagerata ma le azioni raramente seguono le parole. L’operazione anti-curda nel nord della Siria non è un l’inizio perché gli Stati Uniti non permetterebbero alla Turchia di bombardare i combattenti curdi e i loro “istruttori” delle forze speciali occidentali. La Turchia bombarda il nord dell’Iraq in silenzio e cosi è stato. Uno scherzo.
La Turchia spesso esibisce una retorica esagerata ma le azioni raramente seguono le parole. L’operazione anti-curda nel nord della Siria non è un l’inizio perché gli Stati Uniti non permetterebbero alla Turchia di bombardare i combattenti curdi e i loro “istruttori” delle forze speciali occidentali. La Turchia bombarda il nord dell’Iraq in silenzio e cosi è stato. Uno scherzo.
Non vi è alcuna forza di sicurezza
disponibile sul terreno per controllare la supposta zona di sicurezza.
La Turchia non ha intenzione di inviarvi forze sufficienti per
proteggere un’area di 60 per 40 miglia. L’unica forza di sicurezza
vitale nella regione sono i gruppi di combattenti curdi violentemente
contrari alla Turchia; il tutto crolla sotto il peso di tali
contraddizioni. Anche i media statunitensi raffreddano le fantasie sulla zona sicura.
Gli USA abbattono l’idea della zona sicura in Siria
Perché la proposta ‘zona di sicurezza’ della Turchia contro il SIIL in Siria non è così sicura
Gli USA abbattono l’idea della zona sicura in Siria
Perché la proposta ‘zona di sicurezza’ della Turchia contro il SIIL in Siria non è così sicura
La zona di sicurezza è solo un’altra idea stupida che non ha concluso
nulla. Una delle tante. Altre presumibilmente ne seguiranno e
presumibilmente falliranno per la ragione che i cospiratori sono idioti
infantili le cui ambizioni non eguagliano mai le capacità.
Conclusioni
La trama si disvelava nel nord della Siria la scorsa settimana, ma i risultati catastrofici e la natura vile dell’operazione divisione 30 ci parlano di un’amministrazione statunitense assai divisa e travolta da una grave guerra politica ogni giorno, dove i falchi dell’impero dei banchieri provano disperatamente ad ostacolare i “Prima gli USA” nel tentativo di “cambiare missione” agendo da punta di lancia d”Israele a vantaggio degli interessi israeliani e contro quelli degli Stati Uniti e della comunità internazionale. Una visione razionale degli Stati Uniti sul Medio Oriente enfatizzerebbe stabilità e riforma cercando di por fine alla follia del settarismo e della guerra per procura.
La trama si disvelava nel nord della Siria la scorsa settimana, ma i risultati catastrofici e la natura vile dell’operazione divisione 30 ci parlano di un’amministrazione statunitense assai divisa e travolta da una grave guerra politica ogni giorno, dove i falchi dell’impero dei banchieri provano disperatamente ad ostacolare i “Prima gli USA” nel tentativo di “cambiare missione” agendo da punta di lancia d”Israele a vantaggio degli interessi israeliani e contro quelli degli Stati Uniti e della comunità internazionale. Una visione razionale degli Stati Uniti sul Medio Oriente enfatizzerebbe stabilità e riforma cercando di por fine alla follia del settarismo e della guerra per procura.
Ma ciò è
purtroppo un sogno irrealizzabile. Chi pensa che Stati Uniti o
qualsiasi nazione occidentale “trasmetta valori democratici” ai popoli
del Medio Oriente o di qualsiasi altra regione, bombardando e
distruggendo gli Stati, nega la realtà. Non si tratta di
teoria. Conosciamo i risultati delle guerre imperiali per
l’illuminazione e la democrazia. Li vediamo tutti i giorni in Iraq,
Libia e tutti gli altri luoghi in cui i militari occidentali hanno il
compito di distruggere per conto dei banchieri dell’impero.
James Robertson Crimes of Empire 14 agosto 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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