Russia e Cina hanno impiegato vent’anni per capire che organizzazioni
“per la Democrazia” e per “la promozione dei diritti umani” operanti
nei loro paesi non sono altro che organizzazioni sovversive finanziate
dal Dipartimento di Stato USA e da un agglomerato di fondazioni private
Americane coordinate da Washington. La vera ragion d’essere di queste
organizzazioni non-governative (ONG) è l’espansione della egemonia
Americana attraverso la destabilizzazione degli unici due paesi rimasti
al mondo capaci di resistere l’egemonia USA.
Tali quinte colonne targate Washington hanno sguinzagliato
“rivoluzioni colorate” in ex province Russe, ad esempio la Georgia,
paese di nascita di Josep Stalin e l’Ucraina, che è stata provincia
Russa per secoli.
La prima volta che Vladimir Putin fu eletto, Washington mise subito
in campo le sue quinte colonne per seminare migliaia di persone a
protestare in strada, recriminando che Putin avesse “rubato le
elezioni”. Ma la propaganda Americana non è arma efficace in Russia,
dove l’89% dei cittadini appoggia l’operato del Presidente, e dove il
restante 11% è composto quasi interamente da Russi che ritengono che al
contrario, Putin sia troppo morbido nel reagire all’aggressione
Occidentale. Anche questa minoranza appoggia Putin, gli piacerebbe
soltanto che prendesse contromisure più risolute. La percentuale reale
di cittadini che Washington è stata in grado di convertire in potenziali
agenti di tradimento si aggira sul 2-3% della popolazione. A questa
percentuale ammontano i sostenitori dell’ “Occidentalizzazione”, gli
“Integrazionisti Atlantici”, come vengono definiti coloro che desiderano
che il loro paese divenga un fido vassallo di Washington, chiaramente
in cambio di denaro, di denaro che finisca direttamente nelle loro
tasche, è chiaro.
Ma l’abilità di Washington nel posizionare le sue quinte colonne per
le strade di Mosca ha avuto un effetto sull’indifferente pubblico
Americano ed Europeo. Molti Occidentali ad oggi credono che Putin sia
stato eletto con elezioni falsate e che sia indaffarato a usare il suo
potere per ricostituire l’Unione Sovietica e distruggere l’Occidente.
Non che, in ogni caso, distruggerere l’Occidente sarebbe compito così
arduo, visto che perlopiù l’Occidente si è gia distrutto con le sue
mani.
La Cina, con la sua ossessione di diventare ricca, è stato un
bersaglio piuttosto semplice per Washington. La fondazione Rockefeller
sostiene la nomina di professori Cinesi pro-Americani nelle cattedre
delle Università.
Le compagni Americane che operano in Cina si prodigano
a creare dei “consigli aziendali” superflui e senza scopo pratico, dove
i parenti dei membri della classe dirigente sono nominati e pagati con
altissimi stipendi dirigenziali. Questo pone una ipoteca sulla lealtà
della classe dirigente al suo popolo.
Nella speranza di aver compromesso la classe dirigente Cinese
attaverso il denaro, Washington ha provato a scatenare proteste ad Hong
Kong tramite l’operato delle sue ONG, sperando che la protesta potesse
diffondersi altrove in Cina, e che la classe dirigente, già ammansita
con soldi Americani, fosse lenta a riconoscere il pericolo e reagire.
Russia e Cina oggi se ne sono finalmente rese conto. E’sorprendente
infatti notare come fin adesso i governanti di questi due paesi, che gli
Stati Unito bollano come “minacce”, abbiano tollerato così a lungo
l’esistenza di queste ONG finanziate da interessi esteri sul loro
territorio. La tolleranza Russa e Cinese di tali quinte colonne di
Washington deve avere infatti infuso un bel coraggio ai neoconservatori
Americani, così spingendo il mondo un passo più vicino al conflitto.
Ma, come si suol dire, tutte le cose migliori sono destinate a
finire. Il Saker riporta che anche la Cina ha finalmente deciso di agire
per proteggere se stessa dalla sovversione pagata da Washington. Ciò
dopo che la Russia ha già provveduto a contromisure.
Noi Americani dovremmo essere più umili e non sempre così arroganti.
E’ tempo di riconoscere che gli standard di vita Americani, eccetto per
l’1% privilegiato, sono in costante declino, e lo sono da decenni. Se
vogliamo continuare a abitare questo pianeta gli Americani dovrebbero
mettersi in testa che le vere minacce per gli Stati Uniti non sono la
Russia o la Cina, per come non lo furono Saddam Hussen, Gheddafi, Assad,
lo Yemen, il Pakistan o la Somalia, l’unica minaccia agli Stati Uniti è
rappresentata dalla folle ideologia neoconservatrice che pretende la
totale egemonia sul mondo, oltre che prima di tutto sui cittadini
Americani.
Un obiettivo arrogamente come questo fa rischiare agli Stati Uniti e stati vassalli il coinvolgimento in una guerra nucleare.
Se, ipoteticamente, gli Americani si svegliassero, che cosa
potrebbero fare per fermare un Governo così, ormai fuori controllo? O
gli Europei, memori delle devastanti conseguenze della prima e seconda
guerra mondiale, sono in grado di rendersi conto che i danni subiti in
quelle passate guerre sarebbero cosa da poco paragonate alla
devastazione completa di un conflitto nucleare?
Se qualche Stato Europeo per caso avesse al governo gente
intelligente ed indipendente, l’Unione Europea dovrebbe proibire in
maniera assoluta ad ogni Stato membro di ospitare postazioni balistiche,
e strutture militari USA in genere nelle vicinanze dei confini Russi.
I gruppi lobbistici est-Europei con influenza sugli affari di
Washington chiamano a gran voce vendetta contro l’Unione Sovietica, una
entità che nemmeno esiste più. L’odio l’ha ereditato la Russia. Una
Russia che non ha mai fatto niente di sbagliato, a parte non essersi
letta la Dottrina Wolfowitz e realizzare che Washington non si fermerà
fino al dominio totale del mondo e che questo richiede di spazzare via
la Russia e la Cina.
Paul Craig Roberts
Fonte: www.strategic-culture.org
Link: http://www.strategic-culture.org/news/2015/08/03/washington-fifth-columns-inside-russia-and-china.html
Tarduziopne per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15399
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