giovedì 31 marzo 2016

Canone Rai: ancora un provvedimento di Renzi “incostituzionale”

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Nella nuova norma sul pagamento del canone Rai, è negato il diritto di ricorso al giudice per chi si dimentica di inviare l’autocertificazione di non possesso all’Agenzia delle Entrate, in questo caso l’abbonamento TV verrà automaticamente inserito nella bolletta della luce.


Spieghiamo meglio il concetto: chi omette, anche per un solo anno, di inviare all’Agenzia delle Entrate l’autocertificazione di non possesso per non pagare il Canone Rai non potrà richiedere la correzione neanche davanti ad un giudice. Sembra assurdo ma è così, in caso di dimenticanza infatti, non si potrà più proporre opposizione al fisco.

Una norma “tranello” che presenta evidenti profili di incostituzionalità per violazione del diritto alla difesa giudiziale e che inesorabilmente finirà davanti all’alta Corte per la valutazione del caso.

La nuova riforma del canone Rai “presume” che tutti gli intestatari di un contratto della luce ad uso residenziale abbiano anche un televisore, si chiama “presunzione relativa”. L’unico modo per superare questa presunzione, è l’autocertificazione, quindi in caso di mancato invio della dichiarazione, non c’è altra possibilità di dimostrare il contrario.

Ed è qui che la legge diviene incostituzionale, infatti con qualsiasi atto impositivo del fisco, si può andare davanti ad un giudice è contestare il balzello,con il canone Rai invece, il ricorso al giudice è del tutto precluso.

Come saprete, la comunicazione di non possesso ha validità annuale e va rinnovata ogni anno dal 1° luglio al 31 gennaio. Pertanto se per un anno dimenticate di effettuare il rinnovo, avrete automaticamente il canone inserito nella bolletta della luce e non vi resta che pagare.

Chi opta per non pagare, riceverà un accertamento dell’Agenzia delle Entrate che non sarà possibile impugnare davanti la Commissione Tributaria, così come la nostra Costituzione consente, perché il ricorso in base alla nuova legge verrà rigettato.

Come al solito Matteo Renzi nella sua azione di governo, dimostra un disprezzo innato per la Carta Costituzionale – infatti sta tentanto di abolirla – questa legge mina la certezza del diritto e i principi costituzionali che consentono sempre la difesa giudiziale.

Canone Rai: pagheremo 100 euro oltre le spese

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La denuncia arriva da Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche della Cgil, secondo il quale, i contribuenti dovranno sostenere anche i costi a cui andranno incontro le società elettriche per procedere alla riscossione del Canone Rai.


Per Filippi, “il Governo Renzi si è letteralmente incartato con le proprie mani nell’affare Canone Rai, diventato forse più una questione di principio che di sostanza”. La lotta all’evasione all’abbonamento TV, quindi, rischia di creare più danni che vantaggi.

Il ragionamento è il seguente: stabilito che la riscossione del canone Rai sarà legata alla bolletta della luce, a sua volta legata all’abitazione principale, il problema che ora sorge, è come risarcire le società elettriche per le spese che dovranno sostenere per il recupero delle somme e per il successivo versamento allo Stato. Questa operazione, necessariamente richiederà l’impiego di risorse e di personale, che qualcuno dovrà pagare.

Dunque, vediamo chi dovrà pagare. Le società elettriche hanno già detto che non sono disposte a ridurre i propri guadagni per un compito che non hanno mai chiesto. Lo Stato dal canto suo non è intenzionato a trasferire una parte del canone a titolo di compensazione ai gestori elettrici. Quindi come al solito, a pagare saranno i contribuenti.

Nella bozza del decreto di attuazione alle norme della legge di Stabilità dedicate al canone Rai, è stato calcolato un contributo forfettario pari a 14 milioni sia per il 2016 che per il 2017, da corrispondere alle compagnie per i costi che dovrebbero sostenere per la riscossione del canone Rai. Dette somme, se davvero arrivassero, dovrebbero essere coperte dall’Agenzia delle entrate e quindi comunque dai contribuenti italiani.

L’ipotesi invece più plausibile, perché più facilmente realizzabile è, che ai contribuenti oltre all’imposta vera e propria “abbinata” al contratto della luce, tra le varie voci, già peraltro difficilmente decifrabili, si vedranno accreditare anche queste spese sotto forma di contributo alle società elettriche per i costi che sosterranno nel riscuotere gli importi e poi versarli allo Stato.
Questo spiega il perché non è stato possibile fare pagare il canone in gennaio. Infatti ancora oggi, sussistono problemi di difficile risoluzione.

Matteo Renzi, nell’intento di tirare fuori argomenti per “pubblicizzare” il suo operato, non ha calcolato le difficoltà legate alla riscossione dell’imposta sulla Tv attraverso le bollette della luce e non si è preso la briga di chiedere alle suddette società se l’operazione era economicamente sostenibile. Tutto per una riforma – e non è l’unica – che nessuno voleva, tranne ovviamente Renzi.


Debora Ranzetti


fonte: http://fattieavvenimenti.altervista.org/canone-rai-ancora-un-provvedimento-renzi-incostituzionale/
http://fattieavvenimenti.altervista.org/canone-rai-pagheremo-100-euro-oltre-le-spese/

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