Il
popolo della Siria affronta una brutale guerra di civiltà in cui le
forze taqfirite minacciano l’Islam della nazione e le varie comunità
cristiane che vi risiedono. Se il governo siriano cadesse, i drusi si
troveranno ad affrontare la stessa realtà che ha colpito cristiani,
shabaq e yazidi in Iraq. Allo stesso modo, alawiti e sciiti in Siria
affrontano la barbarie di Stato islamico, al-Nusra e una
pletora di brutali forze settarie taqfire. Pertanto, è essenziale che il
governo siriano del Presidente Bashar al-Assad rimanga intatto. Dopo
tutto, se le forze settarie e terroristiche vincessero, un incubo
sommergerebbe la Siria per decenni. Soprattutto innumerevoli basi dei
terroristi taqfiri verranno destinate a diffondere la carneficina nella
regione e in Europa.
Non solo, la fine del governo della Siria
significherebbe la distruzione dell’archeologia e l’eliminazione di
storia e conoscenze per sempre. Le donne diverrebbero ombre passive,
come in Afghanistan e in Arabia Saudita. Allo stesso tempo, le minoranze
religiose scomparirebbero con la brutale versione taqfirita del Golfo
dell’Islam che li sradicherebbe tagliando ancora teste. Inoltre, per
cementare la guerra di civiltà il sunnismo verrebbe schiacciato e
sostituito dall’arretrato salafismo del Golfo dalla mentalità
polpottista.
La delegazione parlamentare del Belgio che visitò la Siria nel 2015 e l’attentato di Bruxelles
Jean Aziz, con l’assistenza di Julian Pecquet, su al-Monitor riferì che una delegazione dal Belgio si recò in Siria nel 2015. L’articolo sottolinea
Jean Aziz, con l’assistenza di Julian Pecquet, su al-Monitor riferì che una delegazione dal Belgio si recò in Siria nel 2015. L’articolo sottolinea
“La delegazione comprendeva il senatore Anke Van Dermeersch del Parlamento fiammingo, il parlamentare federale Jen Penris, il presidente di Democratie Nationale Marco Santi e il parlamentare federale Filip Dewinter. Van Dermeersch, Penris e Dewinter sono membri del partito di estrema destra Vlaams Belang (Interesse fiammingo), che concorda con Democratie Nationale che impedire la cosiddetta islamizzazione dell’Europa quale priorità fondamentale“.
La delegazione politica dal Belgio nel 2015 evidenziava la follia
anti-Siria che comincia a svegliare alcuni politici sulla vuota retorica
dei capi di USA, Francia, Turchia e Regno Unito nella NATO. Dopo tutto,
la realtà di Afghanistan, Iraq, Libia e aree al di fuori del controllo
del governo della Siria, è quella in cui le minoranze vengono
massacrate, le donne incatenate, gli apostati straziati (i taqfiri
ritengono gli altri musulmani apostati), l’archeologia distrutta, il
terrorismo diffuso e col risultato finale di Stati falliti, povertà e
arretratezza assoluta. Secondo l’articolo di al-Monitor i parlamentari
del Belgio osservarono:
“La Siria costituisce la prima linea della difesa dall’estremismo e dal terrorismo. E’ l’unico Paese che combatte il terrorismo sul campo. Se questa linea viene sconfitta, il terrorismo raggiungerà i Paesi europei. Questo è il motivo per cui dobbiamo sostenere la Siria in questa guerra“.
Purtroppo, i recenti attacchi
terroristici a Bruxelles e Parigi confermano questi parlamentari
coraggiosi del Belgio. Tuttavia, la Turchia della NATO ancora causa caos
in Siria. Inoltre, mentre le potenze alleate di Golfo e NATO sfoggiano
miopia con “Assad deve andarsene”, è chiaro che Bruxelles e Parigi sono
ora in prima linea per l’ingerenza estera europea. Soprattutto la
cancelliera della Germania Merkel minaccia l’UE con politiche
d’immigrazione estremamente ingenue. Infatti, è chiaro che le ratlines
terroristiche taqfire sfruttano la follia di Merkel e altri capi
politicamente corretti dell’Europa. France 24 riferisce sugli attacchi
terroristici a Bruxelles
“il 22 marzo circa 35 persone vengono uccise e 200 ferite quando due esplosioni colpiscono il check-in nel principale aeroporto di Bruxelles e una terza colpisce un treno alla stazione della metropolitana di Maalbeek, vicino al quartier generale dell’Unione europea“.
Purtroppo, nessuno è sconvolto dagli attacchi
terroristici che hanno scosso Bruxelles. In effetti, il Progetto
Investigativo sul Terrorismo (IPT) evidenzia questa realtà e lo stesso
vale per i capi di questa nazione. L’IPT riferisce che
“i musulmani belgi che hanno lasciato l’Europa per unirsi allo Stato islamico sono relativamente più numerosi di qualsiasi altro Paese. E’ così pervasivo, riporta Buzzfeed, che le forze dell’ordine belghe ammettono di essere sopraffatte dal volume delle indagini sul terrorismo“.
Il primo ministro del Belgio, Charles Michel, aveva solennemente dichiarato:
“Temevamo attacchi terroristici, ed ora sono successi“.
Libano, Siria e Hezbollah
Sua Eminenza Sayad Hasan Nasrallah, che rappresenta il potente movimento Hezbollah, ha detto:
“Voglio chiedere ai cristiani prima che ai musulmani: capite cosa avviene in Siria. Non suscito evocazioni settarie. Non si dica che Sayad fa così. Nient’affatto! Dove sono le vostre chiese? I vostri patriarchi? Le vostre suore? Le vostre croci? Le vostre statue di Maria (pace su di Lei)? I vostri santi? Dove sono? Cos’ha fatto il mondo per loro? Cosa aveva fatto il mondo per loro in Iraq? Non sono questi gruppi che causano tutto ciò in tutta la regione?”
Naturalmente, esistono
chiese cristiane in Libano, proprio come in Siria nelle zone sotto il
controllo del governo siriano.
L’eliminazione delle croci in Siria
avviene nelle aree controllate da chi è sponsorizzato e sostenuto dalle
grandi potenze della NATO e del Golfo. Pertanto, Nasrallah ha ragione
nel dire ai cristiani “Dove sono le vostre chiese?” Modern Tokyo Times
aveva indicato in un articolo precedente “E’ ironico che Hezbollah del
Libano di Sua Eminenza Sayad Hasan Nasrallah sia più preoccupato della
situazione dei cristiani e delle altre minoranze religiose, che il
cosiddetto occidente democratico. Infatti, è evidente che USA, Francia e
Regno Unito sono assolutamente dietro la cacciata dei cristiani dal
Medio Oriente dati gli stretti legami con le monarchie feudali del Golfo
e gli intrighi della Turchia.
Pertanto, mentre l’Arabia Saudita vieta
apertamente la fede cristiana, è altrettanto chiaro che l’ingerenza
occidentale in Iraq, Libia e Siria infligge una catastrofe alle
popolazioni cristiane di queste nazioni. In effetti, è anche difficile
parlare di Iraq e Libia, perché la destabilizzazione del Golfo e
occidentale ha creato questi Stati falliti. La Siria, per fortuna,
combatte tenacemente per preservare il mosaico religioso ed evitare un
altro Stato fallito”. E’ chiaro ad alcuni politici in Belgio che il
governo e le forze armate della Siria sono in prima linea nella brutale
guerra civiltà.
Le élite occidentali per troppo tempo si sono fatte in
quattro per accontentare le monarchie feudali del Golfo e la Turchia di
Erdogan, che a loro volta finanziano terrorismo ed indottrinamento
salafita secondo la sinistra mentalità dei taqfiri. Data tale realtà, le
forze di sicurezza e polizia di molte nazioni europee si concentrano
sui pro-Assadisti o sulle reti taqfirite islamiste e salafite che
sostengono odio e terrorismo? Allo stesso modo, le chiese e le minoranze
cristiane sono protette dal governo siriano, o dalle varie forze
settarie, terroristiche e mercenarie supportate da NATO e monarchie
feudali del Golfo?
Ovviamente, è evidente che il mosaico nel Levante è minacciato da nazioni come Qatar, Turchia e Arabia Saudita. Allo stesso modo, USA, Francia e Regno Unito si sono intromessi al fianco delle forze sinistre. Pertanto, è giunto il momento di svegliarsi prima che sia troppo tardi perché la Siria è in prima linea, dove le sue forze armate combattono il terrorismo brutale e il settarismo dei taqfiri. Se le politiche non cambiano, Bruxelles e Parigi saranno raggiunte da altre città europee dagli attentati dei terroristi taqfiri.
Allo stesso modo, lo stesso vale
per l’ingenuità di Merkel, parte del problema, perché è noto che molti
taqfiri si avvantaggiano dal caos che si scatena. Il risultato saranno
stragi e morte, quindi è il momento di concentrarsi sulla soluzione
della crisi siriana basata sull’azione dell’attuale governo. Allo stesso
modo, è il momento di puntellare le parti del mondo destabilizzate da
diverse nazioni del Golfo, potenze della NATO e Pakistan, e di smettere
che i petrodollari del Golfo diffondano l’odio taqfirita.
Murad Makhmudov e Lee Jay Walker Modern Tokyo Times, 22 marzo 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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