Perduta
la Siria, il Blocco atlantista si volge contro l’Egitto del
Fieldmaresciallo Abdalfatah al-Sisi.
Nuovo oggetto del desiderio delle
potenze altantiste, da quando Cairo stringe rapporti con Russia e Cina, e
s’è sbarazzata della dittatura della setta salafita dei Fratelli
mussulmani, creazione dell’intelligence inglese, la stessa che ha
arruolato Giulio Regeni per condurre una guerriglia mediatica (e anche
armata) (tramite la fondazione Antipode)
contro il governo laico egiziano, deciso oppositore alla guerra contro
la Siria e attore prominente nella Libia post-Jamahirya; due aspetti
intollerabili per USA, Regno Unito, NATO e codazzo della sinistrina
socialcolonialista italiana, e i relativi alleati regionali wahhabiti e
taqfiriti (Jabhat al-Nusra, Stato islamico, Qatar, ecc.).
Infatti, l’obiettivo della cosiddetta ‘Primavera araba’ era
ritrasformare il Medio Oriente in una colonia economico-strategica
dominata da esigue borghesie compradore e da arretrate sette islamiste.
L’Italia oggi è il ferro di lancia di tale assalto, soprattutto dopo aver ricevuto l’OK dai mass media degli USA come New York Times e Washington Post con il loro imprimatur sulla versione italiana dell’affaire Regeni. E appena ricevuto il via libera, i chihuaua
dell’informazione italiana sono scattati sulle zampette posteriori, e
sono apparsi figuri come Luigi Manconi, senatore nazipiddino e settario
‘dirittumanitarista’ targato CIA/Soros, oltre che moglio della
spacciatrice di veline della CIA Bianca Berlinguer, la stessa che
dall’autorevole bancarella della propaganda americanista TG-3
c’informava che Palmyra era stata liberata dagli USA…, oppure Emanuele
Fiano, kibbuztnik sionista e gerarca nazipiddino. Tutti costoro
invocano la rottura delle relazioni con l’Egitto, così il gas lo si
andrà a comprare dai giacimenti occupati da Israele, e non da quelli
sviluppati dall’ENI in Egitto.
Nell’impazzare della farsa del
dirottamento dell’aereo egiziano, accaduto molto a proposito, con
tempistica sospetta, tale da rafforzare l’idea che la liquidazione del
provocatore Regeni sia opera delle forze ostili all’Egitto di oggi,
l’infame italietta ‘impegnata e di sinistra’, è di tale operazione la
salmeria (Ferrero, Cremaschi, i vari settari ‘marx-taqfiriti’, certuni
perfino camuffati da ‘amici’ della Siria, gli orfani della spia sionista
e pasionaria della ‘Rivoluzione’ islamista in Siria Tytty Cheriasen, ed
altre carabattole), che va fiancheggiando con entusiasmo la nuova
trovata neoimperialista, ovvero la distruzione degli Stati nazionali del
Medio Oriente per sostituirli con degli sceiccati settari, seguendo le
direttive delle agenzie d’influenza della NATO (note ufficialmente come
ONG o ‘mass media internazionali’).
E tutto nel nome sella spia Regeni e
delle 10mila sterline introdotte in Egitto
a finanziare il terrorismo islamista. E difatti, la famiglia Regeni in
tutto questo, svolge lo stesso compito svolto dalla famiglia di Vittorio
Arrigoni, esercitare un’influenza esiziale nel residuale ambiente
‘internazionalista’, o pseudotale, in Italia, offrendo una copertura
‘romantica’ a un’operazione da guerra mediatica. Prima, la famiglia
Arrigoni utilizzò il martirologio di Vittorio (persona che non ho mai
apprezzato), per sostenere e supportare in Italia la propaganda e le
attività a favore del terrorismo taqfirita contro la Siria. Oggi è la
volta della famiglia di Regeni, consigliata dal figuro Manconi e dal suo
PD, agente dei petrotaqfiriti a Roma. Infatti, Manconi non ha alzato un
ditino per i due tecnici italiani assassinati in Libia dagli stessi
figuri, i terroristi taqfiriti, che Regeni e il PD sostengono in Egitto.
Da ciò il silenzio complice del contessino Paolo Gentiloni Silverj e
della gerarchia nazipiddina, per cinque anni cheerleaders entusiasti dei massacri islamisti in Libia e Siria nel nome della CIA e di al-Jazeera.
E’ o non è il PD l’agente che rappresenta gli interessi dei petroemiri e
della Turchia neo-ottomana in Italia? Lo si vede bene in Libia, dove
l’Italia contrasta l’operato egiziano sostenendo, di fatto, la setta
della fratellanza mussulmana che occupa Tripoli e riceve armi e dollari
da Turchia e Qatar, Paesi referenti della politica mediorientale di
Roma.
A tale farsa oscena e autolesionista partecipa, con entusiasmo, il fecciume leghista che, dopo aver scoperto che il trucchetto di fingersi filo-Russia non porta alcun ritorno sul palchetto della politichina italiana (o padana), ritorna alle origini svolazzando verso Israele per “imparare i loro metodi per la sicurezza” ed invocando il pugno di ferro contro Unione indiana ed Egitto, percepiti dal quadretto medio della Lega quali Stati del quarto mondo abitati da subumani.
Ma il quadro mediorientale invece evolve a
una velocità supersonica, ed è prevedibile che mentre l’Italia viene
spinta a sprofondare nelle sabbie libiche, l’Egitto rompa i rapporti
economico-strategici con Roma, sostituendoli con quelli con Russia, Cina
e Francia. Sì, Parigi ha venduto all’Egitto 24 caccia Rafale, le 2 Mistral
destinate alla Russia e 6 navi da guerra. Il risultato sarà che Cairo
concederà le concessioni gasifere alle compagnie russe, cinesi o
francesi, e l’Italia perderà le sue in Libia ed Egitto
(meritatamente, visto che fu soprattutto l’ENI di Scaroni a spingere
Berlusconi a pugnalare alle spalle Gheddafi, e ad abbandonare i tecnici
della Bonelli, Piano e Failla, rapiti a Mellitah da sodali dei
servizi segreti italiani).
Non è bastato al governo Renzi eliminare 86
quadri e funzionari dei servizi segreti italiani (tra cui i responsabili
di Libia e Siria), per salvare Roma dall’imminente nuovo disastro
geopolitico voluto e cercato dal PD al servizio delle dittature
wahhabitem, e dall’estrema sinistra italiana appendice dell’ufficio
informazioni della CIA e di Gladio.
Concludo che, mentre in Italia la
sinistreria si straccia le vesti per un sicario mandato in Egitto
dall’intelligence social-colonista inglese, il resto del Mondo celebra
un altro giovane che ha combattuto con tutto l’animo il terrorismo
settario che i mandanti di Regeni armano e alimentano.
Le ultime parole di Aleksandr Prokhorenko, lo Spetsnaz di Palmira:
Prokhorenko: non posso. Mi hanno circondato e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi.
Comandante: vai sulla linea verde, ripeto vai sulla linea verde.
Prokhorenko: sono qui, eseguite l’attacco aereo ora. Sbrigatevi, è la fine, dite alla mia famiglia che li amo e muoio combattendo per la Patria.
Comandante: negativo, torna sulla linea verde.
Prokhorenko: non posso. Comandante, sono circondato. Sono qui fuori. Non voglio che mi prendano. Conduca l’attacco aereo. Faranno strame di me e di questa uniforme. Voglio morire con dignità e che tutti questi bastardi muoiano con me. Vi prego è la mia ultima volontà, conduca l’attacco aereo. Comunque, mi uccideranno.
Comandante: confermate la vostra richiesta.
Prokhorenko: sono qui fuori, è la fine, comandante, la ringrazio. Dite alla mia famiglia e al mio Paese che gli voglio bene. Ditegli che sono stato coraggioso e che ho lottato fino alla fine. La prego si prenda cura della mia famiglia; vendicatemi, addio comandante, dite alla mia famiglia che le voglio bene.
Comandante: nessuna risposta, ordinato l’attacco aereo.
Aleksandr
Prokhorenko, che per fortuna sua e mia, non sarà mai ricordato e
commemorato dalla sinistraglia taqfiro-sionista che invece celebra una
piccola spia e i suoi amici terroristi.
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