Non credete minimamente a ciò che dico. Non prendete nessun dogma o libro come infallibile. (Buddha)
martedì 29 agosto 2017
Le autorità israeliane hanno abbattuto tre scuole di bambini palestinesi nella Cisgiordania occupata, prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Scuole palestinesi abbattute in Cisgiordania
Secondo le informazioni trasmesse lo scorso mercoledì da una
organizzazione umanitaria norvegese (NRC), il regime di Israele ha
smantellato e raso al suolo in una settimana tre scuole palestinesi nei
territori occupati, mentre continuano ad essere interrotti i lavori per
gli insediamenti illegali dei coloni in Cisgiordania. Il testo del comunicato ricorda che, fino allo stato attuale,
circa 55 scuole in Cisgiordania, incluse quelle finanziate dall’Unione
Europea, hanno ricevuto un avviso di demolizione da parte delle
autorità israeliane.
“Facciamo appello ai governi ed ai donatori che finanziano
l’educazione dei bambini palestinesi ad esercitare tutta la loro
influenza per prevenire questa violazione in tutte le sue forme”,
ha
indicato il direttore del NRC per la Palestina, Hannibal Abiy Worku.
A suo giudizio, la distruzione dei centri educativi finanziati con il denaro europeo non
è soltanto una “violazione del diritto internazionale, ma costituisce
anche uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale, che offre
aiuto alla popolazione della Palestina occupata”.
Bulldozer israeliani in azione su scuole e case palestinesi
Nel primo trimestre del 2017, ha denunciato il NRC, si è registrato
un totale di 24 attacchi diretti contro le scuole palestinesi da parte
dei coloni israeliani, che includevano l’utilizzo di bombe di gas e
granate detonanti.
Nella stessa giornata del mercoledì, l’organizzazione israeliana
B’Tselem ha informato dell’abbattimento di una scuola palestinese nella
zona di Yub al-Dib, nel sud di Beit Lahm (Belén), il secondo centro di
questo tipo in una settimana nella Cisgiordania occupata.
“La demolizione dell’edificio della scuola, nella notte prima dell’inizio dell’anno scolastico, rappresenta
la crudeltà amministrativa ed il sopruso sistematico delle autorità,
progettato per espellere i palestinesi dalla loro terra”,
un evidente
tentativo di pulizia etnica, come denunciato dall’organismo norvegese.
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