Uno
scienziato onesto, ammetterà di conoscere e padroneggiare il 5% di ciò che
definiamo ingenuamente realtà. Sempre lo stesso scienziato onesto, si vanterà
di immaginare il funzionamento di un altro 5% di realtà; considererà infine come
essenziale per la tenuta dell’universo l’esistenza di un altro 10% di materia
di cui però non sa nulla o quasi.
Siamo
arrivati al 20%. Cosa ne è del restante 80%?
Questo
massiccio divario tra la parte conosciuta ed immaginabile della materia è
trasferibile ovviamente anche alla materia biologica, alla vita. Cosa
conosciamo di noi stessi? Un 20%? Il resto però lo intuiamo e sondiamo da tempi
immemori.
I
ricercatori dell’inconscio (nel nostro mondo occidentale) si sono addentrati da
pochi decenni in quell’80% di materia oscura che guida i nostri destini e
dirige le nostre scelte. Da millenni però alcuni individui denominati sciamani,
già intuivano ed interagivano con quell’80% o parte di esso.
Quando
alcuni ricercatori si avviano in territori inesplorati possono dare peso a
ritrovamenti invece marginali, possono riferire in modo inappropriato ciò che
hanno scoperto ma occorre dimostrare loro fiducia e riconoscenza. La dimensione
eterica od energetica è pura immaginazione?
Oggi
è la fisica quantistica ed i suoi derivati di ricerca più evoluti che ci hanno
condotto a comprendere l’universo come un sistema correlato e (per noi uomini moderni) surreale in cui è
preponderante l’attenzione guidata e cosciente dell’osservatore. In questa
accezione siamo davvero co-creatori di un universo multidimensionale ricco
quanto è ricca e senza limiti l’immaginazione.
I
concetti di reale ed irreale sono definitivamente superati. In questa nuova ed
affascinante ottica l’invito a considerare come significativo il piano
energetico per comprendere le mille storture del nostro piccolo mondo reale,
quello dei sensi o poco più. Ciò che avviene nei livelli compenetranti è spesso
un motore di ciò che osserviamo, come conseguenza, nella sola terza dimensione.
Ascoltiamo
ed accettiamo quindi le motivazioni eteriche (le ragioni energetiche) che i liberi
ricercatori indicano come base dell’accaduto, passato, presente e futuro. Si perché
anche lo scorrere del tempo è probabilmente solo frutto della nostra
(od altrui?) immaginazione.
Jung
arrivò a dire che è il sogno la vera ed unica parte reale del nostro vivere.
Forse cominciamo a comprendere questa affermazione un tempo sorprendente. E’
forse nel sogno che si combatte la vera battaglia per la vita eterna?
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