Non ispirerà fiducia la Marina statunitense che fa speronare un’altra
delle sue potenti navi da guerra nello stesso giorno in cui avvia le
esercitazioni militari in Corea; che potrebbero scatenare una guerra
nucleare accidentale. Se la Marina Militare statunitense non può
controllare le proprie navi in normali operazioni marittime, che dire
della competenza o meno in caso di guerra?
Nell’ultimo incidente, il cacciatorpediniere USS John S McCain speronava una petroliera vicino Singapore. Il quarto grave incidente della Marina statunitense quest’anno, tutti nell’Asia-Pacifico. Sono scomparsi dieci marinai e, a causa dei gravi danni, sono ritenuti morti. Un esperto statunitense dichiarava alla CNN:
“Come fa un cacciatorpediniere di ultima generazione equipaggiato con diversi sistemi radar e dispositivi di comunicazione che occupano tutto il ponte, non individuare un’enorme nave di 30000 tonnellate in lento movimento (10 nodi)?”
Il
cacciatorpediniere in questione è dotato del sistema antimissile Aegis,
che sarebbe l’apice della tecnologia bellica statunitense. Vi sono,
secondo quanto riferito, 14 navi di questo tipo operative nella 7.ma
Flotta nell’Asia-Pacifico, considerate parte fondamentale del sistema di
difesa di Stati Uniti ed alleati contro le armi balistiche nordcoreane.
Se queste navi da guerra avanzate non possono evitare di scontrasi con
le petroliere, non va a favore della loro capacità di rilevare ed
eliminare i missili balistici nemici che attraversano la stratosfera.
L’incompetenza delle forze statunitensi aumenta l’instabilità che occupa
la regione con il confronto nucleare tra Washington e Corea
democratica.
La Corea democratica ha ripetuto l’avviso che le manovre degli Stati
Uniti e del loro alleato sudcoreano nelle prossime due settimane sono
una mossa sconsiderata che potrebbe scatenare “la fase incontrollabile della guerra nucleare“.
Ancora Washington persegue le manovre annuali in Corea, coinvolgendo
grandi esercitazioni di terra, mare e aria, nonostante le richieste di
Cina e Russia di cancellarle per ridurre le tensioni con la Corea
democratica.
L’ultima collisione tra il cacciatorpediniere statunitense
dotato dell’Aegis e una petroliera è il promemoria emblematico degli
incidenti che possono avvenire anche con sistemi d’arma presumibilmente
sofisticati. Considerata la tensione del confronto tra Stati Uniti e
Corea democratica, la pretesa di Washington di tenere le esercitazioni è
doppiamente rischiosa.
Ogni anno le forze statunitensi conducono tali
manovre presso la Corea, e i nordcoreani protestano indicandole come
provocazione per preparare l’invasione statunitense. Le esercitazioni di
quest’anno avvengono dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump
avvertiva, all’inizio del mese, che l’esercito statunitense avrebbe
scatenato “fuoco e furia come il mondo non ha mai visto prima” sulla
Corea democratica per il suo programma di armi nucleari.
Le parole di
Trump implicavano l’attacco preventivo dagli Stati Uniti con armi
nucleari. La Corea democratica rispose con la minaccia di lanciare
missili balistici nei pressi del territorio statunitense dell’isola di
Guam, dove gli Stati Uniti schierano bombardieri B-1. La settimana
scorsa, il leader della Corea democratica Kim Jong-un rinunciava al
piano dicendo che avrebbe giudicato le prossime azioni “degli sciocchi yankee“.
Nelle prossime due settimane, le gigantesche manovre delle forze statunitensi in combinazione con i militari sudcoreani e giapponesi, potrebbero scatenare la guerra totale con la Corea democratica. Se dovesse scoppiare, vi sarebbe probabilmente l’uso di armi nucleari, con conseguenze catastrofiche umane ed ecologiche.
La Marina statunitense
intaccata dagli incidenti aggiunge solo ansia per una guerra
accidentale. È proprio perciò che Cina e Russia invitavano le parti a
ridurre le forze militari e dare priorità a diplomazia e dialogo.
Tuttavia, con tipica arroganza, gli statunitensi inasprivano la
situazione con l’assurda affermazione che le esercitazioni in Corea sono
“solo difensive”. Il Washington Times riferiva illogicamente:
“Le truppe statunitensi e sudcoreane iniziano le esercitazioni militari tra le minacce della Corea democratica“.
I doppi standard sono visibili. Quando la Russia svolge manovre sul
proprio territorio, Washington ed alleati della NATO le definiscono
“offensive” per la sicurezza europea. Tuttavia, quando Washington
conduce operazioni di terra, mare e aria con 70000 soldati ed “attacchi
per decapitare” contro la Corea democratica, beh, le manovre si dicono
“difensive”.
L’ironia degli incidenti navali statunitensi è che
Washington afferma che le sue navi sono presenti in Asia-Pacifico per
garantire la “libertà di navigazione”, affermando che la Cina mostra i
muscoli nella regione minacciando la libera circolazione internazionale
delle navi mercantili.
Prima dell’ultima collisione con una petroliera
presso Singapore, all’inizio di giugno un altro cacciatorpediniere
statunitense dotato di Aegis veniva speronato da una nave da carico al
largo del Giappone.
Quell’incidente causò la morte di sette membri
dell’equipaggio statunitense. Proprio la scorsa settimana i comandanti
dell’USS Fitzgerald furono dimessi per incompetenza a seguito di
un’inchiesta. A maggio, un’altra nave da guerra degli Stati Uniti entrò
in collisione con un peschereccio sudcoreano. Un quarto incidente si
ebbe quando una nave da guerra statunitense s’incagliò in Giappone.
Tale incompetenza della Marina statunitense è dovuta in parte alla presenza senza precedenti di navi da guerra di Washington in una delle rotte più congestionate del mondo. Quasi il 25% delle merci globali attraversa lo Stretto di Malacca e il Mar Cinese Meridionale.
Più di 200
navi cargo attraversano lo stretto di Malacca, largo 2,8 km, ogni
giorno, vicino dove la nave statunitense veniva speronata da una
petroliera, questa settimana. Data la frequenza delle incursioni
oceaniche delle navi statunitensi, si pone la domanda: quale libertà di
navigazione presumibilmente protegge Washington?
Ma, in primo luogo, il
pericolo peggiore dalle forze statunitensi è l’incompetenza nella
gestione di sistemi d’armi presuntamente avanzati in una regione che è
già sul bordo della guerra nucleare.
L’insensatezza statunitense è
criminale. Ecco perché, con la Marina statunitense che circola in giro,
non c’è da meravigliarsi che si abbia la sensazione di affondare.
Finian Cunningham, Sputnik 21.08.2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/08/23/us-navy-e-la-sensazione-di-affondare/
Il tracciato-transponder della petroliera inchioda il cacciatorpediniere McCain: ha effettuato una manovra a dir poco 'criminale'!
Del resto già le prime foto della chiglia del "McCain", presa "di punta" dalla prua del 'tanker' SUL LATO DI BABORDO (cioé a sinistra!) faceva pensare a una manovra azzardatissima del 'caccia', visto che una petroliera per modificare la propria direzione ci mette parecchi minuti mentre una nave da guerra é molto più agile.
Quindi ci troviamo di fronte allo scenario della nave Usa che ha cercato di "zigzagare" davanti alla petroliera contando di 'farla franca' grazie alla sua superiore agilità ma sbagliando clamorosamente i propri calcoli.
fonte: http://palaestinafelix.blogspot.it/2017/08/il-tracciato-transponder-della.html
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