lunedì 21 agosto 2017

Barcelona: Commemorazioni e molta retorica ma neanche una parola sulle origini del terrorismo in Europa e Medio Oriente

Omaggio alle vittime a Barcelona

Non possiamo non manifestare il nostro cordoglio per le vittime dell’azione terroristica effettuata a Barcellona ma rifiutiamo di aggregarci al coro degli ipocriti che manifestano sdegno e condanna ma evitano di parlare chiaro e spiegare chi siano i mandanti, i complici e finanziatori del terrorismo islamista in Europa.

Il terrorismo che colpisce, ormai a cadenza precisa, i paesi europei con stragi ed attentati non scende dalla luna ma è un fenomeno che ha precisi mandanti ed ispiratori. Non è la religione islamica intesa genericamente quella che spinge i terroristi a compiere le loro azioni criminali ma è una specifica ideologia travestita da religione, che si chiama wahabismo/salafismo, una deviazione malata della religione mussulmana che viene ispirata e diffusa dalle centrali dell’Arabia Saudita e dal Qatar.

Errato pensare che tutto l’Islam sia paragonabile al fanatismo deviato che agita le menti di fanatici jihadisti: non esiste alcun punto di contatto tra le popolazioni pacifiche di paesi mussulmani come il Marocco, l’Algeria, la Tunisia, l’Egitto, la Siria, il Pakistan, l’Indonesia, ecc.. (un miliardo e 600 milioni circa di credenti sparsi nel mondo) e le credenze radicali praticate dai terroristi e dai loro ispiratori che si trovano in Arabia Saudita e Qatar.

Qualcuno ha interesse con tutta evidenza a generare confusione ed a far credere che esista una guerra di religione o uno scontro di civiltà tra l’Islam e l’Occidente, una tesi diffusa dai fallaciani o dai predicatori filo atlantisti , ma non è assolutamente questa la realtà. La realtà ci dimostra che vi è un paese ricchissimo ed una dinastia di monarchi malefici, la monarchia saudita che regna a Rijad e che, grazie ai petroldollari ed alla alleanza con gli USA e l’Occidente, si crede onnipotente e vuole dominare e imporre la sua visione fanatica su tutti i paesi arabi sunniti.

Smascherare i mandanti e denunciarne le complicità.

Occorre mettere sotto accusa le relazioni che i paesi occidentali intrattengono con l’Arabia Saudita ed il Qatar, i paesi che hanno diffuso questo indottrinamento e questa intossicazione, di quanto predicano come Islam ma che in realtà non ha niente a che vedere con l’Islam.

Occorre altresì denunciare il ruolo ambiguo degli USA e dei suoi alleati che utilizzano il terrorismo islamista per le loro finalità geopolitiche, per destabilizzare paesi e rovesciare governi legittimi, come accaduto in Libia, in Somalia, in Nigeria ed in Siria.

“In Medio Oriente, dalla Libia alla Siria, nel Sahel, in Somalia ed in Nigeria, gli USA, la Gran Bretagna e la Francia sono alleati di coloro che sponsorizzano, da almeno 30 anni, il fenomeno terrorista.

In Turchia ed in Giordania gli istruttori dei centri di addestramento per terroristi siriani sono statunitensi e britannici, questo è documentato. Le armi fornite loro sono made in USA e GB e vengono utilizate  per attaccare obiettivi civili e massacrare chi si oppone all’instaurazione del “Califfato” islamico.

Attaccare i fanatici jihadisti dimenticandosi dei mandanti è del tutto inutile, considerando che l’Arabia Saudita gode della protezione degli USA ed è il principale acquirente di armi da Washington e da Londra (come da altri paesi europei inclusa l’Italia) ed acquista  ogni anno una quota del debito USA. Vedi: Il ritrovamento n Siria di armi USA…..

I monarchi sauditi si sentono intoccabili e finanziano le moschee in Europa e gli iman predicatori che irretiscono i giovani mussulmani immigrati per convertirli al wahabismo/salafismo ed alla guerra santa.

L’apertura delle frontiere all’immigrazione islamica sunnita, assieme alla diffusione dell’ideologia salafita, creerà nel tempo sempre maggiore insicurezza, terrorismo stragi e guerra interna in Europa.

L’Europa era stata avvertita da chi ha subito questi attacchi per anni, ma l’avviso non è stato ascoltato.

Commemorazione delle vittime
Occorre dire basta con l’ipocrisia e con il tentativo di occultare le complicità: non esistono terroristi “buoni”, quando servono agli interessi degli USA e della NATO e terroristi “cattivi” quando attaccano nelle città occidentali.

Tanto meno si possono mettere sullo stesso piano i combattenti siriani, iracheni ed Hezbollah, mussulmani di varie confessioni, in maggioranza, che combattono gli jihadisti (e difendono anche le comunità cristiane d’Oriente) con i fanatici jihadisti pilotati dall’Arabia Saudita e dai suoi alleati.

Assistiamo al tentativo grossolano di buona parte del sistema mediatico atlantista di capovolgere la realtà ed accusare altri, i russi, i siriani e gli iraniani, della destabilizzazione e delle guerre per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica occidentale dalle gravi responsabilità di chi ha sostenuto ed è complice dei mandanti che siedono nelle loro lussuose dimore di Rijad, di Doha e di Abu Dhabi.

Aprire gli occhi e non farsi ingannare.


Luciano Lago


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