giovedì 30 maggio 2013

Il latte: a chi serve?

Bere latte di altre specie animali è un'abitudine diffusa in Europa anche perché la produzione di questo alimento costituisce la principale attività agricola in quasi tutti i paesi dell'UE e rappresenta, nel complesso, circa il 18% del valore totale della produzione agricola comunitaria. Ma è anche un'abitudine che paghiamo cara, non solo in termini di borsellino visto i recenti aumenti di prezzo, ma anche in termini di salute e di impatto sull'ambiente, e che pagano cara anche gli animali coinvolti che vengono sfruttati e infine uccisi.


Il latte è sì l'alimento ideale, ma solo fino allo svezzamento, non oltre, e solo il latte umano, non quello di altri mammiferi! Bere latte da adulti, e di un'altra specie? Insensato, nessun animale, in natura, lo fa! 

Confronto tra latte animale e umano

In natura, il latte (prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie dei mammiferi dopo il parto) è l'alimento previsto per la crescita dei cuccioli dei mammiferi, ed il latte di ogni specie va ad esclusivo beneficio di quella specie; questo è evidente dalla diversa composizione dei vari tipi di latte.

Il latte è dunque specie-specifico e contiene non solo tutti i nutrienti nelle proporzioni ottimali per la crescita dei cuccioli di quella specie, ma anche sostanze enzimatiche ed anticorpi che hanno la funzione di aumentare le difese immunitarie in un periodo della vita in cui un'infezione potrebbe avere conseguenze gravissime.
 
Dopo lo svezzamento, però, nessun mammifero continua a bere latte, che non è cibo adatto ai bambini ed agli adulti; neppure quello della propria specie, perché le esigenze nutrizionali dell'adulto sono differenti da quelle del lattante. Il piccolo mammifero diviene in grado di vivere cibandosi degli alimenti per cui la specie è biologicamente adatta. Inoltre, nessun mammifero tranne l'uomo consuma, in nessuna epoca della vita, il latte di un'altra specie.

Nel caso dell'uomo, invece, il consumo di latte di altre specie, di mucca in particolare, sin dai primissimi anni di vita è comunemente considerato fisiologico e raccomandabile, nonostante il latte vaccino - previsto per la crescita del vitello - sia molto diverso per composizione rispetto al latte di donna perché:
  • contiene troppe proteine: 36 g/litro contro 9 g/litro di quello umano, quattro volte di più;
  • contiene proteine molto diverse: rapporto Caseina/Lattoproteine 4.5:1 contro 0.4:1
  • contiene poco lattosio: 49 g/litro contro 70 g/litro di quello umano;
  • presenta un rapporto grassi saturi/insaturi svantaggioso;
  • contiene una percentuale di calcio troppo elevata: 1170 mg/litro contro 340 mg/litro;
  • presenta un rapporto calcio/fosforo svantaggioso: 1.3:1 (latte vaccino) contro 2.4:1 (latte umano);
  • contiene troppi sali minerali: 7 g/litro contro 2 g/litro. 

Il latte è dannoso per la salute

Non essendo un alimento fisiologicamente adatto agli esseri umani, il latte animale crea dunque vari scompensi per la salute.

Dicono che il latte "fa bene alle ossa". Ma è vero il contrario. Per smaltire le proteine animali - abbondanti nel latte - l'organismo sottrae calcio all'osso, causando l'osteoporosi. Come un usuraio, il latte presta un po' di calcio, ma, alla fine, ne consuma più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l'organismo a sottrarre calcio all'osso per poter provvedere al loro smaltimento. Infatti, la salute dell'osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall'organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta

Uccide animali

Oltre all'aspetto relativo alla salute umana, evitare di consumare latte e latticini ha ripercussioni importanti anche sulla vita - e la morte - degli animali.

È impossibile produrre latte senza uccidere animali: prima i vitelli e poi le mucche stesse dopo 5-6 anni di sfruttamento. Per far produrre latte alla mucca occorre infatti farle partorire un vitellino. La mucca non è una macchina che produce latte senza scopo, ma è un mammifero, e come tutti i mammiferi, esseri umani compresi, produce latte solo quando mette al mondo un figlio, per nutrirlo. E poi non continua certo a produrlo per sempre: dopo un anno, non ha più latte, e per continuare a produrlo deve partorire di nuovo! Il vitellino partorito viene strappato alla madre dopo 1-2 giorni, allevato per 6 mesi, e poi portato al macello. Le mucche stesse, dopo 5-6 anni, vengono portate al macello, ridotte ormai in condizioni così estreme dallo sfruttamento, da non potersi più reggere in piedi da sole. Lo stesso vale per pecore e capre. 

Devasta l'ambiente

L'allevamento di animali è causa di un devastante impatto sull'ambiente; che sia per la produzione di "carne" o di uova o di latte, non fa differenza. Sono ormai sempre di più gli studiosi che denunciano con articoli ben circostanziati - sia su riviste tecnico-scientifiche che divulgative - che uno dei modi più potenti di proteggere l'ambiente è quello di cambiare modo di mangiare, tornando a modelli più tradizionali e diminuendo quindi drasticamente il consumo di carne e altri alimenti di origine animale (latte, uova), la cui produzione è estremamente dispendiosa in termini di risorse (terreni, energia, acqua) e di inquinanti emessi (gas serra, sostanze chimiche, deiezioni ad alto potere inquinante). 

Svezzamento a base vegetale

Seguire un'alimentazione sana e corretta fin dai primi mesi di vita è il modo migliore per investire sul proprio stato di salute e su quello di tutta la famiglia. Una dieta basata solo su cibi di origine vegetale, variata e ben bilanciata, può tranquillamente essere intrapresa già dallo svezzamento e proseguita per il resto della vita.

I piatti di base per l'infanzia sono le creme di verdure (di carota, cavolo cappuccio, cavolfiore, crescione, zucca, broccoli e cipolla), di legumi (lenticchie, piselli freschi o secchi spezzati, azuki, soia, ceci, fagioli, lupini, anacardi, fave, cicerchie) e le creme di cereali o latti vegetali, da preparare in casa. A seconda della proporzione fra cereale ed acqua è possibile ottenere un latte o una crema:
  • dai 5-6 mesi di età mescolare: 1 parte di cereale con 10 parti di acqua
  • dai 7-8 mesi di età mescolare: 1 parte di cereale con 7 parti di acqua
  • dai 9-10 mesi di età mescolare: 1 parte di cereale con 5 parti di acqua
  • dai 12 mesi di età mescolare: 1 parte di cereale con 4 parti di acqua
  • dai 18 mesi di età mescolare: 1 parte di cereale con 3 parti di acqua
Si possono utilizzare singolarmente riso, avena, miglio, tapioca, mais ed orzo integrali (in chicco o in fiocchi) oppure mescolarli a piacere fra loro. 

Ricette per bambini

 

Zuppa di avena e spinaci

  • 1 grossa cipolla
  • 300 g di spinaci
  • 40 g di fiocchi d'avena
  • 1 cucchiaio di farina di riso
  • gomasio
  • prezzemolo
  • olio extra vergine d'oliva
Affettare una cipolla e farla appassire in una padella con poco olio; aggiungere 300g di spinaci lavati e tagliati grossolanamente, un pizzico di sale, 40g di fiocchi d'avena ed un litro circa di acqua tiepida; far bollire e cuocere per 15 min, quindi passare al passaverdura e aggiungere un cucchiaio di farina di riso sciolta in poca acqua tiepida. Cuocere ancora per 15 min e, a cottura ultimata, condire con prezzemolo e gomasio. 

Zuppa di patate e piselli secchi

  • 1 grossa cipolla
  • 4 patate
  • 300 g di piselli secchi
  • 1 cucchiaio di farina di riso
  • gomasio
  • olio extra vergine d'oliva
Mettere sul fuoco una pentola con 3 litri di acqua salata, 4 cucchiai di olio, una cipolla finemente affettata, 4 patate tagliate a tocchetti e 300 gr. di piselli secchi (precedentemente messi in ammollo da 2 ore in acqua tiepida). Cuocere finchè i piselli si saranno disfatti e le patate saranno cotte. Servire con una spolverata di gomasio. 

Crema di castagne veloce

  • 10 cucchiai di farina di castagne
  • 4 tazze di latte di riso
  • mezza stecca di vaniglia
  • 2 mele cotte
Stemperare 10 cucchiai di farina di castagne in 4 tazze di latte di riso con un pizzico di sale e mezza stecca di vaniglia; fare cuocere a fuoco basso mescolando spesso per 10-15 minuti.
Togliere dal fuoco e mescolare con una composta di 2 mele cotte e un pizzico di sale. È possibile sostituire due o tre cucchiai di castagne con altrettanti di cacao amaro. 


Pubblicato su Orizzonti, rivista svizzera dell'ATRA, settembre 2008
Pagina a cura di Marina Berati - Portavoce del Nutrition Ecology International Center 

Fonti:

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