Nel luglio 2009 la D.ssa Theresa Deisher, fondatrice e presidente del Sound Choice Pharmaceutical Institute, annunciò di aver trovato la chiave per svelare il mistero dell’autismo: feti umani abortiti usati nella produzione dei vaccini.
Da allora ho approfondito le mie ricerche
e sono rimasto sorpreso nel scoprire che, quella che ancora oggi siti
web pro-vaccini definiscono come una leggenda metropolitana, corrisponde
a orrenda verità.
Non tutti i vaccini moderni hanno bisogno
di un rifornimento continuo di tessuto fetale per la loro creazione.
Molto spesso trova vasta applicazione un’altra linea cellulare umana
immortale: la coltura HeLa. Tuttavia, una larga parte di vaccini comuni [tra i quali il tanto sponsorizzato trivalente MPR - non dimenticatelo!] sono costituiti da ceppi di cellule umane diploidi che originariamente provengono da un feto abortito.
Potete consultare i nomi dei vaccini attuali in questo documento ABORTED FETAL CELL LINE PRODUCTS AND ETHICAL ALTERNATIVES che
riporta l’elenco dei vaccini dedicati principalmente al mercato degli
Stati Uniti e del Canada, ma ciò non esclude che non siano presenti
anche in Europa in quanto le linee cellulari di coltura sono
regolarmente registrate nel nostro continente e altrettanto regolarmente
utilizzate per la produzione dei vaccini dell’infanzia.
Tutte le informazioni analizzate dal 2010 ad oggi in merito a “feti abortiti”, provenienti sia da risorse religiose che di governo o farmaceutiche, indicano che la tabella è accurata e a prova di qualunque contestazione!
Oggi vi propongo ulteriori riferimenti
ufficiali che comprovano la storia, a volte già descritta in precedenti
articoli, che si cela dietro ciascuna delle linee di cellule fetali
citate nella tabella. Questi riferimenti rappresentano informazioni
accurate e non voci di corridoio, leggende metropolitane, speculazioni o
quanto altro viene spesso descritto da parte di spacciatori vaccinali
che omettono di riportarle.
LINEA CELLULARE WI-38
La linea WI-38 [Istituto di Winstar 38]
è stata sviluppata dal tessuto polmonare di una bambina svedese che è
stata abortita nel 1962, a circa tre mesi di gestazione, perché “la famiglia aveva troppi bambini”. Questo feto è stato scelto appositamente dal Dr. Sven Gard per essere utilizzato come coltura per produrre vaccini. Fu preparato e sviluppato da Leonard Hayflick nel 1964 [L. Hayflick, 1965; G. al di et di Sven., 1969] e fu catalogato come biomateriale al registro ATCC numero CCL -75. WI-38 è usato per la preparazione del vaccino storico RA 27/3 contro la rosolia [S.A. Al di et di Plotkin 1965].
E’ possibile reperire ulteriori informazioni che comprovano la veridicità di tali fatti alla sezione ”collezioni di colture“,
disponibile sul sito governativo del Ministero della Salute
britannico, dalla quale è possibile consultare altre preziose
informazioni in merito a descrizione, specie, tessuto, morfologia, metodo di sviluppo, profilo del DNA, sottocolture, cariotipo, prodotti e sostanze [per esempio Siero Fetale Bovino] utilizzate nella preparazione di questa linea colturale “destinata alla preparazione di vaccini a virus destinati a esseri umani“.
Se pensate che queste informazioni siano di poco conto per attuare una scelta consapevole,
state sbagliando profondamente. Infatti, al contrario di quanto
affermano certi spacciatori vaccinali, un vaccino non è solamente un
prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi [virus
o batteri] uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettati in
modo da stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria. Un vaccino
è una sostanza chimica, stimola una reazione immunitaria INnaturale, e rappresenta nel suo insieme il prodotto finale di una complessa lavorazione di cui contiene sempre tutte
le pericolose tracce dei veleni utilizzati in filiera produttiva, che
nulla hanno a che vedere con la nostra salute e in particolar modo con
la salute di un neonato, oltre ad altre pericolose impurità descritte ampiamente dall’équipe del Dott. Stefano Montanari della Nanodiagnostics di Modena.
Come sempre accade quando si dimostra con i fatti
le imprecisioni che sono fornite dai siti Istituzionali preposti, e dai
siti web commissionati da qualche esponente di Federfarma, cala il
silenzio e l’omertà. Inutile quindi infierire su persone eticamente
inaffidabili, che tanto si affannano a promuovere “giornate della
scienza” o riproporre” informazioni obsolete”, quando l’evidenza dei
fatti dimostra l’enorme danno causato da questi vaccini: i genitori
hanno smesso di credere alle vostre favole!
RA 27/3
La storia del vaccino contro la rosolia è
davvero triste e inquietante. Ha coinvolto non uno, ma 28 aborti.
Ventisette solo per, si fa per dire, isolare il virus che
successivamente è stato coltivato nella linea WI-38 [vedi sopra].
L’acronimo RA 27/3 significa:
- R = rosolia
- A = aborti
- 27 = ventisettesimo feto sperimentato
- 3 = terzo tessuto espiantato
Gli espianti delle colture sono state
eseguite dagli organi sezionati di un particolare feto abortito a causa
della rosolia, il 27° della serie di feti abortiti. Questo feto
proveniva da una madre di 25 anni esposta alla rosolia 8 giorni dopo il
suo ultimo ciclo mestruale. 16 giorni dopo ha sviluppato la rosolia. Il
feto è stato abortito chirurgicamente 17 giorni dopo la malattia materna
e immediatamente sezionato. Gli espianti di diversi organi sono stati
eseguiti per favorire la crescita delle cellule di coltura ed è stato
ottenuto un risultato positivo da polmoni, cute e reni. Il processo di
coltivazione è poi proseguito sulla linea WI-38. Il nuovo vaccino anti-rosolia è stato sperimentato su bambini orfani a Philadelphia.
LINEA CELLULARE MRC-5
La linea di cella umana MRC-5 [Consiglio di Ricerca Medico 5] [umano, polmone, embrionale] [ATCC numero CCL -171], con fibroblasti di polmone umano, proviene da un feto maschio di 14 settimane abortito per “ragioni psichiatriche” da una donna di 27 anni nel Regno Unito. L’aborto è stato intenzionale, non eseguito per scopi di sviluppo del vaccino, ma MRC-5 è stato comunque preparato e sviluppato da J.P. Jacobs nel 1966 [J.P. Al di et di Jacobs 1970].
Anche in questo caso ulteriori informazioni sono accessibili alla voce “collezioni di colture“, disponibile sul sito governativo del Ministero della Salute britannico, dalla quale si apprende che “questa
collezione si compone di oltre 1100 linee cellulari provenienti da più
di 45 specie diverse e una grande varietà di tessuti“.
Agli occhi più attenti non sarà sfuggito che alcune varianti di tale linea cellulare MRC-5 rappresentano un derivato clonale del noto SV40, il
virus delle scimmie che fu involontariamente trasmesso negli anni ’50 a
milioni di persone attraverso i vaccini antipolio di prima generazione
che, tutt’ora, permangono al centro di violente polemiche come possibile origine dell’AIDS.
Non dobbiamo stupirci dell’aumento esponenziale dei danni causati al cervello dei nostri figli, in quanto la linea cellulare MRC-5 è presente nel vaccino trivalente MPR Priorix® [prodotto da GlaxoSmithKline].
Quanti di voi hanno ricevuto le seguenti informazioni, in sede di colloquio col Medico vaccinatore, in merito ai danni che può comportare tale vaccino?
In ottemperanza dell’Art. 7 Legge 210/92, estesa anche ai vaccini facoltativi da una recente Sentenza della Corte Costituzionale, i Medici vaccinatori, prima di somministrare tale vaccino, devono valutare
“come minimo” l’esistenza di immunodeficienza cellulare o umorale
[primaria o acquisita], inclusa ipogammaglobulinemia,
disgammaglobulinemia e AIDS o infezione da HIV sintomatica oppure una
percentuale di linfocita T CD4+ età-specifica in bambini sotto i 12
mesi: CD4+ <25%; in bambini tra i 12-35 mesi: CD4+ < 20%; in
bambini tra i 36-59 mesi: CD4+ <15%.
Quanti lo fanno? Ovviamente nessuno perché l’ignoranza biologica di tale categoria regna sovrana!
LINEA CELLULARE WI-26 VA4
Un altro derivato clonale del noto SV40 è la linea cellulare trasformata in WI-26,
una linea di cellule diploidi umane derivate da tessuti di polmone
embrionale di un maschio caucasico. Le cellule hanno la caratteristica ”SV40 T-Ag” [Simian Vacuolating Virus 40 TAg], ovvero una proteina esamero proto-oncogene derivata dal SV40 polyomavirus, capace di trasformare una varietà di tipi cellulari. Trattasi di Organismo Geneticamente Modificato Classe 1 [GMO1 - pagina 10 di 35].
LINEA CELLULARE HEK-293
Le cellule sono state generate nei primi anni ’70 da trasformazione di colture di cellule renali di embrioni umani normali; HEK sta appunto per “rene embrionale umano”, con DNA di adenovirus-5 prodotto nel laboratorio di Alex Van der Eb a Leiden, nei Paesi Bassi. Il medico che in origine ha lavorato con il tessuto fetale ha affermato in una riunione della FDA che
“il feto, per quanto posso ricordare era del tutto normale. Niente era sbagliato. Le ragioni per l’aborto mi erano sconosciute. Ho capito che probabilmente, al momento, mi sono perso tutte queste informazioni”.
LINEA CELLULARE PER.C6
La linea PER.C6 è stata
sviluppata nel 1995 da “colture retiniche embrionali” ottenute nel 1985.
L’aborto è stato eseguito in Francia su un bambino a 18 settimane di
gestazione [i bambini di questa età si possono allungare, sbadigliare,
strofinare gli occhi, aprire gli occhi e sono vicini ad essere in grado
di vivere al di fuori dell'utero]. Secondo il documento della FDA Biologics Evaluation and Research ”la gravidanza era del tutto normale” e l’aborto è stato eseguito “semplicemente perché la donna voleva sbarazzarsi del feto“. La madre poi ha avuto due bambini sani nello stesso ospedale.
I medici volevano un feto sano come questo, perché “un
bambino non ancora nato con problemi di salute, o concepito da genitori
con problemi di salute o con una storia familiare di problemi di
salute, non sarebbe accettabile come fonte di materiale per linee
cellulari che dovevano essere presentate per l’approvazione
regolamentare“.
Della linea PER.C6® technology, prodotta da Crucell, beneficia la Sanofi Pasteur MSD, fresca di autorizzazione alla commercializzazione di un innovativo vaccino pediatrico esavalente
nell’ambito del territorio Europeo di sua competenza. Se l’innovazione è
costituita dalle linee cellulari di feti abortiti, possiamo stare certi
che aumenteranno le disabilità cognitive nei bambini.
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