Amnesty International denuncia che Agip e Shell falsifichino i
loro documenti relativi alle perdite del petrolio, incolpando gli
indigeni, per non pagare loro i danni provocati dall'inquinamento.
Agip e Shell falsificano i documenti sulle fuoriuscite di petrolio nel Delta del Niger. E' questa la gravissima denuncia di Amnesty International, contenuta in un report dal titolo "Cattiva Informazione".
Secondo l'ong, infatti, le compagnie petrolifere -e le due nello specifico- attribuiscono a sabotaggi e tentativi di furto da parte di indigeni le perdite dei loro oleodotti, in realtà causate dalla corrosione. In questo modo, Shell e Agip possono così evitare di pagare i risarcimenti per
i danni -tra i più gravi in assoluto all'ambiente- provocati dal
petrolio alle popolazioni che nei pressi nel fiume vivono da sempre.
Non solo: secondo Amnesty anche il monitoraggio e il controllo dati sarebbe compromesso,
in quanto le indagini verrebbero condotte da società legate alle stesse
aziende che si proclamano vittime dei presunti sabotaggi e furti. Un
fattore, questo, che se venisse confermato, rappresenterebbe una chiara
violazione della legge, la quale chiarisce come i controlli debbano essere condotti da organizzazioni indipendenti.
Ovviamente, le accuse sono state fortemente respinte dalle compagnie
petrolifere che, di contro, hanno richiesto esplicitamente
all'organizzazione di Amnesty di non interferire nel loro lavoro, che è
l'unica cosa che pare contare. D'altra parte, il Delta del Niger è
una delle maggiori fonti di petrolio al mondo, così come uno dei luoghi
più inquinati della terra. Qui, scrive Amnesty, “intere popolazioni
sono condannate a morte, e flora e fauna sono altresì condannate alla
distruzione a causa dell’inquinamento”, causato anche dalle fuoriuscite
del petrolio. "Il Delta del Niger", prosegue l'organizzazione nel
report, "è l’unico posto al mondo dove le compagnie ammettono che
l’inquinamento è prodotto da loro, e allo stesso tempo dicono che non è
per colpa loro."
Nei confronti di Shell, Amnesty denuncia come "i loro rapporti
sull’impatto ambientale" siano "molto spesso falsi, dicono che le
indagini sulle perdite di materiale tossico sono impeccabili e non è
vero, sostengono che l’ambiente è stato ripulito e mentono, e si
nascondono poi dietro una trasparenza inesistente, dato che controllano
tutte le informazioni disponibili e decidono quali rendere pubbliche e
quali no." "Non c’è nessuno che possa stabilire cosa sia vero e cosa
sia falso dei dati che Shell diffonde, data anche l’instabilità sociale
dell’area", aggiungono. "In definitiva, quello che dice Shell a
proposito del suo impatto ambientale nel Delta del Niger non può essere
creduto”.
Non diversa la questione per l'Agip, che, secondo i dati contenuti nella relazione, nel solo 2012 ha denunciato 474 perdite isolate di petrolio, quasi il doppio della Shell, pur operando in un'area ben più piccola.
fonte: http://www.articolotre.com/2013/11/delta-niger-agip-e-shell-incolpano-gli-indigeni-dellemergenza-ambientale-per-non-pagare-i-risarcimenti/224362
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