Mentre noi ci aggiriamo disperatamente per ogni angolo del paese, alla
ricerca di un lavoro che non c'è... Mentre le nostre aziende soffocate
dalle tasse chiudono al ritmo di 500 al giorno... Mentre aumenta in modo
impressionante il numero di persone che ogni giorno si lascia
travolgere dal gioco d'azzardo, nell'illusione di rimediare con un colpo
di fortuna ai propri problemi... Mentre un'intera nazione va
letteralmente allo sfascio, a causa di una classe politica incompetente e
criminale...
... questa stessa classe politica pensa soltanto a litigare, a dividersi, e a riformare nuove coalizioni al proprio interno.
Dopo
le elezioni della scorsa primavera tutti i grandi partiti si erano
richiamati al più alto "senso di responsabilità", dicendo che "prima di
tutto la nazione aveva bisogno di un governo che affrontasse al più
presto i problemi del paese."
Ma una volta tornati a governare si sono dimenticati dei problemi del paese, ...
...
e si sono rimessi a fare quello che hanno sempre fatto: lottare fra di
loro, in maniera feroce ed instancabile, alla ricerca di una fetta di
potere in più.
Perchè a costoro non basta essere tornati a
governare: quando qualcuno fra di loro sente di non riuscire ad
accaparrarsi abbastanza potere per se stesso, allora abbandona le
attuali alleanze e cerca di formarne delle nuove.
E così i
telegiornali si riempiono di notizie che riguardano non il mondo del
lavoro, ma le beghe interne del PDL fra Alfano e Berlusconi. Che
riguardano non la lotta all'evasione fiscale, ma le beghe interne della
Lista Civica fra Mario Monti e la sua fronda. Che riguardano non la
ridefinizione del debito estero, ma le beghe interne del PD fra
"renziani" e chissàchicazzo sono gli altri.
E così, mentre il
paese affonda, loro pensano a dividersi, per tornare poi a spartirsi il
potere in misura - sperano - più vantaggiosa per ciascuno.
Andando
alla riunione del PDL di venerdì scorso - dove la scissione è stata
ufficialmente riconosciuta - qualcuno ha detto: "In queste situazioni di
frattura non vince nessuno". Ma qualcun altro, più scafato e cinico di
lui, ha risposto: "In politica vince chi prende più voti alle elezioni".
E
così, per l'ennesima volta, il popolo si appresta ad essere convocato
alle urne, per tornare immancabilmente a dare il voto a coloro che ne
hanno bisogno non per aiutare lui, ma per averne un maggiore vantaggio
personale.
La cosa incredibile è che, nonostante la
sfacciataggine ormai raggiunta dai giochi interni di potere, quasi
nessuno si accorga di questo meccanismo perfido ed allucinante.
Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4364
Nessun commento:
Posta un commento