E' il
piacere di mettersi in mostra su questo strumento diabolico che è
Facebook la vera questione. Stare al computer per ore a chiacchierare,
con l'unico scopo, di mostrarsi: una vetrina per acquisire consensi. Se
ben usata diventa uno strumento utile, ma senza capire quale è il vero
ostacolo che sta dentro di ognuno, ovvero l'importanza personale e il
bisogno di considerazione, è una evidente linea di minor resistenza, non
c'è sforzo, non c'è un coinvolgimento reale, c'è solo tanta emotività e
concetti. Criticare chi sta cercando di fare qualcosa è facile, ma non è
utile. E' utile muovere in sederino.
Recentemente ho visto il film, si intitola "social network"
su Zuckerberg il suo inventore, basta quello per capire quale è la
carica che sta dietro a Facebook. Soldi. Gli stiamo facendo fare un mare
di soldi, blaterando sul nulla, invece di usarlo, ci stiamo facendo
usare.
Discutere e
fare commenti è una forma di importanza personale estremamente subdola.
Per vederla dovete osservare quanto tempo passate al computer, state
vivendo una vita intera su questo strumento invece di usarlo per fare
dell'altro, ovvero incontrarvi.
Se non ci
riuscite non importa, ma sottraetevi alla sua influenza distruttiva. Poi
pensatela come vi pare, qualcuno penserà che esagero, ma guardatevi
bene mentre vi muovete sulle linee di commento, cosa sentite a livello
emotivo, cosa motiva quello che state per postare o scrivere. E' solo
importanza personale. E soprattutto misurate quanto tempo glii dedicate.
E' come una droga che alimenta uno stato di disagio che non percepite,
ma che manifestate nelle vostre affermazioni.
Capisco che
percepite tutto questo, "facebook" e quello che può dare e permettere,
intendo, come l'unica speranza alla quale restare attaccati per non
sentirvi isolati, ma il prezzo che vi chiede in cambio è molto alto. Di
cosa dovete discutere ancora? Riguardate i vostri post sul diario o nei
vari gruppi, e vi renderete conto che non portano a nessun contatto
reale tra di voi. Vi stanno usando. Una cosa è conoscere una strada ed
un altra cosa è intraprenderla, richiede tempo, dedizione, pazienza, e
soprattutto accettazione di qualsiasi risultato, anche nessun risultato,
ma così si muore e basta, credendo di fare un qualche tipo di sforzo.
Canticchiando
allegramente si sta andando verso una fine inesorabile della
possibilità di realizzare qualcosa di concreto. Dovete ancora
svegliarvi. Svegliarsi significa vivere e buttarsi nel mondo ed
affrontare la propria giornata. Potete credere che prendendo una
metropolitana e andando a lavoro non accada mai nulla. A che serve
parlare di spirituale se poi releghiamo tutti i nostri atti quotidiani
come se fossero qualcosa che non ne fa parte.
Svegliarsi
significa proprio iniziare a vedere chiaramente tutto quello che ci sta
intorno, svegliarsi significa trovarsi per mettere insieme una
strategia di attacco. A che vale sapere tutto quello che sapete se non
vi organizzate? Incontrarsi significa iniziare a mettere insieme 2 linee
di azione prima che non ne avremo più l'opportunità. Questi, la classe
dominate con l'aiuto dei nostri governanti, procedono alla velocità
della luce e in men che non si dica, tra una discussione e l'altra, ci
troveremo impossibilitati a realizzare altro. Il denaro che loro stanno
costruendo durerà ancora poco. Serve fare progetti e questi vanno
finanziati, quando il denaro sarà fallito non potremo comprare più
niente, dipenderemo totalmente da quello che il sistema avrà previsto
per noi. E' inutile comprare oro, è inutile mettere le banconote sotto
il mattone, non servono a niente le n.a.c. senza una strategia ed una
visione di insieme.
Non c'è la
crisi, ci sono solo opportunità. Bisogna realizzare un economia reale
che vada incontro ai bisogni primari, niente mercato, chi se ne frega
del mercato, non possiamo pensare di sostenerci vendendo qualcosa, a che
serve vendere quando non sei in grado di mantenerti, non è per questo
che dovremo produrre. Serve
acquistare, costruire, realizzare un'autonomia alimentare, energetica e
di mobilità, un autonomia nella comunicazione che non sia la rete, la
rete è fottuta. Questo si realizza se ci si mette insieme, se si inizia a
pensare come realizzare una comunità, fatta di individui, individui,
ognuno con le sue peculiarità e che sono stati capaci di mettere da
parte gli egoismi personali. Ma come è possibile realizzare tutto questo
se stiamo ancora a prendere sul serio quello che accade su questi
network?! Ma
quanto lontano pensi di andare se ti arrabbi perchè qualcuno ti ha
cancellato i commenti? Dove pensi di andare se tutto quello che ti
interessa è che ti guardino? Che si accorgano che ci sei?
Non possiamo
continuare a perdere tempo in chiacchiere, bisogna pensare a cosa fare,
come operare e lasciate perdere la politica, non è riformabile,
approfittiamo del tempo che il "5 stelle"; volontariamente o meno, ci
sta dando per mettere in opera 2 strategie sul territorio. Dobbiamo
arrivare a pensare un autonomia alimentare ed energetica. Dobbiamo
lavorare sul territorio a sviluppare un sistema parallelo, svincolato da
tutto. Sulle prime si tratta di una transizione, non tutto può essere
fatto in una volta sola, dobbiamo approfittare del credito, e della
possibilità che abbiamo ancora di comprare terreni, macchinari e chissà
cos'altro. Vi rendete conto quanto siete lontani da queste cose con le
vostre chiacchiere?
Questo è
l'ultimo appello accorato (non ce ne saranno altri, se posso lavoro con
chi ha inteso bene le mie parole), ma spetta a voi varcare la soglia di
casa vostra e fare quello sforzo, che al momento sembra immane, a causa
di anni di pigrizia e di comodità, che è incontrarvi. E' faticoso ed è
per questo che si chiama "sforzo". Senza "sforzo" non c'è compenso, e lo
"sforzo" adesso dovrebbe essere quello di superare ogni barriera anche
quella di questo dannato strumento, che da l'illusione di fare qualcosa,
ma non è reale. Nulla di quello che gira qui dentro è reale, sono
segnali elettrici, bit, non c'è altro. Se staccano la spina non c'è più
niente, e voi vi vedrete morire uno dopo l'altro. Che dire spero solo di
non essere frainteso. Non fatelo per me, fatelo per voi, io cerco solo
di essere uno strumento.
Posted Yesterday by Rocco BRuno
Nessun commento:
Posta un commento