Il pensiero positivo ci ha insegnato ad orientare l’attenzione verso
qualcosa di desiderabile. Ha aiutato molte persone a trovare la spinta
ad uscire dalla propria zona di comfort. E questo è molto bello. D’altro
canto non ci ha insegnato a discernere tra ciò che è desiderabile e ciò
che non lo è.
In qualche modo è come se avessimo imparato ad utilizzare un’arma ma non sapessimo ancora distinguere tra gli amici e i nemici.
A Pinocchio andare a vivere nel paese dei balocchi sembrava
un’esperienza desiderabile, fino a quando non si è accorto del
contrario. Pinocchio era un convinto sostenitore del pensiero positivo e
questo lo portava a considerare il grillo parlante un pessimista
rompiscatole, uno che cercava solo di tarpargli le ali. In questo senso la differenza tra un credulone (vittima di una mente volubile) e un sostenitore del pensiero positivo può essere molto sottile.
Il rischio di girovagare da un obiettivo all’altro con il beneplacito
del pensiero positivo è alto, ci sono cascato io stesso fino a quando
non me ne sono reso conto. Questo blog è uno dei risultati di tale
consapevolezza.
Il pensiero quantistico (nato dalle recenti scoperte della fisica
quantistica) ha avvalorato e rafforzato molte delle idee del pensiero
positivo. Ci ha insegnato che l’osservatore ha un’impatto determinante
sull’osservato. Questo è possibile poiché a livello subatomico
osservatore e osservato sono intimamente collegati. Potenzialmente
possiamo creare qualsiasi realtà purché sia in sintonia con noi stessi.
Ciò che non ci insegna è riconoscere chi siamo davvero, la nostra
unicità.
Senza questo insegnamento il rischio di inseguire realtà e modelli presi da altri è alto.
In sintesi possiamo cambiare maschera, l’ego è molto bravo nei
travestimenti, ma non possiamo cambiare la nostra realtà intima, la
nostra frequenza di base. Possiamo solo camuffarla attraverso
interferenze mentali. Qualsiasi realtà cercheremo di creare con le
maschere non sarà mai allineata alla nostra frequenza intima quindi non
ci farà sentire a casa. Sarà, nel migliore dei casi, un successo
illusorio, temporaneo.
Il primo non facile passo che pochissime persone intraprendono sul
serio è proprio quello di imparare a distinguere tra ciò che, al loro
interno, è autentico, proveniente dalle proprie parti animiche e ciò che
è semplicemente un istanza proveniente da condizionamenti mentali e
ferite del passato. Queste ultime possono anche essere molto forti, al
punto da creare spinte contrarie a quello che dovrebbe essere il
naturale sviluppo dell’individuo che vive allineandosi in modo graduale
ma costante alle proprie spinte animiche. In quest’ultimo caso non sono
solo le paure e le insicurezze a prevalere, ma anche gli appetiti smodati che alimentano un sentimento di pretesa nei confronti della vita e abituano l’individuo a prendere senza dare quasi nulla.
Quindi con il pensiero positivo mi concentro su ciò che desidero e
creo la mia realtà grazie alla legge di attrazione di matrice
quantistica. Ma quale realtà sarà davvero desiderabile per me? Quella in
sintonia con me stesso. A quali condizioni potrò crearla e renderla
duratura? Immergendomi in essa senza tentennamenti. Questo è il secondo
passo, è dove molti di coloro che compiono il primo passo si arenano.
Se
è vero che le particelle subatomiche sono intimamente legate tra loro
allora una delle cose che ci viene richiesta è di entrare in intima
relazione con la realtà che vogliamo creare. Significa essere
in Amore con essa. Così come un amante appassionato, attento, empatico,
ti coinvolgerà al punto da fondersi con te, allo stesso modo dedicarsi
con passione e costanza alla realtà che desideri realizzare ti
permetterà di fonderti con essa fino a sperimentarla nella realtà
fisica.
Questi sono gli spazi in cui puoi iniziare a renderti conto di chi sei davvero, imparando a distinguere tra le spinte animiche e ciò che si oppone ad esse
Fonte: http://antoniodelia.it/il-pensiero-positivo-il-pensiero-quantistico/#sthash.rQyq55d5.dpuf
Tratto da: http://risvegliodiunadea.altervista.org/
http://ununiverso.altervista.org/blog/il-pensiero-positivo-e-il-pensiero-quantistico/
Nessun commento:
Posta un commento