Nella
giornata della valanga euroscettica, mentre in Francia dilaga il FN
di Marine Le Pen, in Gran Bretagna spopola l'Ukip di Nigel Farage, in
Danimarca diventa primo partito il DPP ed in Austria il Fpoe
raddoppia i propri consensi attestandosi oltre il 20%, in Italia
l'ebetino Matteo Renzi, alla guida del PD, stravince la sfida con Beppe Grillo e raccoglie più del 40% dei consensi, smentendo
qualsiasi previsione della vigilia. Tutto ciò nonostante il Matteo
fiorentino rappresenti un partito in tutto e per tutto prono di
fronte all'Europa dei banchieri, di cui rappresenta di fatto la
quinta colonna all'interno del nostro disgraziato paese e nonostante
l'Italia, insieme a Grecia, Portogallo e Spagna, sia fra le nazioni
maggiormente devastate dall'euro e dalle politiche di austerity della
UE.....
Tenuto
conto del fatto che fra i due partiti euroscettici presenti in
Italia, la Lega Nord ha ottenuto un buon risultato, superando il 6%
nonostante solo qualche mese fa fosse stata data per morta da un po'
tutti gli esperti, mentre Fratelli d'Italia non sembra essere
riuscita a raggiungere la soglia di sbarramento del 4%. Mentre Forza
Italia di Silvio Berlusconi a furia di restringersi non va oltre il
16% ed i residuali del Popolo della libertà, capitanati da Alfano e
Casini, così come la sinistra radicale liofilizzata dietro la
bandiera di Tsipras, stanno ancora reggendosi con le unghie e con i
denti alla soglia di sbarramento, viene spontaneo domandarsi dove
finiscano i meriti del Mr Bean de noantri e dove inizino i demeriti
del duo Grillo/Casaleggio che si ritrova intorno al 20%, distanziato
di altrettanti punti percentuali dal quel PD che prometteva di
"mandare a casa" una volta per tutte.
Senza
dubbio Matteo da Firenze ha saputo toccare le corde giuste, dando ad
una parte degli italiani, sostanzialmente al blocco di coloro che
lavorano ed hanno un posto fisso, circa 80 ragioni per votare il suo
partito, mentre al tempo stesso è stato bravo (cosa che il suo
predecessore legacoop Bersani non sarebbe riuscito a fare) nel
carpire voti al partito di un Cavaliere ormai profondamente imbolsito
ed in totale confusione. Così come l'intero PD, non solamente
l'ebetino toscano, è stato abile nel recuperare tutta quella
ragnatela di rapporti con il mondo finanziario ed industriale, che lo
scorso anno erano andati un poco in crisi alla vigilia delle elezioni
che segnarono l'exploit di Grillo.
Ma
tutto ciò non basta per spiegare una vittoria di queste proporzioni,
dal momento che se il Movimento 5stelle fosse stato in grado
d'intercettare il malcontento degli italiani che non hanno un posto
fisso o che lavorano con la partita iva, unitamente all'onda
euroscettica e alla disperazione di tutti coloro che non sanno più
dove sbattere la testa, sicuramente non sarebbe stato distanziato di
20 punti percentuali dal PD.
Grillo
ed il suo movimento, peccando di scarsa umiltà ed altrettanto scarsa
lungimiranza, hanno invece finito per intercettare ben poco, dal
momento che si sono mostrati pavidi, incapaci di schierarsi contro
l'euro e l'Europa dei banchieri, incapaci di esprimere un programma
chiaro a livello europeo, spesso fumosi ed inconcludenti, quando
invece sarebbe stato necessario essere schietti e risoluti.
Una
cospicua parte degli italiani che avrebbero potuto votare un
Movimento 5stelle propenso a spendersi per l'uscita dell'Italia
dall'euro e dalla UE hanno così votato altri partiti o si sono
rifugiati nell'astensionismo, mentre i grillini continuavano a
raccontarsi che avrebbero stravinto, senza rendersi conto che stavano
segando l'albero sul quale erano abbarbicati.
L'alba
del giorno dopo racconta di un'Italia ebetina, ebbra dei suoi 80 euro
e dimentica del fatto che a fronte di questa elemosina dovrà
restituirne molti, ma molti di più e peseranno sulle spalle di
tutti, non solamente di coloro che lavorano ed hanno un posto fisso,
sempre che anche in futuro le schiere composte da chi lavora ed ha un
posto fisso riescano a sopravvivere alle riforme ordite da Matteo da
Firenze e dalle banche per cui egli si prodiga.
Marco Cedolin
Se votare servisse a qualcosa non ce lo lascerebbero fare, o lo vieterebbero come minimo!
RispondiEliminaE' tutto preparato in televisione e volete che non lo sia in parlamento?
In tempi come questi tutta Europa investe per cambiare cosa, niente ...
Ciao e buon proseguimento, ma io credo che le cose si cambino ogni giorno con le nostre azioni , o nelle piazze, ma non nelle urne.
Il cambiamento dipende da noi... e come sai il gregge è manovrato dal pastore.
EliminaPurtroppo il "pastore" essendo virtuale non viene focalizzato e quindi se lui decide tutti nel burrone.... succederà esattamente così! :/
.... a meno che ... ;-)