L'Enuma Elish, l'epica della Creazione, affermava chiaramente che, dopo la Battaglia Celeste con Tiamat, l'Invasore compii una grande orbita intorno al Sole, facendo ritorno al teatro della battaglia. Poiché Tiamat orbitava intorno al Sole in un orbita eclittica (come fanno altri membri del sistema solare) è in quel luogo nei cieli che l'Invasore faceva ritorno; è in quel punto che, orbita dopo orbita, attraversava il piano dell'eclittica.
Un modo semplice per illustrarlo sarebbe mostrare la traiettoria orbitale della ben nota cometa di Halley, che emula su scala decisamente ridotta l'orbita stessa di Nibiru: quando si avvicina al sole, da sud, passando sotto l'eclittica, la sua orbita inclinata la porta vicino ad Urano.
Forma poi un arco sopra l'eclittica e gira intorno al sole, incontrando Saturno, Giove e Marte; si rituffa poi e attraversa l'eclittica nei pressi del luogo dove avvenne la battaglia celeste di Nibiru e Timat - l'Attraversamento (segnato con una "X") - e scompare per ritornare come prescrive il suo Destino orbitale.
Quel punto, nei cieli e nel tempo è l'Attraversamento - è allora, affermava l'Enuma Elish, che il pianeta degli Anunnaki diventava il Pianeta della Croce:
Pianeta NIBIRU:
Il crocevia del Cielo e della Terra egli occuperà (...)
Pianeta NIBIRU:
Egli tiene la posizione centrale (...)
Pianeta NIBIRU:
E' lui che senza mai stancarsi
Continua a passare in mezzo a Tiamat;
Pianeta "che attraversa" sia il suo nome!
I testi sumeri che narrano degli eventi puù importanti nella saga dell'umanità forniscono informazioni precise relative al pianeta degli Anunnaki - che si verificarono approssimativamente ogni 3600 anni - e sempre in concomitanza di congiunzioni cruciali nella storia della Terra e dell'umanità.
Fu in questo periodo che il pianeta venne chiamato Nibiru e la sua raffigurazione glifica - persino agli albori di Sumer - era la Croce. Quella narrazione aveva inizio con il Diluvio. Diversi testi che raccontano di questa catastrofe la mettono in relazione con la comparsa del dio celeste, Nibiru, nell'era del Leone (nel 10.900 a.C. circa), che misurava le "Acque del profondo".
Altri testi, invece, descrivevano la comparsa di Nibiru ai tempi del Diluvio come una stella radiante e lo raffiguravano di conseguenza.
Quando il sapiente griderà "Alluvione!"
E' il dio Nibiru (...)
Il Signore la cui corona brillante è carica di terrore;
Ogni giorno, egli arde entro il Leone.
Il pianeta fece ritorno, fu di nuovo visibile e diventò di ancora "Nibiru" quando, a metà dell'VIII millennio a.C. all'umanità vennero date pastorizia e agricoltura; Raffigurazione (su sigilli cilindrici) che illustravano l'inizio dell'agricoltura usavano il segno della croce per mostrare Nibiru visibile nei cieli della Terra.
In un altra occasione, sicuramente più memorabile per i Sumeri, il pianeta era ancora visibile quando, Nel 4.000 a.C., nell'Era del Toro, Anu e Antu giunsero sulla terra nel corso di una visita di stato. La città che, nei millenni successivi, sarebbe stata conosciuta come Uruk fu eretta in loro onore; In loro venne eretto uno Ziggurat, dai gradoni dal quale con l'avanzare della notte era possibile osservare la comparsa dei pianeti all'orizzonte.
Quando i sacerdoti astronomi scorsero Nibiru, levarono un grido: <E' sorta l'immagine del Creatore!> e tutti i presenti eruppero in inni di lode per il <Pianeta del Signore Anu>.
La comparsa di Nibiru all'inizio dell'Era del Toro significava che all'inizio della levata eliaca (ossia quando inizia l'alba ma l'orizzonte è ancora sufficientemente scuro da consentire di osservare le stelle), la costellazione era quella del Toro. Ma Nibiru che si muoveva rapidamente nella sua orbita intorno al sole, compiva un arco nei cieli ridiscendeva e tagliava eclittica nel punto dell'Attraversamento.
Il cambio del simbolo del disco alato al segno della croce non era dunque un innovazione: era un ritorno al modo in cui era stato raffigurato in precedenza il Signore Celeste - ma solo quando nella sua grande orbita attraversava l'eclittica diventava "Nibiru". Come nel passato la rinnovata esposizione del segno della croce significava il riapparire, il ritornare alla vista, il RITORNO.
Da Il Giorno degli Dei di Zacharia Sitchin p.182-183-184-185-186
fonte: http://ningizhzidda.blogspot.it/2012/09/ladozione-del-segno-della-croce.html
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