Come ben sa chi mi si segue da anni, io sono contrario alla soia come alimento. Per ricavare qualcosa di commestibile e buono dalla soia, prima bisogna sottoporla ad un processo di fermentazione. Infatti, nei Paesi orientali la soia tradizionalmente è sempre stata consumata nella forma fermentata e in modeste quantità.
Con la fermentazione, un prodotto potenzialmente tossico come la soia, viene completamente trasformato e dà vita ad un nuovo cibo ricco di fattori protettivi. In questo breve articolo parlerò di un fermentato di soia, il miso (soia e riso), che è ben altra cosa dai comuni prodotti commerciali.
Effetto radioprotettivo del miso
Quando sul finire della II Guerra Mondiale (9 agosto 1945) fu sganciata la bomba atomica su Nagasaki, il medico giapponese Tatuichiro Akizuki si stava prendendo cura di 70 pazienti affetti da tubercolosi nell’Uragami Daiichi Hospital, distante 1.4 km dal luogo dove cadde la bomba. Tuttavia, sia il medico, che il personale e i 70 pazienti non mostrarono nessun tipo di lesione acuta da radiazione. Il Dr Akizuki era convinto che questo fosse il risultato del consumo giornaliero della zuppa di wakame-miso.
Quando sul finire della II Guerra Mondiale (9 agosto 1945) fu sganciata la bomba atomica su Nagasaki, il medico giapponese Tatuichiro Akizuki si stava prendendo cura di 70 pazienti affetti da tubercolosi nell’Uragami Daiichi Hospital, distante 1.4 km dal luogo dove cadde la bomba. Tuttavia, sia il medico, che il personale e i 70 pazienti non mostrarono nessun tipo di lesione acuta da radiazione. Il Dr Akizuki era convinto che questo fosse il risultato del consumo giornaliero della zuppa di wakame-miso.
Nel 2013 i giapponesi condussero uno
studio in cui diversi tipi di miso somministrati a cavie esposte alle
radiazioni ionizzanti. I risultati furono chiari: il miso esercita un
effetto radioprotettivo grazie ad alcuni componenti prodotti dalla
fermentazione e che nel legume non fermentato non sono presenti. La
conclusione dei ricercatori fu la seguente: una sostanza
citochino-simile presente nel miso può svolgere un considerevole effetto
radioprotettivo sia assunto prima che dopo l’esposizione alle
radiazioni.
Più lunga è la fermentazione, maggiore l’effetto radioprotettivo
Uno studio ha testato l’effetto radioprotettivo di tre tipi di miso fermentati per tempi diversi:
Uno studio ha testato l’effetto radioprotettivo di tre tipi di miso fermentati per tempi diversi:
- miso fermentato per 3-4gg
- miso fermentato per 120gg
- miso fermantato per 180gg
I risultati furono: tutti e tre i tipi
di miso manifestavano un effetto radioprotettivo, ma il miso più potente
fu quello fermentato per 180gg.
Come si usa
Consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Ne basta un mezzo cucchiaino nella zuppa o nella minestra alla fine della cottura. Si può consumare tutti i giorni.
Consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Ne basta un mezzo cucchiaino nella zuppa o nella minestra alla fine della cottura. Si può consumare tutti i giorni.
Bibliografia
M Adams, The astonishing radioprotective
effects of MISO explained: Nagasaki, Hiroshima and Chernobyl survivors
speak out… eat to live! Tuesday, May 19, 2015, naturalnews.com
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