Scopri cosa sono e come funzionano gli allevamenti intensivi di polli, maiali e mucche
Da dove provengono le carni, le uova e i prodotti caseari che si acquistano al supermercato?
Non tutti sanno che la maggior parte di questi prodotti deriva da allevamenti intensivi (Factory Farming), ossia metodi industriali il cui unico scopo è ottenere la massima quantità di prodotto possibile al minimo costo.
In Italia il consumo di carne è aumentato di oltre il 190% negli ultimi 50 anni, e secondo la FAO il consumo pro capite è destinato a raddoppiare ancora entro il 2050.
Questo aumento del consumo di carne implica che ogni giorno debba essere ucciso un numero mostruoso di animali (si parla di 60 miliardi di animali uccisi ogni anno).
Vediamo nel dettaglio cosa accade agli animali quando entrano in un allevamento intensivo.
Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani.
Infatti pochi sanno cosa accade prima che la confezione di carne giunga al supermercato.
ALLEVAMENTO AVICOLO
I pulcini vengono portati in grossi capannoni, ognuno dei quali ospita qualche decina di migliaia di esemplari. Vengono quindi sottoposti all'asportazione del becco, in modo che non si possano ferire a vicenda. I pulcini vivono spesso in mezzo ai propri escrementi e il contatto prolungato porta sovente infiammazioni della cute.
Le condizioni di vita peggiorano ovviamente con la crescita, sia perché lo spazio diviene sempre più ridotto sia a causa del rapido ritmo di crescita che viene imposto: i futuri polli vengono fatti ingrassare nel minor tempo possibile, incoraggiando il consumo di cibo attraverso luci artificiali tenute quasi sempre accese.
Questa pratica causa uno sviluppo eccessivo del peso a discapito del tessuto osseo, cardiaco e polmonare, creando problemi al cuore e ai polmoni, difficoltà a deambulare e sovente deformazioni o paralisi. Il 10% circa degli esemplari non raggiunge l'età di abbattimento proprio per le cause appena menzionate e non è difficile trovare animali in decomposizione per diverse settimane ai piedi dei loro compagni della stessa specie.
Metà degli antibiotici utilizzati nel mondo e circa l’80% di quelli usati negli Stati Uniti vengono somministrati agli animali da allevamentoPer combattere e prevenire la diffusione di malattie aviarie viene fatto uso di antibiotici e questo fatto può causare problemi allarmanti: i batteri possono diventare resistenti al farmaco e contaminare l'ambiente e gli animali. Secondo la rivista Altroconsumo, nell’84% dei 45 campioni di carne di pollo acquistata in Italia erano presenti batteri mutati resistenti agli antibiotici.
ALLEVAMENTO SUINO
I maialini vengono allontanati dalla madre dopo poche settimane per essere messi all'ingrasso. Si procede quindi alla castrazione (in Italia per la maggior parte senza anestesia) e all'esportazione della coda e dei denti per prevenire fenomeni di aggressività e cannibalismo (a causa dello stress, i maiali tendono a mordere la coda dei propri compagni).
Queste mutilazioni nonostante siano vietate in Europa, vengono comunque praticate secondo alcuni rapporti dell'EFSA. Per prevenire l'insorgere di numerose malattie, anche in questo caso vengono utilizzati antibiotici che causano il problema della formazione di batteri resistenti anche nell'uomo.
Prima di essere sgozzati per essere dissanguati, i maiali vengono storditi con scosse elettriche o gas. Vengono poi immediatamente appesi per le zampe posteriori fino al completo dissanguamento, dal momento che gli ultimi spasimi cardiaci riescono a pompar fuori il sangue. La fase successiva consiste nell'immersione del cadavere all'interno di vasche di acqua bollente per facilitare lo spellamento.
Alcune fonti sostengono che, a causa del ritmo frenetico delle operazioni, alcuni animali potrebbero giungere a questa fase ancora vivi.
Infine le carcasse passano sui rulli per l'eliminazione delle setole e al flambaggio per la loro definitiva rimozione. Si passa poi al pre-macello: il cadavere viene appeso dalle zampe posteriori ad un divaricatore, in modo da permettere lo svisceramento e si procede anche al taglio della lingua, occhi e orecchie.
ALLEVAMENTO BOVINO
Ai bovini non va meglio: si procede innanzitutto alla castrazione, al taglio delle corna e alla marchiatura (senza anestesia nella gran parte dei casi). Gli animali sono poi allevati per essere ingrassati.
In Europa siano vietati gli ormoni della crescita, ma spesso si chiude un occhio. In USA l'uso di questi ormoni viene persino incoraggiato per far crescere i bovini con una velocità maggiore del 50% circa.
Finché giunge il giorno fatidico del macello: i passaggi sono molto simili a quelli descritti per i maiali (stordimento, sgozzamento, ecc.).
In Italia circa l'85% dei polli e oltre il 95% dei suini deriva da allevamenti intensivi.
La maggior parte delle mucche da latte non hanno accesso al pascolo
La maggior parte delle mucche da latte non hanno accesso al pascolo
Gli esemplari femmina sono impiegati come delle macchine per produrre il latte, attaccati a complessi macchinari che a volte possono creare ferite. Le mucche vengono forzate troppo e vengono spinte ai loro limiti fisiologici: circa un secolo fa una mucca tipo “Holdstein” produceva 8-12 litri al giorno, oggi arriva a produrne anche 50!
Si è giunti a creare mucche con ghiandole pituitarie anomale attraverso selezioni e alimentazione proteica (ricordate gli episodi di “Mucca pazza”?).
La pituitaria non produce solo ormoni per la produzione del latte, ma anche ormoni della crescita. E questi sono presenti nella parte acquosa del latte (non in quella grassa: occhio quindi all'eccessivo consumo di prodotti “magri”). L'eccesso di questi ormoni è correlato alla comparsa dei tumori.
Inoltre, una mucca con la pituitaria iperattiva è una mucca malata, che necessita di antibiotici (causando il solito problema della resistenza batterica) e produce molto spesso pus nel latte a causa delle mastiti.
Marco Medeot
fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/allevamento-intensivo.php
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