Quando al tg senti che “è stato trovato un corpo senza Vita” cerca di avere ben chiaro che tu sei la Vita non il corpo
Lo so, penserai “Ecco un altro spiritualista”, o “Ma come si fa a dire queste cose?”. Infatti queste “cose” non andrebbero dette ma vissute e sperimentate in prima persona, io posso solo cercare di tradurre l’intraducibile attraverso un veicolo limitato come può essere il linguaggio umano, e mi scuso già da ora se non ne sarò in grado.
Percorso evolutivo animico individuale
Tutto rientra all’interno di un percorso evolutivo individuale in cui siamo tutti inseriti e che fortunatamente sempre più persone stanno rendendo conto di vivere, ma ancora siamo comunque in numero esiguo. Vi è un percorso evolutivo che, sia chiaro, non dura solo una vita terrena (si, certo credo nella reincarnazione, anzi…SO che come anime ci reincarniamo) composto da un’andata ed un ritorno, entrambi imprescindibili ed entrambi necessari.Andata e ritorno
Il viaggio di andata corrisponde al costante ed inesorabile allontanamento dalla propria essenza interiore (il proprio vero Sé la propria identità reale) a causa dello sviluppo della mente e dell’identificazione con essa (“diàbolus” colui che separa, ti dice nulla? Ecco il famoso Diavolo, la famosa entità che si contrappone a Dio, che non è un’entità esteriore e maligna ma semplicemente una fase di sviluppo della nostra coscienza, ovvero la creazione e l’identificazione con una individualità ben chiara e definita). Vi è poi il percorso di ritorno, ovvero il ritorno verso il proprio cuore, verso l’interno, in coscienza, grazie al supporto del nostro strumento principe, ovvero la mente (non più colei dalla quale traiamo la nostra identità, ma colei che ci aiuta a manifestare e a vivere serenamente in questa realtà fisica). Chiunque scelga o inizi per forza di cose a compiere il viaggio di ritorno è perché ha già sofferto abbastanza, non ne può fare a meno, ha iniziato ad intuire che c’è una Casa verso cui tornare e non è fuori nel mondo, ma è ed è sempre stata dentro ognuno di noi.Stabilizzarsi nel cuore
Questo percorso di andata e ritorno però non è lineare, è fatto di tanti passi avanti seguiti da inevitabili passi indietro ma vi è un punto superato il quale non si torna più indietro: è quel momento in cui tu stabilizzi la tua coscienza nel Vero Sè, nel Cuore e non più nella mente, quello è il momento in cui diventi consapevolmente immortale (lo sei già, anche se ancora non lo sai).Arrivato a quel punto avrai capito che il corpo fisico e la mente non sono altro che strumenti, veicoli che la Coscienza utilizza per fare esperienza e conoscersi, ma ne sei separato. Vi è la stessa differenza che c’è tra guidare una macchina credendo di essere la macchina, e invece essere consapevoli di esserne il passeggero, colui che giace comodamente all’interno del modulo psico-biologico.
Trascendenza
Non essendo uno stato della mente non può essere compreso tramite la mente (anche se essa ne verrà irrimediabilmente irradiata) ma è uno stato dell’Anima, è Lei che ora guida la tua vita, è lei che sa dove andare, cosa fare e cosa le occorre per evolvere in questa incarnazione: Lei sa di non essere il corpo e una volta che esso non le sarà più d’aiuto lo lascerà come si lascia un vestito usurato, migrando verso altri lidi e destinazioni.Tutto ciò può essere creduto come vero o come probabile dalla mente, e finché si resta a questo livello superficiale di indagine dipende solo ed esclusivamente dal tipo di condizionamenti che abbiamo ricevuto fino ad ora, ma quando la mente si arresta e si entra in un altro territorio, allora la Verità ti sarà chiara, limpida, cristallina, quasi ovvia.
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