giovedì 16 luglio 2015

Sul “qui ed ora”

Yogi on Meditation di  MorkiRo
Yogi on Meditation di MorkiRo
Nel “qui ed ora” la mente collassa e lascia posto alla presenza, che è un altro stato di coscienza, il quale può essere afferrato dalla mente solo a posteriori, una volta che si è realizzato
Molti credono (io stesso l’ho fatto a lungo) che il “qui ed ora” si riferisca all'”essere presenti a ciò che sto facendo in questo momento”. Anche se già questa sarebbe una gran bella conquista, il “qui ed ora” è un’altra cosa, un altro stato di coscienza che si è in grado di comprendere totalmente solo una volta che se ne fa esperienza diretta. Il “qui ed ora” è uno dei concetti più inflazionati nei percorsi di evoluzione interiore, il vivere appieno il momento presente, l’essere centrati totalmente in questo istante, accoglierlo così com’è in tutte le sue sfaccettature.

Vivere alla giornata è un’altra cosa

Questo stato dell’Essere, non ha nulla a che fare col “vivere alla giornata, senza ansie per il futuro e rimorsi per il passato” anche se questo modus vivendi potrebbe già rappresentare un viatico importantissimo per arrivare a sperimentare l’Adesso. La presenza accade, non essendo un qualcosa appannaggio della mente, ma che si può sperimentare solo quando la mente collassa su se stessa, è ossimorico tentare di raggiungere questo stato attraverso la mente: sforzarsi di vivere il “qui ed ora”, ripetendosi mentalmente “qui ed ora, sii presente, non pensare” non fa altro che continuare a farti mancare il momento presente, il classico cane che si morde la coda.

Disciplina mentale

Questo non significa che ce ne dobbiamo stare con le mani in mano in attesa che ciò accada per grazia ricevuta, un certo lavoro di gestione dello strumento-mente è imprescindibile da certi punti di vista. Se trascorri la maggior parte del tempo pensando a ciò che di brutto ti può accadere domani, ai mille impegni della settimana o alle remore per come avrebbero potuto andarti meglio le vicende del passato, certamente non darai l’opportunità alla presenza di “trovarti in casa”. Quindi un certo grado di disciplina mentale tramite la volontà, deve per forza di cose essere coltivata, potrebbe essere l’obbligarti a restare solo con te stesso senza nessuna distrazione per 15-20 minuti al giorno, praticare la meditazione o altre tecniche di rilassamento: già con queste pratiche, la mente, da mare burrascoso in tempesta, potrebbe ritornare ad essere uno specchio d’acqua solcato da poche e piccole increspature, ed è lì che la presenza potrebbe accadere.

La Presenza accade

Te ne accorgi in quanto senti di essere “diverso”, di essere come espanso, le sensazioni predominanti sono gioia e pace, tranquillità e relax estremo, senso di totale appagamento e completezza. La mente c’è, ma tu la osservi, ne sei separato, se ti serve la usi, se non ti occorre no, proprio come un computer che utilizzi solo all’occorrenza e quando hai finito lo spegni. Magari poi questo stato di coscienza passa, lasciandoti solo la sua deliziosa fragranza, ma più mantieni la tua mente calma, più questo stato accadrà con frequenza: questo è lo stato immanente del tuo Essere e quando lo sperimenti ti è tutto chiaro ed evidente, quasi ovvio




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