mercoledì 19 agosto 2015

Il buon giorno si vede dai cereali del mattino

 

Voglio dire, ma…avete mai dato un’occhiata alle crocchette per cani e ai cereali del mattino di vostro figlio? Non avete notato un’inquietante somiglianza tra i due prodotti ?

Un po’ di storia
La storia dei “cereali del mattino” inizia nel 1860 all’interno della comunità americana degli Avventisti del Settimo Giorno. Per inciso, la Chiesa degli Avventisti è stata fondata dalla devota cristiana Ellen G. White, che ebbe una visione divina in cui, tra le altre cose, gli fu comunicato che gli uomini non dovevano più cibarsi di carne.

In quel tempo, nel villaggio di Battle Creek, nel Michigan, gli Avventisti gestivano una clinica, il Medical and Surgical Sanatorium, dove tentavano, senza grandi risultati, di applicare i nuovi dettami alimentari.

Tuttavia, fu solo con l’arrivo del Dr John Harvey Kellogg che le cose presero una direzione decisamente innovativa. Il sanatorio divenne una sorta di centro del benessere, dove più che la tubercolosi si cercava di curare i disturbi dell’intestino. Dai quattro angoli degli Stati Uniti erano soprattutto gli stitici incalliti che venivano nella clinica e si sottoponevano alle amorevoli cure del Dr Kellog. Per combattere nel modo migliore il fastidioso disturbo, Kellogg proponeva ai suoi pazienti pietanze vegetariane ricche di fibre, succedanei del caffè (da lui considerato un vero veleno) e l’applicazione di fantasiosi e improbabili macchinari. Una cosa che ancora non aveva messo a punto era una prima colazione facile da masticare e sicuramente alternativa al tipico “English Breakfast” a base di pancetta, uova e burro, cui tutti gli americani del tempo erano abituati. Nel 1895 dopo una serie di infruttuosi tentativi, Kellogg creò i fiocchi di grano e li chiamò “Granose”.

I fiocchi di grano furono ulteriormente migliorati da Willie Kaith Kellogg, fratello del Dr Kellogg. Nella nuova versione, il mais sostituiva il grano. Nascono così i famosi “Corn Flakes”. Alla fine, Willie Kaith Kellogg, dotato di una maggiore intraprendenza commerciale, andò per conto suo e fondò quella che divenne uno dei più grandi imperi mondiali del breakfast. In seguito, molti altri si gettarono nella lucrosa avventura del commercio dei cereali del mattino. Nel 1902 le aziende che producevano la nuova colazione erano già una trentina.

I “cereali del mattino” oggi
Nell’idea originale, i cereali del mattino, partoriti in un’ottica vegetariana, dovevano essere quanto meno un prodotto naturale e poco manipolato. Con il passare del tempo, purtroppo, si sono trasformati in un tipico prodotto commerciale moderno, sempre più processato e meno naturale. L’apoteosi si raggiunge nel 1953, anno in cui la Kellogg’s produce gli “Sugar Smacks” che in pratica contengono ben il 56% di zucchero.

Da allora, gli scaffali dei nostri supermarket si sono riempiti di ogni tipo di cereale del mattino che, nella maggioranza dei casi, senza mezzi termini definirei delle assolute porcherie. Il problema non sta tanto nel fatto di aver aggiunto ai cereali lo zucchero, la cioccolata, spesso scadente, il miele, anch’esso scadente, vari dolcificanti, sale e quintalate di irritante crusca, che neanche i più affamati porcelli apprezzerebbero, ma nel come questi stessi cereali vengono prodotti. Infatti, i “buoni”, “salutari”, “dietetici”, “light” ed “energetici” cereali del mattino sono ottenuti attraverso un processo che si chiama “di estrusione” che ne distrugge completamente le proprietà nutritive. 

I cereali vengono prima ridotti in una densa poltiglia, poi messi in una macchina, chiamata appunto extruder. La poltiglia viene sottoposta ad alte temperature e pressione e fatta passare con forza attraverso un piccolo foro. In base alla forma del foro, si producono fiocchi, animaletti, anellini e altre fantasiose forme o si gonfiano come nel caso del riso soffiato. Successivamente, i fiocchi vengono automaticamente rivestiti con uno strato di olio (certamente non extravergine!) e zucchero, al fine di proteggerne l’integrità al momento dell’immersione nel latte e dare così l’effetto… croccante.

Il processo di estrusione distrugge la gran parte dei nutrienti presenti nei cereali, vitamine e acidi grassi. Gli amminoacidi, i mattoni delle proteine, vengono profondamente modificati e, secondo alcuni, resi addirittura tossici. In particolare, la lisina, nutriente chiave, viene denaturata. Quasi tutti i cereali commerciali del mattino, e addirittura anche molti di quelli biologici, sono fatti allo stesso modo e spesso negli stessi stabilimenti.

Quindi, il prodotto finale è davvero un alimento vuoto e altamente manipolato. Per questo motivo, le ditte produttrici aggiungono una serie di vitamine e minerali, che sono elencati in bella posta su di un lato delle confezioni. Attenzione, però, si tratta di tutta roba sintetica.

Meglio cereali integrali, ma con giudizio
La raccomandazione della moderna dietologia di tornare a consumare i cereali integrali è ottima, ma potrebbe essere fuorviante e spesso pericolosa. I nostri avi consumavano sì cereali integrali, ma non prima di averli ammollati o fermentat e lievitati. Infatti, i cereali, come per altro i legumi, contengono degli anti-nutrienti (tannini, fitati, glutine, lectine, ecc.) che possono interferire con l’assimilazione intestinale dei minerali e creare problemi immunitari. D’altronde, cereali e legumi, allo stato crudo, sono alimenti non commestibili per l’uomo e potenzialmente tossici se non adeguatamente preparati.

In India, tradizionalmente il riso e le lenticchie vengono fermentate per almeno due giorni prima di essere usati per preparare piatti come l’ idli e il dosas. In Africa, i nativi ammollano tutta la notte i cereali adeguatamente frantumati, prima di aggiungerli alle zuppe e agli stufati. Inoltre, li fermentano per diversi giorni, soprattutto il miglio, per produrre l’ogi. Qualcosa di simile viene fatto in Galles, utilizzando l’avena. Insomma, nella tradizione alimentare di molti popoli i cereali subivano qualche tipo di preparazione per aumentarne la commestibilità e ridurne gli effetti “collaterali”.

Il buon vecchio porridge
Se proprio volete fare una colazione con i cereali allora, dovete preparare un porridge. Sì, i Corn flakes e similari sono l’evoluzione, in senso peggiorativo, di questo piatto tradizionale. In breve, si prepara così: i cereali, soprattutto l’avena (reperibile anche in già chicchi aperti e pretrattati con delicato vapore) vengono prima frantumati e poi messi per tutta la notte in acqua tiepida, cui è stato aggiunto un cucchiaio di qualcosa di acido come il succo di limone, lo yogurt e l’aceto. 

Le sostanze acide servono per neutralizzare gli anti-nutrienti. La mattina seguente il porridge viene cotto per circa un minuto e poi consumato con burro o panna. Il grasso di questi alimenti facilita l’assorbimento dei nutrienti presenti nei cereali e aggiunge di suo le importanti vitamine liposolubili D e A. Anche il musli è una sorta di porridge, e dovrebbe subire lo stesso procedimento.

…o una colazione tradizionale, senza paura ?
Se non avete tempo per il porridge e soprattutto il vostro piccolo lo rifiuta, e non posso dargli torto, allora, piuttosto che tornare ai Kellog’s e compagnia o alle solite merendine di “plastica” proponete la sana e sostanziosa colazione dei nostri nonni, a base di un buon pane casereccio, burro, panna, latte fresco intero, formaggi, prosciutto, uova, del miele e una buona marmellata artigianale. Salute e forza sono assicurate.


Francesco Perugini Billi©copyright

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