martedì 18 agosto 2015

Non è necessario progredire né purificare alcunché


Riconosci che lo stato della pura e totale presenza è una vasta dimensione senza centro né confini.

È dovunque uguale, non accetta né rifiuta alcunché.

Unisci la natura della mente e i suoi processi abituali in una condizione al di là del dualismo

Poiché i fenomeni, concepiti soggettivamente o sperimentati direttamente,
si presentano come ornamenti dello stato primordiale,
non accettarli né respingerli. […]

Gli oggetti presenti che appaiono spontaneamente
sono manifestazioni della pura esperienza. […]

Tutto ciò che esiste e appare

Si manifesta nello spazio della realtà non nata. […]

Riconosci che tutto ciò che si pensa o di cui ci si occupa
è la sostanza del principio d’ordine non nato. […]

Abìtuati al fatto che tutto quanto accettiamo o rifiutiamo e affermiamo o neghiamo con atteggiamento dualistico (piacere e disgusto, felicità e frustrazione, bello e brutto, paura e sicurezza, malattia e salute, nemici e amici, amore e odio, e così via) ha un unico sapore: in questo modo i giudizi si capovolgeranno. […]

Non creare il dualismo dallo stato unico.
 
Felicità e sofferenza sono un’unica cosa nella presenza pura e totale.
 
I Buddha e gli esseri sono la stessa cosa nella natura della mente.
 
I fenomeni e gli esseri, l’ambiente e chi ci vive, in realtà sono la stessa cosa.
 
Anche gli opposti vero e falso sono in realtà la stessa cosa.
 
Non aggrapparti alla felicità, non respingere la sofferenza.
 
In questo modo tutto si realizza. […]
 
La virtù e il suo opposto, l’accettazione e il rifiuto, il bello e il brutto, il grande e il piccolo
sono la stessa cosa nella presenza pura e totale […]
 
Non opporti a quel che fai
perché fare e non fare sono non nati.
 
Sapendo questo, tutto ciò che fai è la realtà non nata. […]
 
Anche i cinque oggetti del desiderio vanno intesi come pura e totale presenza.
 
I cinque oggetti del desiderio e dell’avversione sono anch’essi pura e totale presenza. […]
 
Tutto ciò che fai o ciò che appare,
lascialo nel suo stato naturale, senza premeditazione.
 
Questa è la vera libertà. […]
 
Il presente stato naturale della contemplazione
sorge dimorando nella spontaneità. […]
 
Non esiste alcuno stato che non sia questo vasto stato di presenza.
 
Esso è la dimora e la sede di tutto. […]
 
Qui non è necessario progredire gradualmente né purificare alcunché. […]
 
Ascolta! Poiché la natura della mente è spontaneamente perfetta,
io non insegno la perfezione e la non perfezione.
 
Non discriminare tra piacere e ansietà.
 
Sii libero dalla speranza del nirvana e dalla paura del samsara. […]

La meditazione è la chiarezza intrinseca che libera tutto ciò che sorge; il modo di vivere è un flusso dinamico e continuo; il risultato è la non dualità di speranza e paura. […]
 
Quando sorge la pura presenza priva di pregiudizi e di parzialità che non corregge le apparenze, resta nello stato della chiarezza e seguine il flusso continuo senza distrarti


Longchenpa 1308–1364, 
tratto da “La nave preziosa: guida al significato della pura e totale presenza, l’energia creativa dell’universo”

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