Se
l’intento della strategia di Obama verso l’Iran è corteggiare la grande
nazione persiana nel complesso gioco geopolitico occidentale,
mettendola contro Russia, Cina ed emergente secolo eurasiatico costruito
intorno al progetto della Via e Cintura della Cina, sarà un altro
colossale fallimento. L’Iran liberato dalle sanzioni, lungi dal
diventare una pedina degli intrighi della NATO, fa mosse rapide e
brillanti per connettersi con i vicini eurasiatici. In contrasto con le
mosse saudite-turche legandosi a omicidi, stupri e distruzioni in Siria,
Iraq, Yemen e altrove, in nome di Allah e del petrolio.
Una settimana dopo la storica visita del presidente cinese Xi Jinping all’Iran post-sanzioni, dove i due Paesi hanno firmato importanti accordi commerciali tra cui far aderire l’Iran nell’emergente strategico nuovo progetto economico della Via della Seta e della Via della Seta marittima, la Cina avviava una nuova rotta marittima per l’Iran. Due giorni prima, il primo treno merci partiva dalla Cina per la Repubblica islamica. Chiunque abbia visto la laboriosità dei cinesi, una volta che definiscono un obiettivo importante, non ne sarà sorpreso.
Eppure, la
priorità strategica di Pechino è volta ad integrare l’Iran, un alleato
secolare della Cina che rientra nell’antica Via della Seta, ampliando lo
spazio economico eurasiatico. Gli eventi che portano all’integrazione
dell’Iran nella Via e Cintura eurasiatica si muovono molto rapidamente
in entrambi i sensi. Chiaramente, in occasione della prossima riunione
annuale della Shanghai Cooperation Organization quest’anno, Teheran sarà
anche invitata alla piena adesione all’organizzazione, ora che le
sanzioni sono tolte, consolidando il legame politico ed economico
crescente con le nazioni dell’Eurasia dopo anni di sanzioni e
isolamento.
Il 1° febbraio, una nave portacontainer iraniana arrivava
nel porto di Qinzhou, nel sud della provincia di Guangxi della Cina, di
fronte al Golfo Beibu o Golfo del Tonchino, vicino al Vietnam. L’arrivo
della nave iraniana Peranin, con 978 contenitori dei diversi Paesi lungo
la ‘Via della Seta Marittima del 21.mo secolo’, designazione cinese
della parte marittima della grande strategia della Via e Cintura, segna
l’apertura della prima rotta di navigazione che collega Medio Oriente e
Golfo di Beibu.
Due giorni prima, il primo treno merci della Cina
partiva per due settimane di viaggio inaugurale per l’Iran dal nodo
commerciale sud-orientale di Yiwu, nella provincia di Zhejiang. È il
preludio alla costruzione della nuova infrastruttura ferroviaria ad alta
velocità che spezzerà l’isolamento economico dell’Iran, aprendo quella
grande terra dalle vaste risorse umane e minerali che aderisce al boom
economico emergente in tutta l’Eurasia. Questo boom economico
eurasiatico, che sarà la maggiore espansione economica dell’economia
mondiale degli ultimi due secoli, iniziò due anni fa, quando il
Presidente Xi definì i dettagli del cruciale piano Via e Cintura
annunciando la creazione dell’Asian Infrastructure Investment Bank a
Pechino, per finanziare l’enorme programma di costruzioni, dal costo
stimato di quasi un trilione di dollari nel prossimo decennio.
Il principale partner della Cina in Medio Oriente
Nei colloqui a Teheran il 26 gennaio, sia il presidente cinese Xi che il presidente iraniano Rouhani sottolinearono la stretta relazione tra i due Paesi eurasiatici. Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha l’ultima parola su tutte le questioni di Stato, aveva detto a Xi Jinping che l’Iran continuerà la politica di rafforzamento dei legami con l'”Est”, elogiando la posizione “indipendente” della Cina nelle questioni globali. Poi, chiarendo che l’Iran non sarà vassallo di Washington e del suo sistema di globalizzazione, Khamenei dichiarava,
Nei colloqui a Teheran il 26 gennaio, sia il presidente cinese Xi che il presidente iraniano Rouhani sottolinearono la stretta relazione tra i due Paesi eurasiatici. Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha l’ultima parola su tutte le questioni di Stato, aveva detto a Xi Jinping che l’Iran continuerà la politica di rafforzamento dei legami con l'”Est”, elogiando la posizione “indipendente” della Cina nelle questioni globali. Poi, chiarendo che l’Iran non sarà vassallo di Washington e del suo sistema di globalizzazione, Khamenei dichiarava,
“Gli occidentali non hanno mai avuto la fiducia della nazione iraniana. Il governo e la nazione dell’Iran hanno sempre cercato di ampliare le relazioni con i Paesi indipendenti ed affidabili come la Cina“.
I
due Paesi, in questo vertice, oltre a un accordo formale sulla
partecipazione iraniana alla nuova Via della Seta, annunciavano
l’intenzione di aumentare il commercio bilaterale nei prossimi dieci
anni ad almeno 600 miliardi di dollari all’anno. Già più di un terzo del
commercio estero dell’Iran è con la Cina, che, prima delle sanzioni
degli Stati Uniti, era un’importante cliente del petrolio iraniano.
Nell’intervento alla stampa iraniana, Xi chiariva anche che il partner
prioritario della Cina in Medio Oriente è e sarà l’Iran.
“L’Iran è il principale partner della Cina in Medio Oriente e i due Paesi hanno scelto d’incrementare le relazioni bilaterali”, dichiarava Xi.
L’Iran progetta il collegamento ferroviario
Alcuni giorni dopo gli accordi economici del 26 gennaio tra Iran e Cina, il presidente iraniano Rouhani annunciava i piani per costruire una fondamentale ferrovia strategica. Dato il terreno montagnoso del Paese, non è un piccolo progetto. Creerà un collegamento essenziale per l’estensione della Nuova Via della Seta eurasiatica della Cina. Il 6 febbraio, il presidente iraniano Rouhani annunciava che il governo programma la costruzione del collegamento ferroviario di 900 km attraverso il territorio montagnoso per collegare le città sante sciite di Mashad in Iran e Qarbala in Iraq.
Alcuni giorni dopo gli accordi economici del 26 gennaio tra Iran e Cina, il presidente iraniano Rouhani annunciava i piani per costruire una fondamentale ferrovia strategica. Dato il terreno montagnoso del Paese, non è un piccolo progetto. Creerà un collegamento essenziale per l’estensione della Nuova Via della Seta eurasiatica della Cina. Il 6 febbraio, il presidente iraniano Rouhani annunciava che il governo programma la costruzione del collegamento ferroviario di 900 km attraverso il territorio montagnoso per collegare le città sante sciite di Mashad in Iran e Qarbala in Iraq.
Qarbala, situata tra Baghdad e
Najaf al centro dell’Iraq, è una delle città sante dei musulmani sciiti,
il sito della famosa battaglia di Qarbala in cui l’Imam Hussyn, nipote
del Profeta Muhamad, fu ucciso nel 680 d.C. E’ anche adiacente al grosso
del territorio occupato dallo SIIL nel nord dell’Iraq. Il collegamento
ferroviario da Mashad porterebbe l’infrastruttura ferroviaria iraniana
vicino al confine del Turkmenistan. Il piano per collegarsi alla rete
ferroviaria ad alta velocità della Nuova Via della Seta della Cina
partirà dalla città del Xinjiang di Kashgar, la città più occidentale
della Cina, vicino al confine con Tagikistan e Kirghizistan, ad Herat in
Afghanistan, attraversando Kirghizistan e Tagikistan per collegarsi con
la ferrovia iraniana. Iran e Pakistan hanno deciso di creare una linea
ferroviaria per collegare la città portuale dell’Iran di Chabahar con il
porto di Gwadar in Pakistan.
Il collegamento ferroviario
Chabahar-Gwadar fu deciso nell’ultimo incontro tra il primo ministro del
Balochistan Nawab Sanaullah Zehri e una delegazione iraniana guidata
dal governatore della provincia iraniana del Sistan-Baluchistan, Aqa Ali
Hosth Hashmi, a Gwadar. Il collegamento ferroviario tra il porto
iraniano di Chabahar e il porto di Gwadar del Pakistan, sulle acque in
cui Golfo di Aden e Mar Arabico s’incontrano, avrà un notevole
significato geostrategico. Gwadar rientra nel grande progetto
infrastrutturale Cina-Pakistan noto come il corridoio economico
Cina-Pakistan, iniziato nel 2014.
Il corridoio è un progetto
infrastrutturale da 46 miliardi di dollari in binari e autostrade tra
Cina e Pakistan fino al porto di Gwadar, collegando la Via della Seta
marittima e stradale cinese del 21° secolo con la rete ferroviaria della
Nuova Via della Seta economica. È un progetto congiunto della China Export-Import Bank
e del governo del Pakistan. Il corridoio economico Cina-Pakistan,
attualmente in costruzione, collegherà Gwadar al Xinjiang della Cina
attraverso una vasta rete di autostrade e ferrovie. Tale rete comprende
la linea ferroviaria Karachi-Peshawar, in gran parte relitto dell’epoca
coloniale inglese di fine 19° secolo, completamente rinnovata per
permettere ai treni di viaggiare a 160 chilometri all’ora, e il cui
completamento è previsto entro dicembre 2019. Questa linea sarà
collegata alla rete ferroviaria ad alta velocità cinese da Kashgar,
nella provincia dello Xinjiang.
L’attuale cambiamento geopolitico
Questi sviluppi infrastrutturali iraniani, cinesi, iracheni e pakistani hanno enormi implicazioni geopolitiche per il futuro del continente eurasiatico, uno spazio che racchiude quasi tre miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, con vaste risorse naturali, forze lavoro istruite e scienziati di livello mondiale provenienti da Russia, Cina, Iran e altrove. Come sottolineao in un precedente articolo, passo dopo passo, Iran, Russia e Cina costituiscono il “Triangolo d’oro” della società eurasiatica, che economicamente, politicamente, culturalmente, e in ultima analisi militarmente, stabilizzerà l’emergente Nuova Via della Seta delle nazioni eurasiatiche. La Russia, come ho notato molte volte, vede sempre più l’Iran quale essenziale partner eurasiatico insieme alla Cina. In una dichiarazione seguita dall’agenzia nazionale iraniana IRNA, ma omessa da quelle occidentali, l’influente Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif dichiarava: “Abbiamo mantenuto e potenziato i legami con Russia e Cina“.
Questi sviluppi infrastrutturali iraniani, cinesi, iracheni e pakistani hanno enormi implicazioni geopolitiche per il futuro del continente eurasiatico, uno spazio che racchiude quasi tre miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, con vaste risorse naturali, forze lavoro istruite e scienziati di livello mondiale provenienti da Russia, Cina, Iran e altrove. Come sottolineao in un precedente articolo, passo dopo passo, Iran, Russia e Cina costituiscono il “Triangolo d’oro” della società eurasiatica, che economicamente, politicamente, culturalmente, e in ultima analisi militarmente, stabilizzerà l’emergente Nuova Via della Seta delle nazioni eurasiatiche. La Russia, come ho notato molte volte, vede sempre più l’Iran quale essenziale partner eurasiatico insieme alla Cina. In una dichiarazione seguita dall’agenzia nazionale iraniana IRNA, ma omessa da quelle occidentali, l’influente Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif dichiarava: “Abbiamo mantenuto e potenziato i legami con Russia e Cina“.
Questo è precisamente il Triangolo d’Oro che emerge. Il filo d’oro che
lega le tre grandi culture e nazioni eurasiatiche, Cina, Iran, Russia, è
l’insistenza sul principio che, come per i singoli esseri umani, anche
nazioni, confini e sovranità nazionale sono principi inviolabili. Sono
principi che, come Russia, Cina e Iran hanno più volte sottolineato,
tessono la Carta delle Nazioni Unite e non vanno violati perché una
nazione o alcune nazioni trovano la difesa della sovranità nazionale
“indesiderabile”. Iran, Cina e Russia concordano sul fatto che un “mondo
senza confini”, come individui senza limiti, è un’illusione pericolosa.
Solo la crescente cooperazione basata sul rispetto della sovranità
nazionale può salvare il mondo dall’autodistruzione. Sarebbe un bene.
F. William Engdahl, NEO, 01/03/2016
F.
William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, laureato
in politica alla Princeton University è autore di best-seller su
petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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