mercoledì 9 agosto 2017

Io?... Io chi? (Da una conversazione con i miei)

Quando si accompagnano altri nei primi contatti con gli spiriti guida, viene spesso posto l'interrogativo se non potremmo essere noi che stiamo inventando tutto. Ci sono sempre persone che hanno paura di sentirsi stupide e inventare e per questo non riescono a lasciare che il contatto si verifichi e la mano riporti sulla carta le conversazioni.

Di fronte a queste domande provo a spiegare che siamo sempre noi in effetti che stiamo inventando, creando e usando l'immaginazione per contattare le parti più alte della nostra coscienza, attraverso le quali gli spiriti guida possono comunicare con noi e darci non soltanto messaggi generali sulla nostra vita, ma veri e propri insegnamenti tecnici.

Quando accade che parlando con i miei (come spiritosamente Igor chiama gli spiriti guida) loro mi rivelano qualche conoscenza che non avevo e che poi si rivela giusta nella realtà, rimango sempre molto colpito e, dato che la frequenza di questi eventi aumenta sempre più e la precisione diviene sempre maggiore, ho deciso di chiedere delle delucidazioni a loro e questo è quello che ne è uscito:

(IO) "Ma quindi sapete tutto tutto?"
(Loro) "Si e no. In teoria sapremmo tutto se tu ti lasciassi essere un po' di più ma solo di recente ti stai lasciando essere, mentre prima eri piuttosto limitato"
(IO) "Cioè?"
(Loro) "Voi umani fate tutti la stessa cosa. Vi costruite una stretta stanzina con le vostre tantissime cose importanti (quasi tutte provenienti dal passato) e cercate di vivere lì dentro, con tutte quelle cose inutili, mentre provate a sentirvi a vostro agio. Così facedo nella stanzina non potrà mai entrrare qualcosa di più grande della stanzina stessa. I vostri IO sono così. Ma usciti dalla stanzina c'è un IO molto più vasto, diremmo sconfinato, che voi vi rifiutate di vedere".
(IO)" E io sono così?"
(Loro) "Certamente! Quante certezze hai difeso finora? Sono quelle certezze che ti hanno impedito di ricevere le informazioni che ora ricevi da noi. Vedi, non siamo noi che siamo capaci o alti, come tu dici a qualcuno per impressionare. Sei solo e sempre tu che decidi di essere più o meno di ciò che sei ora. E noi ci adattiamo di conseguenza, devi considerare anche che non possiamo dirti nulla che tu non possa credere o non voglia sentirti dire"
(IO) " Ma quindi se voi vi adattate a come sono io come avete fatto a predire il futuro o a darmi i nomi delle persone che avrei incontrato? Come fate a darmi conferme nella realtà se io quella realtà non la conosco?"
(Loro) "Te lo abbiamo già detto varie volte... ma tu sei un po' lento ad apprendere. Tutte queste cose al di fuori della tua stanzina le sai già. L'onniscienza di cui parla il tuo amico (Lester Levenson) e il modo in cui ne parla ci sembrano molto appropriati. Tu sai già. Voi tutti sapete già tutto perchè al di fuori della stanzina vi estendete per tutto l'universo e non avete spazio ne tempo. Tuttavia avete sempre paura di perdere le vostre tante cosine a cui siete affezionati e anche la stanzina in cui abitate di solito è per voi un conforto notevole e quindi non ne uscite se non per qualche grosso problema o perchè qualcun altro a un seminario vi fa sentire abbastanza sicuri."
(IO)"Si mi è chiaro. Le cose nella stanzina cosa sono?"
(Loro) "Tu le chiami rozzamente le forme-pensiero nel subconscio o le memorie. Qualcun altro lo chiama inconscio. Fatto sta che è un bagaglio di cui non avete alcuna necessità e che se decidete può essere alleggerito, ripulito... e perchè non lo fate?"
(IO)"Perchè?"
(Loro) "Perchè il vostro IO sente che morirà se si libera di tutte queste cose. Se smettete ad esempio di credere che avete bisogno di tre pasti al giorno (di cui non avete bisogno) e che potete vivere di sola acqua e luce solare, la prima cosa ad acuirsi sarà il senso di fame e il pensiero di cosa penseranno gli altri vedendo che non mangiate più. Questo ammasso di abitudini che voi chiamate IO guardandovi allo specchio è una bestia che tenta di non morire e per questo voi vorreste tenervelo stretto. Ma anche questo desiderio è opera di questa specie di mostro. Quasi tutti i desideri che credi di avere sono opera sua e tu ti guardi allo specchio e dici 'sono io...'. Ma non sei tu... capisci?"
(IO sconsolatamente...) "...sì..."
(Loro) "Tu hai fatto per più di 15 anni una vita che non ti interessava davvero e ti definivi attraverso alcune 'passioni'. Dicevi 'Amo la musica rock'. 'Amo il ballo'. E così via. Ma adesso che quegli IO sono morti molte di quelle cose non ti piacciono più e ti sei accorto che invece amavi stare da solo e fare lunghe passeggiate. Poi anche quell'IO è morto e hai scoperto che amavi le letture di stampo mistico. Ma noi ti chiediamo. Quale 'IO' sei tu?"
(Io... sempre più sconsolato) "Non lo so... esiste un IO? un Me? un Andrea?"
(Loro) "Ecco finalmente una domanda intelligente. Capisci che tutti i problemi del mondo, dei tuoi amici e conoscenti, ci sono perchè loro stanno difendendo qualcosa che non esiste e che potrebbero sradicare essendo molto più liberi e felici? Non c'è un IO o un Me che sia eterno o immutabile. In effetti non c'è un Andrea ma solo un cumulo di informazioni di pensieri, abitudini e tendenze che a voi piace chiamare IO. Fino ad oggi Andrea è stato questo insieme di cose che hanno creato ad Andrea una sensazione di esistere e di essere separato e un certo tipo di realtà ed esperienze, ma tutto questo può essere cambiato."
(IO) "Quindi anche la realtà che vivo dipende dal mio senso dell'io?"
(Loro) "Non 'dipende'. Le due sono facce di un'unica medaglia. L'interno e l'esterno sono interconnessi e interdipendenti e sono a conti fatti la stesa cosa. Ma a voi tutto questo fa come mimimo terrore. Sappiamo che molti di voi temono ad esempio che rinunciare a questo IO porti a una specie di demenza o all'apatia, ma anche questo è un trucchetto dell'IO per non andarsene e non liberarvi dall'angusta stanzina. Il temperamento non è destino. E soprattutto non c'è una sola cosa al mondo, nemmeno il tuo carattere o i tuoi pensieri, che sia veramente tua. Tutto ciò di te che lasci andare, libera energia e cambia la tua vita in meglio perchè Tu non sei altro che la somma totale dei penseri-emozioni-sensazioni accumulati durante le tue innumerevoli vite. Perciò tutte le volte che ti trovi a dire IO chiediti sempre IO? IO chi?" 


Andrea Panatta


fonte: http://quantum73.blogspot.it/2010/10/ioio-chi-da-una-conversazione-con-i.html

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