Quando il dipartimento di Stato USA
sostenne le forze nazionaliste ucraine nel colpo di Stato mortale contro
il presidente filo-russo Viktor Janukovich, nel 2014, l’esito doveva
essere una nazione alleata indiscussa degli USA e minaccia persistente,
distrazione e avversaria non-NATO della confinante Russia.
Al contrario,
sembra che l’Ucraina, secondo il NYT, sia dietro il successo del
programma missilistico della Corea democratica. In particolare, con un
articolo sconvolgente, il NYT sostiene che la Corea democratica acquista
potenti motori a razzo da una fabbrica ucraina, citando
“un’analisi di esperti e valutazioni classificate delle agenzie d’intelligence statunitensi“.
Lo studi risolverebbe il mistero di come la Corea democratica abbia
iniziato ad avere successi all’improvviso dopo una serie di fallimenti,
alcuni dei quali forse causati dal sabotaggio statunitense nelle catene
di rifornimento e con cyberattacchi sui lanci. Dopo tali fallimenti, il
Nord cambiò progetti e fornitori, negli ultimi due anni, secondo un
nuovo studio di Michael Elleman, esperto missilistico presso l’Istituto
internazionale degli studi strategici.
Secondo l’articolo, gli analisti
che hanno studiato le fotoe di Kim Jong-un che controlla i nuovi motori a
razzo, si è concluso che derivano dai piani di quelli che facevano
volare la flotta missilistica dell’Unione Sovietica.
“I motori sono così potenti che un solo missile potrebbe scagliare dieci testate termonucleari in un altro continente“.
Dato che i presunti motori sono collegati ad alcuni siti ex-sovietici,
gli investigatori ed esperti del governo concentravano le indagini su
una fabbrica di missili di Dneprpetrovsk, in Ucraina, vicino al
territorio in cui la Russia combatte una guerra a bassa intensità per
dividere l’Ucraina.
Durante la guerra fredda, la fabbrica produsse i
missili più mortali dell’arsenale sovietico, compreso il gigantesco
SS-18. Rimase uno dei principali produttori di missili anche dopo che
l’Ucraina ebbe l’indipendenza. Tuttavia, dopo il colpo di Stato contro
il presidente filo-russo Viktor Janukovich, la fabbrica statale Juzhmash vive tempi difficili. I russi hanno annullato gli aggiornamenti della loro flotta.
“La fabbrica è sottoutilizzata, inondata da fatture non pagate e da morale basso. Gli esperti ritengono che sia la fonte più probabile dei motori che a luglio hanno spinto 2 ICBM, i primi a suggerire che la Corea democratica ha la portata, se non necessariamente precisione o tecnologia della testata, per minacciare le città statunitensi“.
In
altre parole, l’ultimo “alleato” nell’Europa orientale degli USA è
responsabile di ciò che rapidamente emerge quale minaccia nucleare su
più di metà degli Stati Uniti continentali.
“È probabile che questi motori provenissero dall’Ucraina, probabilmente illegalmente“,
aveva detto Elleman al NYT in un’intervista.
“La grande domanda è quanti sono e se gli ucraini li aiutano adesso. Sono molto preoccupato”. Concludendo aggiungeva la constatazione degli inquirenti delle Nazioni Unite che la Corea democratica provò sei anni prima a rubare i segreti missilistici del complesso ucraino. Due nordcoreani furono arrestati e un rapporto delle Nazioni Unite disse che le informazioni che cercavano riguardavano “sistemi missilistici avanzati, motori a propellente liquido, sistemi spaziali e di approvvigionamento di combustibili per missili“.
Gli investigatori
credono ora che, tra il caos post-rivoluzionario ucraino, Pyongyang ci
abbia provato ancora. Considerando che l’Ucraina è un alleato degli USA,
si chieda a John McCain, e forse una telefonata all’attuale presidente,
l’oligarca Poroshenko, basterebbe?
Certo, la fabbrica non ammetterà mai questa affermazione stupefacente: il mese scorso Juzhmash
negò che il complesso lottasse per sopravvivere e vendesse la propria
tecnologia all’estero, in particolare la Cina. Il suo sito web dice che
l’azienda non ha e non parteciperà al
“trasferimento di tecnologie potenzialmente pericolose fuori dall’Ucraina“.
Peggiorando le cose agli “alleati” ucraini, gli investigatori
statunitensi non credono alla smentita, anche se dicono che non vi è
alcuna prova che il governo di Poroshenko, che ha recentemente visitato
la Casa Bianca, sapesse o controllasse cosa succedeva nel complesso.
L’ovvia implicazione è che, se vera, l’Ucraina lavora da anni con la
Corea democratica, anche sotto l’amministrazione Obama, lo stesso
presidente che diede via libero al colpo di Stato in Ucraina, suggerendo
che l’attuale crisi sia esplicita conseguenza delle politiche estere di
Obama. Ecco perché si leggono i seguenti passi divertenti sul NYT:
“Come i motori di progettazione russa RD-250 siano arrivati nella Corea democratica è ancora un mistero“.
Inoltre, Elleman dichiarava che i potenti motori finiti nella Corea
democratica, malgrado le sanzioni delle Nazioni Unite, suggeriscono il
fallimento totale delle informazioni di molte nazioni che controllano
Pyongyang. Fallimento o forse complicità dell’intelligence statunitense
in ciò che l’Ucraina farebbe di nascosto. Il NYT scrive che
“non è chiaro chi sia responsabile della vendita dei missili e dei progetti, e i funzionari dell’intelligence hanno diverse teorie. Ma Elleman avanza un caso circostanziale, implicando il deterioramento del complesso e gli ingegneri disoccupati. “Li capisco”, affermava Elleman che visitò la fabbrica un decennio prima, mentre lavorava ai programmi federali per frenare la minaccia delle armi. “Non vogliono fare del male”.”
Si
può solo immaginare come Elleman li avrebbe “capiti” se la fabbrica
fosse stata russa o cinese.
Descrivendo la lunga storia del contrabbando
di tecnologia missilistica nella Corea democratica, soprattutto
dall’ex-URSS, il NYT scrive che alla fine il Nord si è rivolto a una
fonte alternativa per i segreti del motore, l’impianto Juzhmash in Ucraina, nonché all’ufficio di progettazione Juzhnoe.
I motori erano sostanzialmente più facili da copiare, perché non furono
progettati per i sottomarini, ma per i complessi missilistici terrestri
più grandi. Questo semplificò il lavoro.
“Economicamente, l’impianto e l’ufficio di progettazione hanno affrontato nuovi problemi quando la Russia nel 2014 si annetté la Crimea. Le relazioni tra le due nazioni si sono irrigidite e Mosca ritirò i piani per permettere alla Juzhmash di creare nuove versioni del missile SS-18. Nel luglio 2014, una relazione del Carnegie Endowment avvertì che tale turbamento economico potrebbe far perdere agli esperti di missili ed atomici ucraini “il lavoro concedendo le loro competenze cruciali a regimi-canaglia e proliferatori“.
Aveva ragione: i primi indizi che
un motore ucraino era caduto nelle mani della Corea democratica si ebbe
a settembre, quando Kim diresse un test a terra del nuovo motore a
razzo che gli analisti definirono il più grande e più potente finora.
Norbert Brügge, analista tedesco, riferì che le foto della vampa del
motore rivelava forti somiglianze con l’RD-250 della Juzhmash.
“L’allarme scattò dopo il secondo test a terra del nuovo motore, a marzo, e l’attivazione a maggio su un nuovo missile a media gittata, l’Hwasong-12, permettendo al Nord nuovi record di gittata. L’alta traiettoria, se ridotta, si traduce in circa 2800 miglia, abbastanza per arrivare sulla base militare statunitense di Guam. Il primo giugno, Elleman emise una nota apprensiva, sostenendo che il potente motore chiaramente era di “un produttore diverso degli altri motori visti finora”. Elleman dichiarava che la diversificazione del Nord con una nuova linea di motori missilistici era importante perché sconvolse le ipotesi occidentali sulla capacità missilistica della nazione: “Potremmo avere sorprese”. Questo è esattamente ciò che è successo. Il primo dei due test di luglio del nuovo missile, l’Hwasong-14, era sufficiente a minacciare l’Alaska, sorprendendo l’intelligence. Il secondo arrivò abbastanza lontano da raggiungere le coste occidentali, e forse Denver e Chicago”.
Se l’articolo del NYT è esatto, forse è giunto il momento di rivalutare
la logica del sostegno statunitense all’Ucraina: due settimane prima WSJ
riferiva che funzionari del Pentagono e del dipartimento di Stato
elaboravano piani per colpire la Russia, soprattutto inviando
all’Ucraina missili anticarro e altre armi, cercando l’approvazione
della Casa Bianca in un momento in cui i legami tra Mosca e Washington
sono pessimi quanto durante l’amministrazione Obama.
Alla luce delle
notizie che l’Ucraina sia responsabile della creazione della maggiore
minaccia nucleare agli Stati Uniti, forse non sarebbe una cattiva idea
“ritardare” o anche eliminare tale sostegno mortale all’Ucraina, anche
se significa una sfuriata dai neo-con come John McCain. Infine, alla
luce di quanto detto, forse è giunto il momento di riprendere l’articolo
del marzo 2015:
“Rivelati i legami profondi della Clinton Foundation con l’oligarchia ucraina“,
basato su un articolo del WSJ, che mostrava che più di ogni altra
nazione, i donatori ucraini erano i più generosi, in particolare la
fondazione Victor Pinchuk:
“Tra il 2009 e il 2013, anche quando Clinton era segretaria di Stato, la Clinton Foundation ricevette almeno 8,6 milioni di dollari dalla Fondazione Victor Pinchuk di Kiev, Ucraina, creata da Pinchuk e la cui fortuna nasce da una società di produzione di tubi. Fu per due termini parlamentare ucraino e propose legami più stretti tra Ucraina ed Europa Unione“. Secondo il WSJ: “Nel 2008, Pinchuk impegnò per cinque anni 29 milioni di dollari per l’Iniziativa Globale dei Clinton, un’ala della fondazione che coordina i progetti di beneficenza e finanziamenti, ma non gestisce il denaro. L’impegno era finanziare un programma per formare i futuri capi ucraini “per modernizzare l’Ucraina”, secondo la Clinton Foundation. Diversi alunni sono membri attuali del parlamento ucraino. La fondazione Pinchuk dichiarò che le sue donazioni avrebbero contribuito a rendere l’Ucraina “un Paese vincente, libero e moderno basato sui valori europei”, affermando che se Pinchuk faceva lobby presso il dipartimento di Stato per l’Ucraina”, ciò non può essere visto che come buona cosa“.
Zerohedge 15 agosto 2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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