La telepatia è un fenomeno che la scienza moderna può spiegare e che ci obbliga a considerare un modello di mente “aperto”, dove la comunicazione può avvenire in tempo reale e con mezzi al di fuori di quelli noti alla fisica classica.
Quando pensiamo alla telepatia pensiamo a
qualcosa di strano, di fuori dall’ordinario, qualcosa di quasi
“magico”. Quello che, inoltre, l’idea della trasmissione del pensiero ci
evoca è una sorta di funzionamento ricetrasmittente della mente. Vale a
dire, una mente che si comporta come una radio, che capta delle onde
elettromagnetiche emesse da un’altra mente. Ma chi pensasse alla
telepatia come a un fenomeno di tipo elettromagnetico rimarrà deluso.
Infatti, questo fenomeno non ha alcuna relazione con i fenomeni
elettromagnetici, almeno come noi li conosciamo e coinvolge altre sfere
della percezione. Sfere che lasciano, sotto molti aspetti, la fisica
classica, per andare in quel campo della nuova fisica che sta, in gran
parte, rivoluzionando l’idea stessa di scienza, e ribaltando il metodo
scientifico galileiano.
Sull’argomento
ha fatto luce, sotto molti aspetti piena, l’intervento di William
Giroldini – noto studioso dei fondamenti scientifici del paranormale (foto a sinistra)
– in una serata recentemente organizzata dall’Associazione Italiana
Scientifica di Metapsichica (AISM) presso la Cascina Grande di Rozzano.
Una serata dove abbiamo, poi, udito anche la voce di coloro che, in
qualche modo, sono stati coinvolti direttamente in fenomeni di questo
tipo, ed in altri ad essi collegati, quali premonizioni e
psicocinesi. Innanzitutto, è stato interessante vedere quello che è il
modello normalmente accettato della mente. La mente, come presentata
dalla scienza ufficiale, è una sorta di “sistema chiuso”, che comunica
con altre menti attraverso i cinque sensi noti (vista, udito, odorato,
gusto, tatto). Nessun’altra comunicazione appare possibile.
La percezione oltre la percezione
Ma qui già si può fare un’obiezione. Spesso si parla di “sesto senso”.
Per alcuni, questo è una sorta di percezione oltre la percezione, di
sensazione oltre la sensazione. È, insomma, qualcosa che permette di
superare barriere di spazio e tempo o di percepire cose che, altrimenti,
non sarebbero percepibili. Qui mi viene in mente la matematica che per
alcuni costituisce un “sesto senso”. Infatti, ci consente di creare
modelli con quello che non riusciamo nemmeno a concepire, come
l’infinito.
Da questa idea si potrebbe partire addirittura per ribaltare
il metodo scientifico o per portare l’idea di Platone in base alla
quale il mondo fisico è solo un modello imperfetto di qualcosa di
perfetto, che si trova in quello che lui stesso chiama “Iperuranio”. Con
una visione di questo tipo, la realtà che noi in qualche modo possiamo
contattare, non è quella tangibile, ma qualcosa di ben diverso, di cui
quella tangibile è soltanto un modello imperfetto.
Quindi, essendo la
realtà molto di più di quella che appare, anche la mente – e relativa
percezione mentale – è qualcosa che va ben al di là della nostra
percezione fisica. Questo modo di concepire la realtà, quindi, ci apre a
differenti modi di conoscenza, e a differenti modalità di vedere le
cose.
La ricerca nel passato…
Così, la comunicazione tra menti non è più qualcosa di chiuso, ma si
apre a un mondo nuovo. Qualcosa che supera anche l’idea stessa di
trasmissione elettromagnetica, una trasmissione che non avverrà, quindi,
come in un sistema ricetrasmittente a noi noto, ma coinvolgerà qualcosa
di completamente diverso, tutto da scoprire. L’idea stessa di telepatia
affonda le sue radici in un passato, sotto certi aspetti, piuttosto
lontano, essendo già noto a popoli antichi. Tuttavia, fu solo in epoca
più recente che vennero avviati i primi esperimenti di telepatia e che
questa cominciò ad essere oggetto di studio scientifico (trattato
durante la conferenza).
Joseph Rhine
Joseph Banks Rhine. Il primo
studioso, forse, che si occupò a livello scientifico di questo argomento
fu il botanico e parapsicologo statunitense Joseph Banks Rhine
(1895-1980, foto a dx). Rhine fu forse il primo ad utilizzare le
cosiddette “Carte Zener”, inventate negli anni trenta dallo psicologo
Karl Zener, e consistenti in cinque simboli differenti. Attraverso prove
con individui trasmittenti e riceventi, Rhine ottenne le prime prove
scientifiche sul fatto che la mente umana è in grado di ricetrasmettere
il pensiero.
Charles Robert Richet. Ancora,
si può citare la figura di Charles Robert Richet (1850-1935), medico
francese, noto per i suoi studi sulla sieroterapia e sull’anafilassi.
Studi che gli valsero, nel 1913, il Premio Nobel per la Medicina. Richet
è però noto anche per i suoi studi cosiddetti “di frontiera”.
Questi
cominciarono inizialmente con studi sul sonnambulismo, per poi
approdare, nel 1994, alla pubblicazione del libro: “La Suggestion
Mentale et le Calcul des Probabilités”, nel quale lo studioso portò
prove in merito alla suggestione mentale e alla telepatia. Fu anche noto
per i suoi studi derivanti da sedute sperimentali con la medium
italiana Eusapia Palladino.
Ferdinando Cazzamalli. Un
interessante modello scientifico di Telepatia fu quello fornito da
Ferdinando Cazzamalli (1887-1957). Cazzamalli, psichiatra e, per qualche
tempo, direttore dell’Istituto Psichiatrico di Como, fu, nel 1937,
fondatore a Roma della Società Italiana di Metapsichica, oggi
Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica (AISM). Nel corso
della sua vita eseguì diversi esperimenti di telepatia, arrivando a
definire questo fenomeno come frutto di una trasmissione di onde
elettromagnetiche ad alta frequenza (tra i 80 e i 140 Mhz). Tuttavia,
questa emissione sarebbe molto debole.
Leonid Vasiliev
Leonid Vasiliev. Un modello
vicino a quello che poi sarebbe stato quello forse, “definitivo”, derivò
dall’opera dello psicologo russo Leonid Vasiliev (1891-1966, foto a
sin). Vasiliev eseguì alcuni esperimenti interessanti, studiando
interazioni tra menti a distanze notevoli, come quella tra Mosca e
Vladivostok. Mediante questi studi, Vasiliev riuscì a dimostrare che
queste interazioni non dipendevano da fenomeni di tipo elettromagnetico.
Forse sarebbe bastata, per dimostrare questo, l’osservazione del fatto che queste interazioni avvenivano a distanze molto grandi. Cosa impossibile nel caso di onde elettromagnetiche, Infatti, Cazzamalli aveva dimostrato che queste sono sì di alta frequenza, ma di intensità molto debole. Quindi, sarebbe impossibile che in qualche maniera possano consentire la trasmissione a distanze come quella tra Mosca e Vladivostok, prima citata.
Ma Vasiliev andò oltre, in questo senso, utilizzando delle apparecchiature che potessero in qualche modo schermare le onde elettromagnetiche. Osservando che queste interazioni avvenivano ugualmente. Questo gli permise di escludere, in maniera definitiva, il fatto che le interazioni potessero avvenire mediante onde elettromagnetiche.
… e quella più recente
In epoca più recente, sono degni di menzione gli studi di Charles Honorton (1946-1992), che applicò un rigoroso metodo scientifico allo studio del paranormale.
Dean Radin
Dean Radin. Nel filone della
ricerca attuale, da citare Dean Radin (n. 1952, foto a dx), che ha
collaborato e collabora tutt’ora con William Giroldini. Radin è
ricercatore presso l’Insistute of Noetic Sciences (IONS), con sede a
Petaluma, California, fondato dall’ex astronauta Edgar Mitchell.
L’Istituto si occupa proprio dello studio dei fenomeni paranormali,
comprese le remissioni spontanee di malattie considerate inguaribili.
Patrizio Tressoldi. Possiamo
anche citare, tra i ricercatori in questo settore, Patrizio Tressoldi,
docente presso l’Università di Padova. Tressoldi fa parte del gruppo di
ricerca, l’Evan Lab di Firenze, di cui fa parte lo stesso William
Giroldini, che comprende ricercatori in vari campi della conoscenza,
come matematici, fisici e ingegneri, quali Luciano Pederzoli, in passato
progettista di macchinari a controllo numerico.
Una nuova fisica per spiegare la telepatia
Torniamo, ora, a quanto Vasiliev aveva dimostrato, escludendo la
possibilità che la telepatia possa derivare da trasmissione
elettromagnetica. Questo fatto, però, apriva una serie di problemi.
Infatti, escludendo che la comunicazione tra menti potesse avvenire
mediante onde elettromagnetiche, si escludeva di fatto che questa
potesse avvenire secondo i canoni della fisica classica.
Occorre quindi una nuova fisica che
possa, in qualche modo, prospettare un nuovo modo di comunicare tra
menti. Tra poco entreremo in dettaglio sull’argomento. Per il momento,
vediamo qualche altro elemento interessante che la conferenza ha messo
in evidenza e che sottolinea ancora di più la necessità di una nuova
fisica.
Gli esperimenti hanno rivelato che la telepatia è un fenomeno
che avviene in maniera immediata, con una modalità “emozionale”, tra
persone con le quali appare esserci una certa sintonia, una certa
empatia. L’immediatezza potrebbe farci pensare ad un fenomeno che supera
il continuum spazio temporale e che quindi non può essere legato a
nessuna legge fisica classica, dove vigono i limiti relativistici, per i
quali nessuna velocità può essere superiore a quella della luce. Su
questo torneremo nella prossima puntata.
La telepatia negli animali
La
trasmissione attraverso la sfera emozionale – come è risultato anche da
una testimonianza durante la conferenza – potrebbe far pensare che la
telepatia è qualcosa di primitivo, legato ad una scala evolutiva quasi
all’origine dell’uomo.
Infatti, come l’antropologia e le neuroscienze
hanno dimostrato, la corteccia, area del cervello preposta al pensiero
logico, è successiva nella scala evolutiva alla sfera emozionale e in
termini evolutivi piuttosto recente. La cosa potrebbe forse spiegare
come mai gli animali, rispetto all’uomo, appaiono avere qualche
percezione in più da questo punto di vista.
Esperimenti come quelli di
Rupert Sheldrake, relativi alla trasmissione di informazioni in specie
animali, ci dicono forse che gli animali, avendo meno sviluppata la
sfera razionale, potrebbero essere maggiormente capaci di esprimere
fenomeni come la telepatia e le percezioni a distanza in maniera
immediata.
(1a puntata – continua)
Sergio Ragaini
Vedi anche:
“Telepatia per due“, di Giorgio Cozzi
“La telepatia: trasmettere con il pensiero“, di Manuela PompasPer saperne di più:
Uno dei libri di Radin sui fenomeni paranormali: “Supernormal: Science, Yoga, and the Evidence for Extraordinary Psychic Abilities” (2013).William Giroldini
“EEG correlates of Social Interaction at distance” e “Experimental Results on a New Method for Analysis of Heart Rate Variability”
Articoli, quasi tutti in lingua inglese, si trovano sulla sua pagina di “Research Gate”“Valutazione dell’efficacia di un comando / segnale post ipnotico mediante monitoraggio EEG”, scritto con Giuseppe Vercelli e Umbro Marcaccioli
All’indirizzo: dhyana.it si trovano link relativi a studi compiuti da William Giroldini, con altri ricercatori, sull’argomento della sincronizzazione delle onde cerebrali.
Da citare, sull’argomento anche l’articolo: “Mental, behavioural and physiological nonlocal correlations within the Generalized Quantum Theory framework: a review”, che ha come autori i citati Luciano pederzoli e Patrizio Tressoldi. L’articolo tratta l’entanglement quantistico nel campo delle neuroscienze e della trasmissione del pensiero. Lo si può trovare all’indirizzo: evanlab.org
Il sito del citato Evan Lab di Firenze è: evanlab.org
Interessante, sull’argomento, anche l’articolo “La biopsicometria secondo me”, di Luciano Pederzoli.
Articoli di Luciano Pederzoli si trovano anche sul sito di “Sentistoria”: sentistoria.org
Sulla telepatia un interessante articolo di Giancarlo Barbadoro: giancarlobarbadoro.net
Di Rupert Sheldrake vedi l’articolo: “Mente, cervello e telepatia” (2004). Vedi: eleonorapaul.com
Segnalato da William Giroldini il libro “Nulla di più grande”, di Marcello Massimini e Giulio Tonini.
Il Sito dell’AISM: metapsichica.net
fonte: karmanews.it
http://www.altrogiornale.org/telepatia-le-spiegazioni-scientifiche/
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