giovedì 16 maggio 2013

Sulle Gerarchie di Potere

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Io credo che il nostro vero problema sia costituito dall’esistenza delle gerarchie di potere e comando; tutte le gerarchie di potere e comando. Da quando il dio biblico ‘assumeva’ Abramo e poi Mosè nella conduzione degli affari terreni, il problema principale per il fiero popolo ebraico erano i dignitari, gli intermediari ed i vassalli di un potere al tempo sottile ed invasivo che lo distoglieva dal suo naturale cammino.

Le incredibili vicende di un popolo reso nomade dai voleri di un personaggio anomalo, dotato di mezzi persuasivi violenti e perentori, sono la testimonianza di un percorso naturale interrotto, di un destino programmato verso un piano a lui alieno.


Le gerarchie si sono modellate sui protocolli disumani di cui il ‘gregge’ non ha in effetti assolutamente bisogno. La necessità del comando e della presenza delle autorità è un concetto inculcato nella mentalità di un’umanità dolcemente e naturalmente anarchica.

Le strutture di potere generano ingiustizie, clientele, classismo, indifferenza. Lo sa bene chi vive nella capitale. Più le strutture di comando sono organizzate e verticistiche più hanno l’ossessione del controllo. Il potere si fonda sui desideri immorali di chi sfrutta il prossimo in modo parassitario. Il potere è sempre usurpato. In questi ultimi anni bui, assistiamo sempre più all’allontanamento dei vertici verso un empireo occulto. Addirittura nel ‘democratico’ e popolare movimento di Beppe Grillo possiamo notare l’andazzo di questo nostro cupo zeitgeist.

Nulla come l’anarchia ha suscitato le ire del potere. Nulla come l’anarchia è stata utilizzata per giustificare eventi delittuosi ma l’anarchia è incompatibile con la violenza perché è il suo esatto opposto. L’anarchia vuole solo dire assenza di tutte le strutture gerarchiche organizzate dall’origine remota ed incerta. Anarchia vuol dire anche cooperazione e mutuo soccorso. Non so se sia la panacea di tutti i mali ma è senz’altro un sogno da tenere ben desto.

 
L’assenza di potere è anche l’assenza dei codici occulti, delle simbologie esoteriche, delle caste e delle logge. Senza il potere organizzato non avverrebbe neanche il sacco del territorio, naturalmente predisposto per accoglierci anche in numero ben maggiore di quanti siamo oggi.

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