Ormai sono anni che sentiamo parlare di campi di concentramento e detenzione del FEMA (Federal Emergency Management Agency) americano,
dell’acquisto di bare a sei posti, di intere aree di cimiteri, di
razioni liofilizzate a milioni, mezzi speciali, ecc.. ma di cosa stiamo
parlando realmente? Cosa c’è in moto, e a cosa servono tutti questi
preparativi ed accantonamenti di materiale, a cosa servono tutti questi
campi e l’approvvigionamento di scorte alimentari e di beni di prima
necessità, soccorso, sopravvivenza e via discorrendo?
Iniziamo
a vedere cosa sono i campi FEMA ed a cosa potrebbero servire.
Osservando il panorama visibile in rete, tra siti governativi, di
protesta contro i campi, e notizie che arrivano da tutti i fronti
(compreso video che ci mostrano queste zone con riprese aeree), si può
capire che essenzialmente essi sono di tre tipi e con differente
strutturazione. Il primo tipo in effetti, come dicono le voci
complottistiche, sembra un campo di prigionia classico, il secondo
sembra un campo di protezione e il terzo sembra addirittura un
agglomerato urbano indipendente. Scendiamo più in dettaglio e vediamoli
da vicino.
Un campo
di concentramento o detenzione è composto da alcune linee di recinzione
che mostrano sempre la sua parte più alta rivolta verso l’interno del
campo, formando di fatto (se vista di lato) una Y a cui manca l’asta
rivolta verso l’esterno; questo accorgimento del reticolo di recinzione
rivolto verso l’interno, viene fatto per diminuire le possibilità di
fuga dei prigionieri, e più raramente questo è rivolto anche verso
l’esterno a formare invece una Y completa (sempre se guardata di
profilo). La parte superiore delle recinzioni è coperta da filo spinato,
questo è già di per sé un ostacolo che aumenta le difficoltà di
oltrepassare la recinzione; il filo spinato degli USA è famoso ed
acquistato in tutto il mondo per le sue proprietà uniche; infatti, al
posto dei classici fili intrecciati ci sono delle vere e proprie lamette
che nulla hanno da invidiare a quelle dei più affilati rasoi.
Di questo
tipo di recinzione ve ne sono solitamente almeno due, posizionate l’una
dall’altra ad una distanza di alcuni metri per evitare che chi
riuscisse a superare la prima barriera, non possa riuscire a farlo con
la seconda. Inoltre intorno al perimetro del campo, sono presenti
torrette di controllo con alcune sentinelle il cui ingresso è spesso
rivolto all’esterno della prima recinzione (in modo da non essere
accessibile ai detenuti) ma allo stesso tempo è protetta anche da
intrusioni dall’esterno. Tutto il campo è composto da anelli concentrici
indipendentemente dalla forma e l’estensione dell’area, ed all’interno
di essi sono presenti baracche tipiche prefabbricate in legno alternate a
spiazzi (una scena che abbiamo purtroppo già visto nei “lager”e “gulag”
rispettivamente tedeschi e sovietici).
Il secondo gruppo di
edifici FEMA, è impostato alla stessa maniera, ma con alcune
fondamentali differenze. Le recinzioni sono praticamente identiche al
primo tipo di campo, ma non ci sono le sporgenze con il filo spinato dal
lato interno come in quello precedente, cosa che da sola dimostra che è
chi sta dentro a dover essere protetto da chi invece sta fuori dal
campo, mentre chi è dentro non viene considerato un possibile
fuggitivo-prigioniero o una minaccia; inoltre le torrette sono quasi
sempre dentro il campo stesso, quindi accessibili con maggiore prontezza
dai militari, e più distanti dalla recinzione. Tutta una serie di
postazioni in cemento armato sono poste invece spesso vicino agli
ingressi, e rappresentano le tipiche postazioni da mitragliatrice delle
aree militarizzate.
Nel terzo tipo di campi FEMA da analizzare non ci sono recinzioni vere e proprie. Le difese perimetrali sono più ampie:
sia come maglia, che come capacità, e gli anelli concentrici si
estendono per molti km intorno al nucleo centrale del campo. Al suo
interno invece si trovano, non baracche in legno come nei precedenti, ma
“camper” e “roulotte” bianchi, oppure case prefabbricate antivento
(anche’esse di colore bianco), con parecchi comfort ed elettricità
indipendente; intorno alla zona abitabile, si alternano invece canali
d’acqua (probabilmente da usare per l’irrigazione) e aree coltivabili a
riso ed altre colture, tutto ancora una volta a forma di anelli
concentrici.
Negli
ultimi due tipi di campi di cui abbiamo parlato, è presente una
struttura centrale fortificata che sembra essere costruita per la difesa
urbana estrema, e soprattutto nel caso dei campi di protezione (i terzi
descritti), la fortificazione interna sembra poter ospitare per giorni
molti civili e militari, dove check-point con tanto di ingressi con
sbarre rotanti automatizzate e cemento armato ovunque, impediscono
l’ingresso a chi non ha permessi per entrare. Sembra infatti di
osservare un tipico punto di controllo e smistamento persone delle aree a
rischio terrorismo, guerra urbana e rivolte armate, come quelli già
visti nello stato d’Israele o dopo le guerre di Afghanistan ed Iraq.
È
probabile che i tre tipi di campi abbiano tre scopi differenti,
possibilmente in considerazione del fatto che l’organizzazione
governativa ha preparato vari tipi di piani di emergenza per tipi
differenti di situazione. Vediamo alcuni possibili eventi descritti nei
documenti di emergenza della protezione civile statunitense: terremoti
devastanti, eruzioni vulcaniche cataclismatiche, attacchi terroristici
nucleari, epidemie incontrollabili, pandemie globali, guerra chimica e
batteriologica, impatto di una grande meteora, multi impatto
meteoritico, mega tsunami, black-out totale prolungato, militarizzazione
del sistema con legge marziale, impiego dell’esercito per disarmo
forzato dei civili, e tanto altro ancora.
In
effetti è possibile che in ogni zona degli Stati americani sotto un
unico comando (per zona è intesa una delle regioni di emergenza dal
FEMA, per es. I, II, III, ecc.), abbiano creato strutture differenti sul
territorio per differenti situazioni verificabili, e questo
spiegherebbe in buona parte anche l’incredibile dislocamento e
concentramento in punti precisi di mezzi militari, di mezzi da
escavazione, di gruppi elettrogeni, potabilizzatori di acqua, e molti
altri veicoli. Non dobbiamo comunque dimenticare che negli USA ci sono
altissimi rischi che si verifichino uragani, inondazioni e tifoni,
quindi alcune procedure del FEMA così come alcuni assembramenti di
mezzi, potrebbero essere giustificati semplicemente per questo tipo di
rischi.
Lasciamo
quindi i campi in discussione (almeno per il momento) e cerchiamo di
comprendere altri fattori legati a questa agenzia di emergenza.
A che
cosa possono mai servire le bare del FEMA? Alcune fonti parlano di
500000 bare da 6 posti ciascuno, ovvero contenitori per tre milioni di
corpi, altre fonti parlano addirittura di sei milioni di bare, e visto
che la matematica non è un’opinione, 6.000.000 di bare x 6 posti
ciascuno, fa trentaseimilioni di posti, se sommiamo questo dato a quello
dei cimiteri sotto sequestro e con lavori dell’esercito in corso (dati
non confermati da fonti ufficiali), scopriamo, che negli USA sono stati
sequestrati pezzi di cimiteri pubblici dai militari e che è stata
interdetta l’area ai civili, queste sepolture si pensa possano ospitare
fino a 6 milioni di bare da sei posti, quindi i conti corrispondono.
Ogni bara è composta di materiale plastico impermeabile, non ci sono
aperture, sfiati o altro, quindi sono totalmente ermetiche (anche se in
alcuni posti che le descrivono troviamo scritta la parola “asettiche”,
termine che indica che germi, virus e batteri non vi possono penetrare, e
che apre ben altri scenari sul loro utilizzo). A produrre le bare è una
azienda dal nome Polyguard & Co
che si occupa specificatamente di questo settore: tombe e bare
asettiche/ermetiche, e vanta che le proprie sepolture non permettono
infiltrazioni di acqua ed altre sostanze naturali.
Un’altra stranezza assurda è l’acquisto da parte di alcuni stati americani di ghigliottine automatiche; risulta infatti da documenti, che alcuni stati ne hanno comprate per un totale di 200 unità, e questo apre scenari sconcertanti ed enigmatici.
Un’altra
stranezza, è l’incredibile acquisto di migliaia di mezzi antisommossa, e
l’addestramento da parte del governo USA di oltre 300.000 soldati in
guerra urbana. Tra le priorità dell’addestramento ci sono l’irruzione in
casa, il blocco di persone in fuga, il disarmo con uso della forza dei
civili, l’abbattimento di persone che minacciano i militari o altri
civili con armi, le irruzioni elicotteristiche su circuito urbano ed in
mezzo al traffico autostradale, il trasporto e la scorta di gruppi di
civili con mezzi blindati e treni speciali, l’uso di munizioni ad ogiva
forata e tante altre cose che normalmente non hanno una logica
spiegazione. Sono note, a tal riguardo, le esercitazioni di Houston e
Los Angeles ed altre città USA, dove gli elicotteri hanno terrorizzato
le persone bloccate in autostrada durante un’esercitazione sparando
munizioni a salve, nei primi mesi di quest’anno (2013); in questi
episodi, si simulava un’incursione sopra i civili incolonnati e bloccati
in autostrada.
Altre
esercitazioni si sono invece svolte in città degli Stati del Sud, dove i
militari con attrezzature antisommossa ed antiterrorismo, irrompevano
in abitazioni civili per snidare uomini armati che facevano resistenza,
ed a sequestrare le armi dei cittadini che non volevano consegnarle;
noto inoltre il tentativo di abrogare la regola costituzionale americana
che prevede la libera detenzione di armi da parte dei cittadini USA,
tentativo a quanto pare fallito.
Le
testimonianze di persone che hanno parlato attraverso i media o
principalmente divulgato informazioni in rete attraverso foto e video,
hanno largamente dimostrato la presenza di mezzi militari antisommossa non solo statunitensi ma anche di altre nazioni
in molte città americane, di mezzi militari da difesa e combattimento
schierati nel deserto del Nevada ed in quello della California, di
intere caserme ed aree adiacenti a quelle metropolitane (in particolar
modo delle città della zona III del FEMA dove al momento c’è un allarme
generico per stato di emergenza-calamità). In quest’area della costa
atlantica degli USA al momento c’è un particolare accumulo di quantità
incredibili di pale meccaniche, gruppi elettrogeni, camion da trasporto
materiali, ruspe, potabilizzatori d’acqua, mezzi per il monitoraggio
dell’inquinamento, per le telecomunicazioni satellitari e tanti altri
tipi di velivoli strani ed inconsueti.
Un’altra
stranezza, e non da poco, è la presenza documentata di 15000 soldati
russi (tra cui paracadutisti) sul suolo americano, ed addestrati insieme
a ad un migliaio di polacchi e un numero imprecisato di cinesi alle
truppe USA (in guerra urbana e altre cose precedentemente descritte).
Cosa ci fanno russi e cinesi sul suolo americano? Come mai si addestrano
insieme nella guerra urbana? Come mai vengono fotografate colonne di
mezzi antisommossa e blindati per il trasporto truppe con insegna UN
(ONU) fermi in varie parti degli States? Inutile continuare l’elenco di
domande che non trovano facilmente risposta razionale e logica o
comunque reale e concreta.
Un’altra
anomalia che possiamo riscontrare negli ultimi anni parlando di FEMA,
riguarda lo strano approvvigionamento di provviste, con stime che
variano a seconda delle fonti in centinaia di milioni, specificatamente
acquistate per sostenere i superstiti per sei giorni. Razioni di
sopravvivenza comprendenti: kit medici, acqua potabile, coperte
termiche, cibo in scatola, e tanto altro, per 6-12 milioni di superstiti
per almeno 2-3 giorni. Ecco che appare nuovamente la parola superstiti. Facciamo mente locale per renderci conto di un’informazione velata che non può essere un errore di forma (non per un’organizzazione
di tale portata, governativa e per giunta della più grande ed
organizzata potenza del mondo). Abbiamo razioni liofilizzate e kit di
emergenza che devono servire per superstiti, non profughi, ma superstiti di cosa?
Aggiungiamo
a queste stranezze, una che riguarda le bare acquistate dal FEMA: e se
le bare fossero contenitori ermetici per persone da salvare, e pertanto
questi contenitori dovessero essere perfettamente ermetici ed
impenetrabili da agenti esterni come l’acqua e probabilmente – essendo
asettici – anche da virus, batteri, ecc.? Sembra follia ma non c’è da
meravigliarsi, anche se ritengo impossibile che sei persone possano
sopravvivere dentro una bara per più di qualche decina di minuti (a meno
di un metodo di ibernazione – ma qui sfociamo nelle scienze di confine e
nella fantascienza – e non è possibile al momento provare l’esistenza
di un efficace metodo di conservazione in “stasi”).
Facciamo qualche
conto pratico prima di concludere: i campi FEMA possono ospitare 42-48
milioni di persone, le bare e le sepolture della stessa Agenzia ne
possono ospitare 6-36 milioni a seconda del reale numero, le scorte di
sopravvivenza sono calcolate per 6 milioni di superstiti, quelle di cibo
se consideriamo i 10 giorni di razionamento a persona (tre pasti
giornalieri ciascuno come specificato proprio dal Ente governativo)
abbiamo pasti per più di 6 milioni di superstiti. Sinceramente guardando
i dati mostrati da complottisti di tutto il mondo ce n’è uno in
particolare che appare troppo gonfiato, ovvero quello del numero di
persone ospitabili nei campi; direi che il loro numero dovrebbe scendere
abbondantemente. Considerando la quantità di campi presenti negli Stati
Uniti e la loro grandezza e non per ultimo il numero approssimativo di
strutture al loro interno, possiamo certamente scendere a circa 6
milioni di persone; ecco che tutte le cifre sembrano portare ad un
numero abbastanza preciso: 6 milioni di superstiti,
reclusi-ospiti-protetti, da sfamare e da seppellire. Sarà solo una
teoria strampalata oppure è una concreta possibilità?
Alla
fine, tutti questi calcoli e questi quantitativi di materiali sono solo
numeri, e potrebbe trattarsi solo di cifre stabilite con un tetto limite
dovuto al budget, o in base ai tipi di emergenza prevista nelle varie
località, quindi non possiamo dare nulla per certo o scontato, ma
continueremo a porre la giusta attenzione su questa faccenda ed
eventualmente ad informarvi prontamente.
- di Gabriele Lombardo -
fonte: http://www.seven-network.it/2013/10/25/il-fema-americano-la-mega-emergenza-campi-bare-scorte-mezzi-ed-altre-stranezze/
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