Lo svolgimento di Ginevra-2 è diventato in sostanza il
principale tema delle discussioni nei corridoi del ministeriale del
Consiglio d’Europa a Vienna. Nella capitale austriaca si è riunito il
Comitato dei Ministri della più vecchia organizzazione europea di cui
fanno parte 47 Stati. La Russia è rappresentata dal ministro degli
Esteri Sergej Lavrov.
Il ministro degli Esteri della
Germania, Frank-Walter Steinmeier, intervistato dal polacco “Gazeta
wyborcza”, ha dichiarato che quello che serve in questo momento non sono
le sanzioni alla Russia, ma il dialogo con Mosca. Steinmeier ha
riconosciuto – e ciò è il momento centrale dell’intervista – che le
parti hanno fatto un grave errore non formalizzando i meccanismi di
implementazione degli accordi raggiunti a Ginevra il 17 aprile. “Per
questo motivo ci serve un’altra conferenza di Ginevra”, - ha detto il
ministro tedesco.
La Russia è pronta a tenere qualsiasi
tipo di trattative con i suoi partner occidentali, pur di fermare i
crimini perpetrati in Ucraina dalla cricca di Kiev. Mosca ha più volte
dichiarato che non si tratta tanto della mancanza dei “meccanismi” di
Ginevra-1, quanto della riluttanza degli USA e dell’UE ad obbligare i
loro protetti di Kiev a rispettare rigorosamente gli accordi.
Se
“Turcinov e soci” venissero obbligati a rispettare gli accordi di
Ginevra, non ci sarebbero state decine e decine di vittime a Odessa e
nell’Est del paese, crede il vice ministro degli Esteri della Russia,
Grigory Karasin. La tragedia di Odessa ha capovolto l’idea che il dramma
ucraino fosse di carattere interno, e ha allarmato il mondo intero. È
necessario indurre le autorità di Kiev a iniziare il dialogo con le
regioni dell’Est, ha rilevato Grigory Karasin.
A quanto pare, senza l’aiuto esterno il potere di Kiev non è in grado di avviare questo dialogo. Penso che già nei prossimi giorni vengano intrapresi, intensamente, degli sforzi per intavolare una trattativa tra le autorità di Kiev e i rappresentanti del Sud-Est per risolvere finalmente i problemi che portano sofferenze e morte al popolo dell’Ucraina.
Secondo Mosca, quello che è
importante, ormai, non è se vengano concordati dei meccanismi al nuovo
incontro di Ginevra, ma la posizione di Washington, la sua disponibilità
ad obbligare il suo “protettorato di Kiev” a rispettare gli accordi.
Secondo alcune fonti di Kiev, gli agenti della CIA e dell’FBI americana
hanno ormai assunto il comando diretto delle operazioni nell’Est
dell’Ucraina, pertanto adesso la responsabilità per ulteriori crimini
della cricca di Kiev nel Sud e nell’Est del paese, per eventuale guerra
civile, ricade sulla Casa bianca.
In sostanza, proprio a
causa della posizione di Washington l’incontro di Ginevra si è
trasformato in una farsa, crede il direttore del Centro di studi
tedeschi dell’Istituto di studi europei, Vladislav Belov. L’esperto è
convinto che in questo momento un altro incontro di Ginevra sia quanto
mai necessario.
Il presidente russo sarà favorevole a questa idea. Nelle sue conversazioni telefoniche degli ultimi giorni con il cancelliere tedesco Angela Merkel, egli ha ripetutamente ribadito la necessità di discutere urgentemente la situazione in Ucraina e di cercare insieme le soluzioni. Ginevra-2 serve innanzitutto per far pressione sugli USA che sembrano essere interessati soltanto dall’ulteriore peggioramento della sitazione. Siccome questa idea viene promossa dalla Germania, agli USA non resta che parteciparvi. Il buon senso deve avere la meglio, e la Germania capisce correttamente la posizione della Russia e del suo presidente che sta dando un esempio di coraggio e di autocontrollo.
A
favore dello svolgimento di Ginevra-2 a Vienna si è pronunciato anche
il ministro degli Esteri britannico William Hague. “Se esiste una
possibilità di dare un secondo respiro agli accordi raggiunti a Ginevra
tre settimane fa, dobbiamo provare a farlo”, - ha detto Hague.
Il
presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha auspicato il
ripristino della fiducia tra la Russia e l’UE, minata dalla crisi
ucraina. “Il più importante oggi è intraprendere iniziative per
ripristinare i rapporti di fiducia con la Russia. Ne hanno bisogno
entrambe le parti”, riferisce le parole di Van Rompuy il quotidiano
belga “Le Soir”.
I prossimi due-giorni, a quanto
sembra, saranno dedicati ad intense discussioni delle vie di regolamento
della crisi in Ucraina. Per tenere consultazioni sul problema ucraino a
Mosca è giunto il vice segretario generale dell’ONU per gli Affari
politici, Jeffrey Feltman. Prima della sua partenza da New York, Feltman
ha comunicato che Ban Ki-moon è disposto ad assumersi il ruolo di
mediatore, se le parti in conflitto ci saranno interessate. Mercoledì 7
maggio a Mosca verrà il presidente dell’OSCE Didier Burkhalter. Nella
convinzione di Mosca, l’OSCE deve essere il principale attore
dell’osservazione nell’ambito del processo di distensione in Ucraina.
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