Il telomero è la regione terminale del cromosoma, da cui deriva
il nome stesso, composta di DNA altamente ripetuto. Il telomero ha un
ruolo determinante nell'evitare la perdita di informazioni durante la
duplicazione dei cromosomi. Diversi studi hanno dimostrato che il
progressivo accorciamento dei telomeri che ha luogo a seguito di ogni ciclo replicativo sia associato all'invecchiamento cellulare (fase di senescenza).
I telomeri agirebbero come un orologio biologico, legato cioè ad un numero massimo di riproduzioni (e di replicazioni del DNA), al termine del quale la cellula diventa troppo vecchia per essere mantenuta in vita e quindi muore. Per garantire un efficace ricambio cellulare, in ogni caso, in molti tessuti dell'organismo sono presenti cellule staminali che mantengono la corretta lunghezza dei telomeri tramite vari meccanismi (Fonte)
Attualmente molte ricerche in merito al processo di invecchiamento sono
concentrate sul ruolo che i telomeri svolgono nella capacità delle
cellule di sostituire e replicare se stesse; più
lungo è il telomero - come una sorta di microscopico tappo sul
cromosoma - più elevate sono le possibilità di auto-rigenerazione della
cellula. Quando le cellule danneggiate cessano di essere
sostituibili ha inizio il processo di deterioramento fisico che si
conclude con il decesso del corpo. Alcuni individui e famiglie
possiedono nei loro cromosomi telomeri più lunghi della media, e ciò fa
in modo che siano predisposti a vivere più a lungo. Quindi accade
l'opposto per i soggetti aventi telomeri più corti.
Antichi patriarchi super-longevi.
E' da queste nozioni che emerge l'indizio di come gli
antichi personaggi descritti nella Bibbia fossero così incredibilmente
longevi. Alcuni di essi - ad esempio Adamo e Noè - raggiunsero quasi i
1000 anni di età. Tali resoconti che per gli antichi
rappresentavano un mistero, con le odierne conoscenze nel campo della
scienza molecolare risultano invece estremamente comprensibili.
Fu proprio dopo il diluvio del tempo di Noè che la durata della vita media incominciò a ridursi in modo significativo.
I figli di Noè vissero circa 600 anni, e la longevità proseguì
costantemente a diminuire fino ai tempi di Abramo (decima generazione
successiva a Noè) il quale visse 'solo' 175 anni. Al tempo di Mosè, intorno al 1500 aC, la durata della vita media si era attestata sui livelli odierni.
Dunque come mai a cavallo del diluvio ebbe inizio questa graduale
diminuzione della longevità? Benché i figli di Noè fossero nati prima
del diluvio, essi vissero vite molto più brevi rispetto al padre, a
quanto pare perché vissero gran parte delle loro vite dopo il diluvio, mentre gran parte (600 anni) della vita di Noè fu vissuta prima del Diluvio. E' ovvio che all'epoca del diluvio entrarono in gioco fattori ambientali molto deleteri. Fattori che potrebbero tradursi in una maggiore radioattività dell'ambiente, in
irradiazioni UV più elevate, in un lento deflusso idrico con
conseguenziali modificazioni climatiche che avrebbero prodotto uno
squilibrio nel ciclo idrologico fino ad un'Era Glaciale, nel
senso che la mastodontica evaporazione degli oceani post-diluviani
potrebbe avere formato una spessa cortina nuvolosa globale, oscurando il
pianeta (è idrologia 101).
Gli otto sopravvissuti al diluvio dovettero accusare fisicamente simili
stravolgimenti. I fattori ambientali deleteri minarono il meccanismo
governato dai telomeri deputato alla sostituzione ottimale delle cellule
danneggiate, così da quel giorno iniziò un processo di riduzione della
longevità che continuò per diverse generazioni, e che consisté in una progressiva incapacità di sviluppare telomeri più lunghi,
probabilmente perché i clan si sparpagliarono nel corso dell'era
glaciale ed il gene della longevità andò diluendosi; in altre parole al
tempo del Diluvio ebbe luogo un collo di bottiglia genetico in cui
alcuni dei sopravvissuti, senza dubbio quelli dai telomeri più corti, si
moltiplicarono più in fretta rispetto a quelli dai telomeri più lunghi,
in una deriva genetica che si diffuse nella totalità della popolazione
mondiale.
Vi fu un tempo in cui le differenze tra generazioni furono estremamente marcate. E'
per questo che quei bis-bis-nonni apparentemente immortali, come Sidone
(Poseidone), Atlante (Ercole), e Jafet (Giove), erano visti come
semi-dei.
Grandi uomini - ad esempio Nimrod (Gilgamesh)
- trascorsero le loro esistenze alla ricerca del segreto della lunga
vita di Noè (cioè Utnapishtim, eroe del diluvio universale le cui gesta
sono narrate nell’Epopea di Gilgamesh - v. correlati), non molto felici
di dovere incontrare così presto il loro creatore.
di J. I. Nienhuis
Altre info in lingua inglese: http://genesisveracityfoundation.com
Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito Dancing From Genesis
Link diretto:
http://dancingfromgenesis.wordpress.com/2009/03/08/why-did-old-testament-genesis-people-biblical-characters-live-longer-than-today-aging-process-telomere-genetic-research-analysis-greater-longevity-ancient-genesis-biblical-world-explanation-factors-fo/
Traduzione a cura di Anticorpi.info
http://www.anticorpi.info/2014/04/telomeri-e-longevita-pre-diluviana.html
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