Veniamo
ingannati ogni giorno, con promesse illusorie e notizie costruite,
mentre della nostra contemporaneità
non conosciamo nulla direttamente ma solo ciò che i media di regime
vogliono che si sappia. Del futile Renzi conosciamo persino il numero di
scarpe ma di quel flagello imponderabile denominato
scie chimiche non dobbiamo saperne nulla, semplicemente non esiste.
Purtroppo non è così: le operazioni di geoingegneria clandestina sono in
atto da decenni e sono disponibili da anni le prime
dichiarazioni ufficiali in merito. Tutto era organizzato per il
meglio: far credere che i cosiddetti ‘mutamenti climatici’ siano stati
generati dalla bramosia e dall’incoscienza
dell’umanità, razza predatrice del pianeta, contro cui si doveva
quindi procedere a livello materiale e morale.
Ecco
allora l’opera delle sedicenti, oscure e verticistiche organizzazioni
ambientaliste che si
prodigano per la salvezza di una balena oppure per preservare
dall’urbanizzazione un pezzetto di territorio mentre tacciono
sull'evidenza del fatto che sopra di noi tutti imperversano i
terrifici voli chimici con il loro corollario di letali radioonde.
Ecco le organizzazioni mondialiste per i rifugiati prodigarsi per
allestire un campo nomadi mentre è l’astronave madre ONU che
li ha creati, non intervenendo nel porre fine ai conflitti come
invece dovrebbe fare.
Il
caso della penisola italica è interessante e tragicomico. Dal punto di
vista militare si tratta
evidentemente di un territorio in mano a forze straniere, su cui
galleggia in un crescendo di immondizie umane la classe dirigenziale del
nulla. I cittadini sono nel mezzo, cercando di schivare
gli ignobili soprusi fiscali del potere, mentre si attrezzano per la
mera sopravvivenza. Le alberature languono rinsecchite, le acque sono
avvelenate, gli elementi si scatenano a ritmo sempre più
accelerato, mentre sopra tutto si erge minacciosa la consueta lastra
metallica, frutto delle irrorazioni parossistiche dei velivoli chimici.
Sembrerebbe
uno scenario senza via d’uscita ma non è così. L’Italia è il paese del
saccheggio. Troppo ricco di
risorse umane, storiche ed ambientali. La sua distruzione è stato un
processo lento ed impervio ancora non giunto però alla fine.
Dall’Italia (intesa più nella sua consistenza storica antica che
nella sua attuale configurazione politica) emergono ancora voci
importanti. Nel nostro paese si ergono ancora manufatti di ogni tipo in
grado di ricordare tempi diversi, interazioni con
l’ambiente originali e fruttuose, organizzazioni sociali dignitose
ed interessanti.
Se
lo scempio materiale del paese continuerà comunque senza sosta (basti
pensare al MUOS ed alla TAV per
esempio) così potrebbe non essere per le nostre menti. Assediati dal
lavaggio del cervello delle televisioni, qualcuno potrebbe salvarsi in
nome di quel passato che infonde ancora linfa genuina.
Ammorbati dalle innumerevoli fonti di avvelenamento coatto, qualcuno
potrebbe rendersene immune. Quel qualcuno non sarà l’ennesimo
plastificato messia mediatico ma ognuno di noi, centrato nel suo
ruolo di uomo, con la propria personalissima missione, idealità,
generosità.
Abbiamo
la fortuna di avere sul suolo patrio alcune delle voci più originali di
denuncia degli scempi
intenzionali sferrati contro la biosfera planetaria. Quelle voci
compaiono nei primi link alla destra di questo post. Aiutiamoli a
proseguire il loro lavoro, frutto di ingegno, coraggio e
generosità. Dove esiste il male organizzato, emerge la luce in grado
di distruggerlo per sempre. Iscriviamoci ai comitati, facciamo
donazioni in denaro, comperiamo i frutti delle loro fatiche. E’
un impegno che prendiamo in definitiva per noi stessi. Proseguiamo
infine con la realizzazione della nostra originalissima missione
personale, unico reale obiettivo di un’esistenza. Ognuno di noi
è co-artefice di questo mondo, ricordiamolo, ed il nostro personale
ruolo è molto più importante di quello che immaginiamo.
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