Gli antichi saggi che realizzarono le piramidi in Egitto e
nell’America precolombiana lavoravano in uno stato di coscienza che potremmo
definire timeless, ossia senza tempo. Più tardi gli architetti
delle cattedrali gotiche li imitarono: anche loro non attribuivano alcuna
importanza al volgare scorrere del tempo. Intere popolazioni potevano essere
coinvolte per decenni nella realizzazione di opere immortali. Gli operai, i
geometri e gli stessi committenti spesso morivano prima che l’opera fosse
terminata, senza poterla vedere realizzata... o almeno non in questa vita.
Proprio in quest’epoca di “terra di mezzo” - dove non si capisce più chi governa, nello Stato così come nella religione - abbiamo bisogno di guardare al futuro, di realizzare opere senza tempo, di cui probabilmente non saremo noi a vivere i risultati finali.
Alcuni mesi fa, a Torino, un gruppo di persone si è riunito
con l’intenzione di promuovere una nuova concezione dell’essere umano, un nuovo
modello educativo, un nuovo rapporto fra governati e governanti. Questo gruppo
ha fondato un’associazione di promozione sociale... e l’ha chiamata Crisopea. Quando
accade un evento simile, si genera un momento d’intensità tale da potersi dire eterno, ossia fuori dal tempo. Crisopea
vive in Ucronia, la città senza tempo. Ciò che si è creato con l’Intenzione di
quel momento, risplenderà per sempre e per sempre contribuirà al risveglio
della coscienza sia italiana che planetaria.
A partire da metà Settembre, all’interno degli spazi di
Crisopea si terranno corsi e seminari. Ben pochi, anche fra coloro che
partecipano in prima persona a eventi simili, sono davvero consapevoli della
traccia che ogni volta viene lasciata: un segno indelebile, un suono
inesauribile... che non si spegne mai, proprio in quanto non legato al tempo.
Per cui, quando si torna a casa e l’entusiasmo suscitato dal seminario si
affievolisce, non appena i vari membri tornano alle incombenze quotidiane e ne
vengono riassorbiti, allora si può cadere nell’errore di credere di aver
fallito nello scopo di elevare la propria Fiamma interiore.
Ma non dobbiamo lasciarci ingannare dalle apparenze, né
catturare dallo sconforto, poiché il nostro compito non consiste nel trascinare
uomini, in un sol colpo, in uno stato di perenne beatitudine, bensì di
preparare il terreno adeguato per vivere più consapevolmente i nostri anni a
venire, gli stessi anni che vedranno crescere i nostri figli, o addirittura –
in uno slancio di pensiero audace – gli anni che vivremo noi stessi nelle nostre
prossime incarnazioni. Lavoro infaticabilmente oggi per preparare il mondo dove
vivrò io stesso fra mille anni.
Un atto poetico come la creazione di Crisopea può smuovere
le coscienze a un livello molto più profondo rispetto a una rivoluzione
violenta, dopo la quale, spesso, si sfocia entro breve tempo in una situazione peggiore
della precedente.
Chiudo citando le parole che Victoria Ignis rivolse a me
negli anni ’90, quando le chiesi: “Ma cosa posso fare io?”
Parla ad altri di ciò
che stai vivendo. Stravolgi le vite di coloro che sono pronti per rigenerarsi.
Se nessuno sa quello che sai il tuo sapere serve a poco.
La mia voce raggiunge
i dispersi.
Le mie labbra
obbediscono al Fuoco.
Il nostro è un antico
patto che si rinnova Era dopo Era: tu diventa Mio canale e io ti manderò
ascoltatori.
Accetta la Gioia di una marcia
infinita.
Il futuro dell’umanità
è splendente.
Io sono l’invocante e
l’evocata.
Io sono l’Appello e la
risposta.
Sono invincibile
poiché combatto solo per affermare ciò che deve ancora venire.
Abbatto il vecchio
senza esitare, poiché urge fare spazio per il futuro che avanza.
Incidi la materia utilizzando il Vril.
Il vomere migliore è quello che traccia il solco più ampio e più
profondo, affinché non si debba arare passando due volte nello stesso solco. Ti
muoveranno contro delle critiche, ma è normale che la terra opponga resistenza
al passaggio dell’aratro.
Agli uomini piace chiamarsi uomini senza distinzione alcuna, ma in
verità ti dico che si stanno già delineando due specie ben differenti fra loro,
le quali progressivamente e inevitabilmente si allontanano una dall’altra. Si
sfiorano camminando per le strade, lavorano accanto negli uffici... ma
appartengono a due Universi che già non si riconoscono più.
Questa è la pagina facebook ufficiale di
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
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