“Coloro che dicono che non dobbiamo costruire il South
Stream dovrebbero farci una proposta alternativa, cioè su come possiamo
vivere senza la energia”, ha sottolineato Orbán. Tuttavia per i
dirigenti dell’Unione Europea una preoccupazione di gran lunga maggiore è
come risolvere il problema del gas per l’Ucraina senza la
partecipazione della Russia. Per il momento tali sforzi sembrano
piuttosto un gesto di disperazione.
“Costruiremo il
South Stream in quanto questo progetto contribuisce alla sicurezza del
nostro paese nella sfera dell’approvvigionamento di energia e non
ammetteremo una situazione in cui l’Ungheria venga a dipendere
dall’Ucraina”, ha risposto Viktor Orbán ai critici del progetto. Ma
l’ottuso desiderio dell’Ue di “isolare” la Russia può far sì che già nel
prossimo inverno il rifornimento di calore delle case in tutta l’Europa
dipenda dall’Ucraina. Continuando a rifiutarsi di firmare l’accordo con
la Russia sui parametri delle forniture e sul pagamento del gas la
parte ucraina solo accumula i debiti e nello stesso tempo mette a punto
scenari di utilizzazione di quel gas che Gazprom consegna all’Europa.
Tale
processo viene definito diplomaticamente “forniture reversive”. Giorni
fa la compagnia Naftogas dell’Ucraina ha dichiarato che “circa 20
compagnie europee”, tra cui i “maggiori trader dell’Unione Europea”,
hanno già manifestato interesse verso le consegne del gas dall’Ue
all’Ucraina mediante la Slovacchia. “Le forniture del gas all’Ucraina è
un business commerciamente attraente e giuridicamenmte impeccabile. Il
potente mercato ucraino è molto interessante per gli europei”, dice con
convinzione Andrej Kobolov, presidente del consiglio dei direttori della
Naftogas dell’Ucraina.
Ci sono tuttavia due aspetti
della questione che suscitano dubbi. In primo luogo, i già esistenti
accordi sulle forniture del gas russo ai paesi dell’Unione Europea
permettono di usare per il reverse verso l’Ucraina solo la tubazione
d’importanza secondaria Vojany-Užhorod e forse uno dei condotti che
passano attraverso la stazione di distribuzione del gas situata nella
cittadina slovacca di Veľké Kapušany. La loro capacità complessiva non
permette affatto di coprire i fabbisogni dell’Ucraina, ha rilevato a “La
Voce della Russia” Kirill Tanaev, direttore generale del Fondo russo
per una politica efficace:
In questo momento l’Ucraina non dispone né di possibilità tecniche, né di quelle commerciali per ottenere il gas in quantità per essa necessarie aggirando la Russia. Di conseguenza, tutte le supposizioni sulla possibilità di risolvere il problema mediante l’“intercettazione” del gas in Europa sono fantasticherie. Tali dichiarazioni vengono fatte da persone incompetenti o interessate.
Oltre alle
difficoltà tecniche il reverse del gas verso l’Ucraina può creare per
l’Ue anche problemi economici e persino politici molto più seri. Il
punto è che l’aumento delle forniture reversive significa, in sostanza,
il pompaggio reversivo verso l’Ucraina del gas russo fornito in base ai
contratti con l’Ue. Tali progetti prevedono quindi il sovvenzionamento
delle autorità di Kiev a scapito degli interessi degli stessi europei e,
per giunta, in base a motivi politici, anziché economici e finanziari,
ha spiegato a “La Voce della Russia” Konstantin Simonov, direttore del
Fondo russo per la sicurezza energetica, il quale ha fatto ricordare la
transazione analoga stipulata nel maggio 2012 dalla Naftogas con la
compagnia tedesca RWE Supply&Trading GmbH (RWEST) per la
compravendita del gas che arriva prevalentemente dalla Russia:
Mediante tali transazioni l’Ucraina non risolve nessuno dei suoi problemi. Non riceve in quantità ad essa necessarie né gas alternativo, né gas poco costoso. Si tratta quindi esclusivamente di un affare politico.
“Sappiamo
cosa sia questo reverse: è un reverse artificiale, non esiste nessun
reverse – ha commentato giorni fa la situazione il presidente russo
Vladimir Putin. – Come è possibile forinure per uno stesso tubo il gas
sia in una direzione che in quella opposta? Non è necessario essere uno
specialista del settore del gas per capire che ciò è impossibile. Il
nostro gas, in sostanza, viene ricevuto e si paga a qualcuno dei partner
occidentali in Europa che non riceve quindi questo volume. Vediamo
tutto”. Tale “reverse della disperazione” non riscalderà né l’Ucraina,
né l’Unione Europea.
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