martedì 29 settembre 2015

Il Domino del Mondo by Dominio.

Dopo il "setaccio", che cosa ti raggiunge, se non quello che rimane?
"Compro se non inquino": ricerca Doxa per il Salone della Csr.
Il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi, l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente.
Sono i dati di una ricerca Doxa Marketing Advice realizzata per la terza edizione del Salone dalla Corporate Social Responsibility e dell'innovazione Sociale in programma a Milano, in Bocconi, il 6 e 7 ottobre. Per Rossella Sobrero, tra i promotori del Salone, questi dati mettono in evidenza quanto passione e sostenibilità siano alla base delle scelte di consumo in Italia.
"La ricerca che Doxa ha realizzato ad hoc per il Salone è molto interessante, - dice Sobrero - perché va a misurare quanto la passione e la sostenibilità condizionino le scelte dei consumatori.
Siamo rimasti tutti stupefatti nel vedere quanto è cambiato l'atteggiamento del consumatore, che qualcuno chiama anche 'consumatore' perché giustamente vuole essere autore delle proprie scelte, in questi ultimi anni.
E quindi anche le aziende si devono adeguare in tempi rapidi, perché il mercato è cambiato"…
Link
L'e-diesel di Audi (Gruppo Volkswagen). Ora... chi ci crederà?
Che cosa "è cambiato"?
Quanta “politica ed abile oratoria (di parte)” ci sono in coloro che svolgono ordinatamente quello che è, e rimane, il loro “lavoro”. Qualcosa che condiziona certamente coloro che seguono/leggono, senza avere troppo tempo/voglia per capire a fondo, di "far proprio".
Il “consumatore… vuole essere autore delle proprie scelte?
  • il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi, l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente
  • questi dati mettono in evidenza quanto passione e sostenibilità siano alla base delle scelte di consumo in Italia…
  • la ricerca… va a misurare quanto la passione e la sostenibilità condizionino le scelte dei consumatori
Che cos’altro “condiziona le scelte dei consumatori”?
Non è una eresia, sostenere che il semplice “prezzo (costo)” è un fattore centrale, che condiziona ampiamente il consumatore, che è dotato di una “capacità di spesa limitata (condizionata) dal proprio reddito familiare”.
Qualcosa che la “crisi” e la sostanziale dipendenza dal denaro, delimitano centralmente.
  • il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi (perché ciò che ha comprato “costa” e perché il proprio budget mensile è "quello". Il denaro che si guadagna “costa parecchio”, per cui – in seguito – lo si spende “facendola pagare alla società, che permette di lavorare ma… come degli schiavi, in cambio della propria Vita/energia”)
  • l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente (su quali basi, il consumatore “decide”?).
Tu compri in funzione del “passaparola”, della “nomea” di un prodotto/marchio/azienda, del tam tam mediatico (pubblicità) che la tal industria decide di “investire”.
In quale misura le tue scelte sono autenticamente “tue”?
Perchè il Gruppo Volkswagen è stato attaccato?
 “Qua, così”… se arrivi al classico 20% "di tuo", è già tanto. Un valore più vicino alla realtà manifesta è, invece, il 10%... più o meno quella cifra che ti dicono essere relativa alle facoltà della mente, che sei in grado di utilizzare (una barzelletta, visto che il cervello lo usi al 100% ma… “male”, per ragioni non casuali, ovverosia, AntiSistemiche).

La Responsabilità sociale d'impresa (nella letteratura anglosassone corporate social responsibility, CSR) è, nel gergo economico e finanziario, l'ambito riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa:
è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività…
Link
L'ambito riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa:
  1. l’etica
  2. all’interno
  3. della…
La particella lessicale “all’interno…” ti indica, e anche molto chiaramente che:
  • l’etica è una variabile secondaria
  • all’interno di una costante primaria (condizionamento).
C’è bisogno d’altro? Per “capire”... hai bisogno di interi trattati relativi a “quello che ti passa il convento”?
In base a cosa “decidi/scegli” se… le informazioni e la legge (che ti raggiungono e deviano) derivano da questa sostanziale “mancanza di etica”?
Le Iene, attenzione al sugo di pomodoro: ecco cosa hanno scoperto...
Proprio così:
nel servizio viene spiegato che è sufficiente che il prodotto sia stato lavorato in Italia per poterlo definire made in Italy. La Toffa si reca direttamente in Cina per farsi spiegare la vicenda dal proprietario di una azienda produttrice di pasta di pomodoro che lavora con numerose aziende italiane…
Il racconto dell'imprenditore cinese diventa velocemente horror:
non solo le aziende italiane chiederebbero, pur di avere prezzi più bassi, le paste di pomodoro più scadenti e addirittura scadute, ma pretenderebbero anche l'uso di più pesticidi (la maggior parte dei quali vietati in Europa) per aumentare così le produzioni.
Addirittura verrebbero vendute partite di pasta di pomodoro con i vermi:
secondo l'imprenditore cinese, queste aziende avrebbero poi i giusti agganci per far passare il prodotto (parliamo di tonnellate e tonnellate di pasta di pomodoro) alla dogana senza controlli
Fantasia? “Qua, così” no, per davvero! 
Osserva come sei “trattato/a” anche dalle “nuove” Autorità (senza una origine ben precisa, come nel caso della Ue).
Ue a Italia: meno tasse su lavoro, più su consumi e proprietà.
La Commissione europea ritorna a raccomandare all'Italia (insieme a una buona parte di altri paesi dell'Ue) di alleggerire la pressione fiscale sul lavoro, aumentando parallelamente le tasse sul consumo, sulle proprietà immobiliari, l'eredità e le donazioni.
Lo si legge nel rapporto annuale per il 2015 "Riforme fiscali negli Stati membri dell'Unione europea", pubblicato oggi congiuntamente dalle Direzioni generali competenti per gli Affari economici e per il Fisco della stessa Commissione europea.
Secondo il rapporto, "Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Lettonia, Ungheria, Austria, Portogallo e Romania, e, in misura minore, Germania, Estonia, Croazia, Lituania, Olanda, Finlandia e Svezia, sembrano avere un bisogno potenziale di ridurre il carico fiscale relativamente elevato sul lavoro (...), e un potenziale margine per aumentare tasse meno distorsive", che sono in generale quelle sul consumo, sugli immobili, sull'ambiente e anche su eredità, proprietà e donazioni.
Per l'Italia, in particolare, secondo una tabella pubblicata a pag. 31 del rapporto, lo spostamento della pressione fiscale andrebbe fatto soprattutto sul consumo, e su eredità, proprietà e donazioni, visto che le tasse ambientali (che comprendono anche la fiscalità sull'energia) sono già fra le più alte dell'Ue.
Link
  • un potenziale margine per aumentare tasse meno distorsive
  • quelle sul consumo (ecco che, ancora una volta, il consumatore vede venir meno il proprio margine di intenzione, perché il proprio stipendio si muove più lentamente rispetto all’aumento del costo dei prodotti da acquistare, anche alla luce della supervisione della Bce… che prevede un margine di inflazione sostenibile/necessario almeno del 2%. Il che significa che i prezzi dei prodotti che consumi sono destinati sempre ad aumentare. La sostenibilità è, dunque, per la continuazione dello status quo/lavoro e non, certamente, per l’ambiente e la Massa, nel senso teorico del termine)
Le “cose”, dunque, le puoi vedere in una infinità di modi, perché (1) “le persone sono illusoriamente diverse” e (2) “le persone apparentemente cambiano, nel tempo o di momento in momento”.
Questa “diversità” e questo “cambiamento”, in realtà e tuttavia… che cosa sono? A cosa equivalgono?
A “cosa”, se non aggiungi anche un terzo valore. Quale?
L’interesse del Dominio (e dei relativi Punti di Riunione AntiSistemici) a far sì che lo status quo rimanga inalterato nella sostanza. Questa prospettiva viene sempre prima di ogni “tua scelta posteriore”, essendo a monte di te ed in costante vantaggio.

Le “tue” scelte derivano dal ventaglio di possibilità che ti rimangono, perché filtrate anticipatamente dal Dominio, per te.
Ergo, tu non scegli ma “sei condizionato/a a scegliere, limitatamente al campo del possibile, che ti viene presentato davanti agli occhi ed alla logica conseguente”.
"Quello che avevamo sempre detto è che volevamo deconsolidare il debito, perché avere il 100% di una società che si controlla al 43% è fittizio”.
Claudio Descalzi
Il controllo - anche al 100%, in presenza di debito - “è fittizio, alias, è apparente, non corrispondente alla sostanza dei fatti, ossia che:
  • il controllo si trova da/in altra parte
  • il debito è un meccanismo “che trucca le carte in tavola”
  • una leva che ribalta le situazioni e permette il controllo non locale, non manifesto, wireless, “a norma di legge”…
Il trucco c’è, ma non si vede”.
Fatta la legge, trovato l’inganno”?
Non solo, perché l’inganno è un impianto che prevede ed anticipa la legge (non a caso, le Lobby sono accampate al Governo ma, prima ancora, finanziano le campagne elettorali dei politici di turno, ossia, dei propri “cavalli di battaglia”).
Trovato l’inganno, fatta la legge”…
Il debito è una conseguenza della mancanza di denaro.
Ma:
  • il debito è, prima ancora, una idea
  • l’intenzione di arrivare ad un simile punto
  • per il quale deve esistere un mezzo vettore, che garantisca una simile risultanza (è logica, analisi, matematica e… lucida immaginazione) e cioè, appunto, il denaro.
Il denaro è un "trucco" (invenzione) che ne cela un altro:
  • il debito (una convenzione da onorare: “e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori…”).
Quindi, in un reale manifesto (e potenziale) amministrato dalla legge, strumento e memoria… della frattalità espansa, che cosa poteva succedere se non esattamente quello che è successo?
La proliferazione virale del denaro, ha sparso ovunque la sua ombra contraltare: il debito.
Sin tanto che il Dominio rimane non manifesto, la conseguenza frattale espansa è la “non manifestazione dell’intento dominante, in qualsiasi situazione (ottava) possibile ed immaginabile, riprodotta nel reale manifesto ‘ad immagine e somiglianza di…’”.
Di conseguenza, se il “trucco” è all’origine non manifesta, allora il “trucco” diventa la norma anche nel reale manifesto e conseguente alla non manifestazione del principio dominante.

La frattalità espansa è la “legge” che ordina, controlla, plasma ed amministra ogni forma di reale manifesto, ossia, estratto dal reale potenziale, in considerazione dell’orma dominante (la grande concentrazione di massa) in proiezione circuitale:
  • una intenzione, a prescindere dal grado di manifestazione diretta
  • che è legge, ossia, che è sentita dalla “legge frattale espansa”
  • e che, dunque, viene “clonata/copiata/tradotta frattalmente”
  • nel reale manifesto ad hoc.
Così, il “trucco” diventa sistemico o, meglio, AntiSistemico.
Così, non c’è mai un solo attore che “mente”, bensì… gli attori via via sempre più dominanti “mentono d’insieme”, perché la realtà manifesta è una lottizzazione di centri di sotto potere by Dominio (cartello).
Scandalo Volkswagen: “Non sono gli unici a mentire”.
Lo scalpore provocato dalla notizia della falsificazione delle informazioni rilasciate dalla casa automobilistica ha fatto diminuire la fiducia dei consumatori nei confronti dell'azienda e ora si teme che la disonestà non sia un'esclusiva della compagnia tedesca.
Link
La “disonestà” (una prospettiva d'interesse) è ciò che ha sempre mosso il Mondo intero.
Quando qualcosa emerge è perché “serve che emerga”. C’è, insomma, sempre un motivo di fondo, che non è mai “quello che ti dicono”.
L’effetto domino è una intenzione che ha previsto tutto “ad ingranaggi”:
  • un ricatto sottile
  • che lega le persone (aziende) in cordate di sopravvivenza (profitto)
  • pena la decaduta nell’oblio del “debito” (bancarotta/fine).
Infatti, non appena lo scandalo Vw è stato "autorizzato, negli Usa" (che diventano anche esportatori di petrolio e prodotti raffinati, che controllano "mezzo Mondo ed i relativi giacimenti di oro nero", che sono i grandi amici dell'Arabia Saudita, che condizionano il resto del Mondo per mezzo della loro politica militare, etc.)… la situazione si è allargata a macchia d’olio nel “Domino del Mondo by Dominio.
Volkswagen, Mueller a dipendenti: Gruppo in situazione drammatica.
"Volkswagen è in una situazione drammatica.
Sarà tutt'altro che facile ripristinare la reputazione della società e riconquistare la fiducia dei clienti". Lo ha detto il nuovo a.d. di Volkswagen, Matthias Mueller, in una lettera al personale visionata da Reuters.
La società ha ammesso la scorso settimana che i veicoli manipolati sono circa 11 milioni in tutto il mondo.
Alcuni analisti si chiedono se Mueller sia stata la scelta giusta per sostituire il dimissionario Martin Winterkorn. "Lui ha fatto una carriera all'interno del sistema Vw, quindi come può essere credibile la promessa che tutto cambierà per il meglio a partire da ora?
Questi dubbi stanno pesando sul titolo", ha detto Sascha Gommel, analista di Commerzbank.
Link
Lui ha fatto una carriera all'interno del sistema Vw, quindi come può essere credibile la promessa che tutto cambierà per il meglio a partire da ora?

Semplice:
  • non è credibile
ma
  • diverrà, ancora una volta, la norma
  • perché… “sei senza alternativa sostanziale”.
Lo status quo è “qua, così”questo
Gli avvoltoi, le iene, i batteri decompositori, etc. fanno tutto il resto.
Il costo per controllare un’auto, ha detto il ministro, è di circa 8.000 euro, per cui non possiamo controllarle tutte e faremo controlli a campione…”
Graziano Delrio
Primi calcoli: anche senza multa, danno miliardario.
Difficilmente basteranno i 6,5 miliardi già accantonati a bilancio dal gruppo automobilistico per far fronte alla tempesta. Gli analisti, considerando tutto, compreso il pesantissimo danno di immagine, parlano già di decine di miliardi di danni.
A partire dai costi per la sostituzione del “pacchetto” combustione - scarico (5mila euro ad auto, nel mondo ne circolano 11 milioni).
Oltre alla multa profilata dall’Environmental protection agency (Epa) a stelle e strisce (teoricamente fino a 18 miliardi), sono poi già in azione gli avvocati delle potentissime associazioni di consumatori americane, che - grazie alla legislazione Usa - possono sperare in sentenze “punitive” che potrebbero far spillare altri miliardi a Wolfsburg.
Già una ventina di class action sono partite, altre sono attese. E poi ci sono i costi finanziari:
solo il crollo in borsa ha significato per Volkswagen la perdita di 20 miliardi di euro
Link
8000 euro per controllare una vettura (quando... per la sostituzione del pacchetto combustione - scarico ci vogliono 5mila euro ad auto?).
Un business nel business, niente male. Vero?
Non cambia nulla nella sostanza…
Volkswagen, Moscovici: Caso non appanna influenza Germania in Ue.
Lo scandalo sulle emissioni diesel manipolate da Volkswagen "danneggia l'immagine della società stessa e solleva domande su questioni più ampie, ma non limiterà affatto l'influenza tedesca a Bruxelles".
Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, interrogato in merito alla questione a una conferenza a Berlino. Moscovici si è detto sicuro che la casa automobilistica tedesca uscirà dalla crisi, aggiungendo che la trasparenza dimostrata finora da Vw sarà determinante per raggiungere questo obiettivo.
Link
  • lo scandalo… solleva domande su questioni più ampie (appunto. Qualcosa che molto presto verrà dimenticato)
  • la trasparenza dimostrata finora da Vw sarà determinante per (“trasparenza”? Semmai, non trovi molto strana quella sorta di “non combattività dimostrata dal Wv? Andiamo, lo sai molto bene che non è l’unica a “barare”… perché sino al punto di rottura, il software “ingannevole” faceva parte dell’insieme tecnologico delle auto, per cui era anche parte della convenzione dei controlli).
Piuttosto, dovresti riflettere su che cosa significhi effettuare dei controlli, se:
  • chi controlla non ha il controllo della situazione
  • ed è surclassato (non a caso) tecnologicamente
  • da coloro che dovrebbero essere controllati e dallo status quo.
Cosa è “normale”? Cosa si controlla? In che modo? Perché?  
Che cosa si “vede” e che cosa si “perde”?


È la prassi che, nel tempo, “digerisce tutto”… sino al momento in cui:
  • qualcosa cambia nel domino
  • certamente
  • non a caso.
“Qua” è tutto “così”… per via, ad un certo punto, dei “cartelli”.
Le aziende vanno di pari passo, perché si sono distribuite il mercato. Lo scandalo non è di una sola. Non lo può mai essere. Lo scandalo è qualcosa che si “apre” quando serve che si apra. Tutto qua.
Lo scandalo è un software che modifica i valori ed il comportamento, in maniera intelligente. È tecnologia… come l’esistenza di dispostivi che duplicano prodotti coperti dal copyright, da sempre e nonostante tutto, liberamente venduti perché “in commercio”.
Lo scandalo è oggi, quello che ieri non era scandalo…
Il padre fondatore dell’euro in Grecia: “Atene non ha mai ingannato l’Ue”.
La Grecia non ha mai ingannato nessuno per entrare nell'euro. Parola di Nikos Christodoulakis, il ministro delle Finanze della Grecia all'epoca dell'ingresso nella zona euro, considerato il "padre fondatore" della moneta unica in Grecia…
Tuttavia, Christodoulakis non nega che il deficit della Grecia è stato ridotto solo dopo essere entrata nell'euro.
"Si trattava di spese militari causate dalle dispute di confine con la Turchia - ha affermato l'ex ministro - Potevano arrivare anche al 4 per cento del Pil. Se le avessimo calcolate nel deficit, non avremmo mai avviato i negoziati per l'ingresso. Perciò abbiamo messo queste spese nel calcolo complessivo del debito, ma solo in parte nel computo del deficit. Come facevano molti Paesi con elevate spese militari. E la Germania ha fatto qualcosa di simile".
Secondo quanto afferma Christodoulakis, Berlino non avrebbe calcolato i suoi ospedali pubblici in perdita all'interno del settore pubblico, facendo diminuire il disavanzo dello 0,1 per cento.
Non solo. Christodoulakis ammette che tutti i membri fondatori dell'Ue erano a conoscenza dei sistemi di "finanza creativa" applicati in Grecia:
"Tutti lo sapevano. Altrimenti solo Olanda e Lussemburgo si sarebbero qualificate per l'ingresso. Non abbiamo mai ingannato nessuno"...
Link
Tutti lo sapevano.Non abbiamo mai ingannato nessuno (che "strana" filosofia. Vero?).
Esattamente. Questo è il leitmotiv che ha animato tutti quei personaggi storici… finiti poi sulla graticola, ma solo dopo aver adempiuto al proprio “inconscio dovere, nella parte a loro preassegnata dal Dominio”.
Solo per scrivere due illustri nomi:
Hitler e Mussolini (due parti all’interno di uno scenario più grosso di loro. Due uomini che, ad un certo punto, dovevano “sparire” insieme al loro carico di verità).
Non c’è aguzzino e vittima, in un “luogo come questo” caratterizzato dal fatto di essere “tutti vittime del Dominio”, conducendo guerre fra poveri al limite dell’assurdo (vedi conflitti che durano “da sempre”, tra palestinesi ed israeliani, ad esempio).
Perseverare è diabolico.
Che cosa può smuovere un pseudo equilibrio delle parti in giogo?
Calcola che... al Dominio “va bene tutto, basta che lo status quo non cambi nella sostanza”.
Per cui, sono i Punti di Riunione AntiSistemici… ad intervenire con sufficiente libertà, all’interno dell’impero senza vessilli dominante (ovvio, senza mai del tutto essere coscienti di ciò che li sovrasta e permette).

Status quo, con al di sotto "radici nell'acqua della Vita".
I Punti di Riunione AntiSistemici sono “cartelli del potere” (tutto quello che puoi inquadrare attraverso “lenti” convenzionali... come massoneria, mafia, associazioni, multinazionali, nazioni, elite, organizzazioni ombra, illuminati, etc., etc., etc.). Qualcosa che è, quindi, costituito da umani “come te” ma, solo un po’ più influenti ed influenzanti, perché “fuoriusciti dalla Massa in quanto tale, ossia, in quanto 'carne da cannone'”.
I Punti di Riunione AntiSistemici godono di vantaggi, sino al momento in cui “non servono più”. A quel punto diventano capri espiatori per giustificare il “cambiamento apparente” che, di tanto in tanto, affiora alla superficie del reale.
Democrazia, libertà, progresso, evoluzione, etc. corrispondono tutti a “cadute di un Punto di Riunione AntiSistemico”, sacrificato sull’altare dello status quo sostanziale, per farti credere che sia in corso un processo purificatore dell’animo umano (diciamo così)…
Tutto è sacrificabile al di sotto del Dominio, pur di continuare “qua, così”.
Tutto cambia, senza cambiare la sostanza del Dominio, che quindi continua a mantenere il reale manifesto “qua, così”…
Dunque, che cosa può avere scatenato l’interesse di qualche sontuoso Punto di Riunione AntiSistemico, nel caso Vw
Qualcosa che al Dominio “stava bene, per far rimanere tutto nel solco dell'aratro”.
Che cosa può sembrare cambiare, senza cambiare di fatto nulla, impedendo – allo stesso tempo - un’azione che, nel potenziale, può cambiare il sotto impero di un Punto di Riunione AntiSistemico (interesse, utile)?





21/04/2015
Audi e-diesel. Svolta sintetica, prodotti i primi litri: "È il futuro".
Primi risultati per Audi e-diesel, il carburante sintetico che la Casa dei quattro anelli ha iniziato a sviluppare presso il nuovo impianto di Dresda, aperto lo scorso novembre:
dopo una fase iniziale di quattro mesi, Ingolstadt ha infatti comunicato che nei giorni scorsi sono stati prodotti i primi quantitativi, già utilizzati in alcune automobili.
La A8 Tdi fa da "cavia".
Per dimostrare "l'alta qualità" del nuovo prodotto sintetico, stamane Audi lo ha utilizzato nell'auto blu del ministro dell'Educazione e Ricerca tedesco Johanna Wanka, in visita allo stabilimento:
i primi cinque litri di e-diesel sono stati così riversati nel serbatoio dell'A8 3.0 Tdi clean diesel quattro, senza imprevisti di sorta.
"Questo carburante è un grande successo per la nostra ricerca sostenibile – ha detto lo stesso ministro – Se potessimo utilizzare la CO2 come una materia prima a livello industriale, potremmo gettare le basi della green economy".
Il processo produttivo.
Il progetto pilota, finanziato in parte dal governo, è nato dalla collaborazione tra Audi, la tedesca sunfire (operatrice dell'impianto) e la svizzera Climeworks.
L'Audi e-diesel viene sintetizzato partendo da acqua, anidride carbonica ed elettricità:
come abbiamo già spiegato, una parte di CO2 viene ricavata direttamente dall'aria con una tecnologia sviluppata da Climeworks, mentre il rimanente è fornito da una struttura di biogas.
Tramite l'elettrolisi, effettuata con energia green ad elevate temperature, si ottiene poi l'idrogeno, il quale viene a sua volta fatto reagire con l'anidride carbonica in due diversi processi chimici a 220 gradi e con una pressione di 25 bar.
Il risultato è un liquido composto da idrocarburi chiamato Blue Crude, per l'80% convertibile in diesel sintetico privo di zolfo o areni, utilizzabile da solo o eventualmente mescolato al diesel fossile, in varie proporzioni.
In più, sono previsti sistemi di recupero del calore:
complessivamente, Audi stima che l'efficienza dell'intero processo si aggiri attorno al 70%.
Gli altri "sintetici".
Per Audi, la strada carbon neutral è dunque quella giusta:
"I carburanti sintetici sono il futuro", spiega Ingolstadt, da tempo attiva sul fronte dell'e-gas (il metano prodotto a Werlte e utilizzabile dalla A3 Sportback g-tron) e della benzina sintetica, sviluppata in Francia in collaborazione con Global Bionergies.
Lo stesso e-diesel, assieme all'etanolo sintetico (e-ethanol, prodotto utilizzando microorganismi), è invece l'oggetto dello studio avviato assieme all'americana Joule.
"I prodotti sintetici si affiancheranno alla mobilità elettrica - spiega Reiner Mangold, responsabile dello sviluppo prodotto sostenibile di Audi - L'utilizzo della CO2 come materia prima è un'opportunità non solo per l'industria automotive tedesca, ma anche per altri settori e Paesi".
Intanto, a Dresda l'e-diesel è ufficialmente salito sulla rampa di lancio:
nei prossimi mesi, Audi conta di sintetizzarne più di 3 mila litri.
Link
"Questo carburante è un grande successo per la nostra ricerca sostenibile – ha detto lo stesso ministro – Se potessimo utilizzare la CO2 come una materia prima a livello industriale, potremmo gettare le basi della green economy".
E… di Co2, bada bene, ne è pieno il Mondo, essendo proprio la “rivoluzione industriale” ad avere riempito i cieli e l’aria di questa sostanza di scarico.
Se Audi (Gruppo Volkswagen) cambiasse idea, rispetto alla destinazione d’uso (business) del “cartello internazionale automotive”… a quale pericolo esporrebbe il “cartello dei produttori petroliferi” (i quali, in barba al “picco del petrolio”, hanno speso ingenti somme nella tecnologia che ha permesso loro di prolungare di altri decenni la Vita del business, a base di fossili)?

Ecco che, allora, la “punizione” scatta letale ed improvvisa ma, non casuale:
viene alla luce del Sole l’esistenza del dispositivo “truccante”
si abbatte l'intero Gruppo Vw.
Qualcosa che sapevano tutti, ma che era considerato normale.
Qualcosa che costituiva il classico “scheletro dell’armadio” (per Vw e non solo Vw).
Qualcosa che ogni “gruppo/individuo” ha celato da qualche parte.
Qualcosa che il Dominio e i relativi sotto poteri “sanno e mantengono nell’anonimato, sino a quando può venire utile (servizio)”.
Considera come solitamente vieni trattato/a.
Acqua liquida su Marte: cosa significa davvero?...
Infine la grande questione:
l’acqua prova o può farci sperare che su Marte sia presente la vita?
Certamente la presenza allo stato liquido aumenta la possibilità, perlomeno se parliamo di forme di vita molto semplici come microbi. Dal punto di vista della colonizzazione umana del pianeta, invece, la notizia non introduce alcuna rivoluzione:
se l’acqua c’è, è salata, e quindi non è utilizzabile.
Link
Se l’acqua c’è, è salata, e quindi non è utilizzabile?

Suvvia. Esistono intere aree civili sorte nel nulla di un deserto (tipo Las Vegas) o nei pressi del mare (tipo Dubai/Abu Dhabi), che hanno già superato il problema dell’acqua salata.
Mai sentito parlare di “desalinizzazione”?
20 giugno 2007
Il desalinizzatore più grande del mondo.
L'Australia, dopo 6 anni di siccità, ha deciso di investire in un grande impianto di desalinizzazione dell'acqua marina, da costruire vicino a Melbourne.
L'impianto, il più grande mai costruito al mondo, dovrebbe essere pronto nel 2011 e garantire la città dalla scarsità di acqua potabile che l'ha minacciata in questi anni…
Nell'impianto entrano acqua marina ed energia ed escono acqua dolce, acqua salatissima ed emissioni varie…
Link
Nell'impianto entrano acqua marina ed energia ed (esce) acqua dolce





Perché sei trattato/a così?
Uno step alla volta (se ancora SPS non è stato in grado di rendertelo noto). Infatti, prima “sorge spontanea questa domanda”:
te ne sei accorto/a, che sei trattato/a “così”?


Sei in un domino. Azione e reazione conseguono d’insieme, a valle di una intenzione e di una compresenza non manifesta, che ti inquadra esattamente come “servi”.
Accorgiti.
Riconosciti.
Ricorda…
  
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento