Affermare che l’alimentazione vegana è la più salutare per poi dichiarare che se alla dieta vegetariana viene aggiunto del pesce migliora la salute, è un controsenso madornale. In questo incorrono coloro che si improvvisano esperti di alimentazione, a meno chè non vogliono creare confusione.
Praticamente mentre si ribadisce che la dieta vegana è la più salutare si consiglia di consumare molta frutta e verdura, e pesce al posto della carne. A questa conclusione arriva anche il prof. Franco Berrino il quale ritiene che “Eliminare del tutto i prodotti animali non ha senso. Senza carne si può vivere benissimo, vale anche per i bambini, ma il pesce resta un cibo molto salutare. E lo studio lo conferma… Ciò che fa male è mangiare carne troppo spesso, e addirittura tutti i giorni”.
Il prof. Franco Berrino, che viene intervistato per l’occasione, dovrebbe dare un’occhiata ai testi di anatomia comparata, prima di affermare che il pesce è un alimento salutare, e così rendersi conto che i primati non sono strutturati per mangiare animali, tantomeno animali acquatici.
Consumare pesce non può in alcun modo migliorare la salute, dal momento che il pesce ha la stessa tossicità della carne. In genere chi consuma pesce riduce il consumo di carne e il vantaggio che ne deriva non viene dal pesce ma dall’esclusione o dalla limitazione della carne, cioè di metà dei veleni comunemente consumati. In sostanza, in una dieta vegetariana o vegana i benefici che ne derivano non sono tanto dai vegetali consumati quanto dall’esclusione di ciò che danneggia la salute, cioè dei prodotti di derivazione animale. E’ come dire che se respiri aria non inquinata e riduci il consumo di sigarette migliora la tua salute.
Il pesce per essere consumato va necessariamente cotto, e la con la cottura si perdono le vitamine termolabili, le proteine si alterano, i grassi polinsaturi diventano saturi, i minerali diventano inorganici.
Coloro che affermano i benefici del pesce dovrebbero dimostrare che i grassi polinsaturi dei pesci siano superiori a quelli dei vegetali.*
Ma da studi clinici sull’uso di pesce ed olii di pesce nei sopravvissuti da infarto miocardico mostrano una riduzione della mortalità tra il 15 ed il 30%. Per contro l’uso di diete a base di cibi vegetali, che includono olii vegetali ad elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi ed Omega-3, mostrano una riduzione della mortalità del 50-70%.
Quando i nutrizionisti o i giornalisti poco informati parlano di alimentazione dimenticano di dire che con l’omega 3 del pesce si ingeriscono anche molti prodotti tossici per il nostro organismo; dimenticano di dire che con le proteine animali si introducono anche le malattie dell’animale, i residui dei medicinali somministrati, gli inquinanti dei mangimi, le ptomaine, (cioè i prodotti cadaverici che si sviluppano da ogni organismo in via di decomposizione, quali indolo, scatolo, fenoli, ammoniaca, cadaverina, putrescina ecc.).
Sarà solo una dimenticanza? Ma può essere una dimenticanza che può costare la salute e a volte la vita.
*Il Dr Welch e la sua equipe hanno analizzato dapprima 14.422 uomini e donne dai 39 ai 78 anni all’interno dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e successivamente hanno selezionato 4.902 soggetti nei quali erano stati misurati i livelli plasmatici dei PUFAs (polyunsantured fatty acids: acidi polinsaturi, cioè omega-3 e omega-6).
Lo studio ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all’80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati. Ci sarebbe dunque – spiegano i ricercatori – una “efficienza di conversione” in acidi grassi omega-3 a lunga catena significativamente maggiore nei vegetariani/vegani rispetto a coloro che consumano pesce. L’EPIC rappresenta il più vasto studio di popolazione condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA e, se questi risultati saranno supportati da ulteriori studi, cambieranno le raccomandazioni per la Salute pubblica.
Fonte: L’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali: nuovo studio scientifico
A cura della dr.ssa Luciana Baroni presidente di SSNV: Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana www.scienzavegetariana.it
http://www.vegetariani-roma.it/il-pesce-chiodo-fisso-dei-nutrizionisti/
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