Come per incanto, da qualche giorno, l’Italia e l’Europa intera scopre il “dramma dei profughi siriani”.
Tutti, magicamente, da Lampedusa alle
isole greche, quelli che arrivano (o vengono direttamente accompagnati)
sono diventati “siriani”. “Migrante” sta facendo tutt’uno con “siriano”.
Arrivano “siriani” anche dall’Africa nera!
Come mai? deve chiedersi l’osservatore con un quoziente intellettivo superiore all’Homo Naledi…
La risposta è semplice. Dopo aver
inculcato ben bene questa “verità” nei tele-sudditi, hanno cominciato a
“preoccuparsi” tantissimo perché la Russia avrebbe dislocato in Siria
qualche migliaio di “scarponi” armati di tutto punto.
È “preoccupatissimo” Obama.
“Preoccupazioni che vanno ad aggiungersi ad una situazione già
preoccupante”, echeggia tal Gentiloni messo a fare il Ministro degli
Esteri. Quando avremo di nuovo un vero ministro degli Esteri?
Tutta gente che non s’è mai
“preoccupata”, e che anzi è andata in isibilio, da quando è cominciata
la cosiddetta “Primavera araba”, la quale ha prodotto solo sconquassi
per l’Europa.
E
come facciano a “preoccuparsi” se la Russia vuol mantenere le sue
posizioni nell’area a tutto danno dello “spauracchio” Isis, resta un
mistero che potranno svelarci, un giorno, solo gli Hollande, i Cameron e
compagnia teatrante che mentre grida “al lupo” porge il coltello con
cui le “pecore” (cioè noi) saremo allegramente sacrificati.
La Turchia, poi, fa il suo gioco (che a
noi è interdetto), evacuando il nord della Siria di quanti più curdi è
possibile. Gli stessi curdi, notiamolo, che si battono contro lo “Stato
islamico” e che perciò intralciano il progetto del “Califfato”. E
gli Yazidi “in fuga dall’Isis”? Se ne ricorda ancora qualcuno? Chi s’è
preso la briga di verificare se preferivano la Siria prima della
“rivoluzione”? No, fanno “numero” anche loro, pur di arrivare allo
scopo.
In mezzo a questa rotta di disperati
“siriani” c’è di tutto: i poveri iracheni, che a far fagotto han fatto
ormai il callo da più di vent’anni; e i soliti palestinesi, le cui
drammatiche condizioni di vita non hanno mai “preoccupato” nessuno. A
rimpinguare i ranghi dei “siriani” anche afghani, pachistani e
bangladeshi, il che appare davvero comico perché sarebbe come far
passare per “italiano vero” un norvegese.
Se in tutto questo non ci fosse la tragedia di gente sballottata senza pietà, ci sarebbe solo da ridere.
E
invece non ci resta che piangere, se si fa due più due, e cioè che dopo
l’emergenza “profughi siriani” (tra i quali quelli con le corrette
“credenziali” di filo-ribelli saranno più “siriani” degli altri) e una
“preoccupazione” incontrollabile per le pretese “mosse ostili” della
Russia, scoppierà una guerra devastante che investirà in primo luogo il
Libano, dove sono acquartierati circa 2.500 nostri “scarponi”.
Ecco, di quello mi “preoccuperei”, se
fossi a capo della Farnesina. Non delle dicerie messe in circolazione da
chi non vede l’ora di far la guerra alla Russia, obbligandoci a stare
dalla sua parte a colpi di “siriani” che scapperebbero non dal macello
che la Premiata Ditta Occidentale, sfruttando il settarismo di una
minoranza locale, ha scatenato, bensì dalla testarda ed imprevista
resistenza dimostrata dal “regime siriano” sostenuto da Russia ed Iran.
Quindi occhi aperti, perché se la Siria è
un campo di battaglia dal 2011 ma solo adesso han deciso di mandarci i
“siriani”, è perché, con tutta probabilità, stanno pensando d’imprimere
una netta accelerata alla cosiddetta “crisi siriana”.
Enrico Galoppini
Ordini del Pentagono: “Vent’anni di crisi migratoria in Europa”
Se lo dice il capo di Stato Maggiore delle FF.AA. americane non c’è motivo di non credergli: “La crisi migratoria in Europa durerà almeno vent’anni”.
E perché no quaranta, o cento? Le premesse ci sono tutte.
L’America, con la Nato ed il suo capillare apparato di controllo e repressione, spadroneggia in Europa.
I politici europei sono tutti
selezionati dall’America. E lo stesso dicasi del personale che gestisce
l’informazione e la cultura. Tutto è sotto controllo, persino le
telefonate e le mail.
L’Unione Europea è completamente allineata alla linea stabilita Oltreoceano.
Sono liberi di scatenare guerre ad ogni
angolo del Mediterraneo, riversandoci contro maree di “rifugiati”.
Destabilizzano nazioni intere in Asia ed Africa e le conseguenze le
paghiamo noi.
Nessuno gli si oppone. Né di fatto né
coi discorsi, che quando sono “contro” restano sempre a mezz’aria, utili
per il piccolo cabotaggio di un teatrino politico sotto chiave.
Vent’anni vi sembrano un’eternità? Un’esagerazione di un militare in vena di sparate?
No, questa è una dichiarazione
programmatica. E, allo stesso tempo, è una prescrizione, come quella del
medico. Che sa di avere davanti un paziente in fin di vita che
oltretutto non capisce niente in fatto di salute.
In pratica, il generale Usa ci ha fatto
sapere che qui si ballerà ancora per parecchio. Giusto il tempo di
essere invasi dai “migranti” da essi provocati e tirati dentro una
guerra devastante, dalla loro parte e contro i nostri interessi, per il
dominio in Eurasia e, dunque, nel mondo intero.
Enrico Galoppini
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