giovedì 24 settembre 2015

La Coscienza è il tessuto della realtà ~ Fisici affermano l’unità di tutte le cose


“Cos’è la coscienza? Io credo che siamo in grado di rispondere a queste domande, anche se le risposte non hanno un consenso totale nella comunità scientifica. Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.  Alla base, ‘io e te siamo uno’. È questa unità, alla base di mente e materia, è coscienza, coscienza universale. C’è questa profonda comprensione che la coscienza non è creata dal cervello, che non è semplicemente il risultato di una reazione molecolare, di processi chimici nel cervello, ma è l’aspetto fondamentale in natura, è il nucleo essenziale della natura, quello che chiamiamo il ‘campo unificato’.”
John Hagelin. (Fairfield, 9 giugno 1954) è un fisico teorico quantistico statunitense di fama mondiale, specializzato nella teoria delle superstringhe. Noto per le sue ricerche nelle teorie di unificazione dei campi. Maharishi lo considerava essere ‘la voce del Campo Unificato’.
“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.”
Max Planck. Karl Ernst Ludwig Marx Planck, detto Max (Kiel, 23 aprile 1858 – Göttingen, 4 ottobre 1947), è stato un fisico tedesco. Ha ideato la teoria dei quanti e la meccanica quantistica che, insieme con la teoria della relatività di Albert Einstein, è uno dei pilastri della fisica moderna.
“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…

Vorrei dire che nel mio lavoro scientifico e filosofico il mio principale interesse è stato di comprendere la natura della realtà in generale e della coscienza in particolare come un tutto coerente, che non è mai statico o completo ma che è un processo senza fine di movimento e di apertura… Come un’attenta osservazione mostra, uno può sentire un senso di flusso nella corrente della coscienza che non è dissimile dal senso di flusso nel movimento della materia in generale. Non potrebbe dunque il pensiero stesso una parte della realtà come un tutto?’ ‘La nozione di identità permanente andrebbe messa da parte. Questo sarebbe terrificante all’inzio. La mente presente, identificata com’è con la personalità, reagirebbe per proteggere il senso di “sè” personale contro tale terrore.”
David Bohm. (Wilkes-Barre, 20 dicembre 1917 – Londra, 27 ottobre 1992) è stato un fisico e filosofo statunitense. Ha elaborato la cosiddetta interpretazione di Bohm della meccanica quantistica (nota anche come teoria De Broglie-Bohm). Bohm ha inoltre elaborato la cosiddetta teoria olografica, per cui nell’universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che Bohm paragona ad un ologramma, nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo.
“La coscienza è il teatro, e precisamente l’unico teatro su cui si rappresenta tutto quanto avviene nell’Universo, il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto, e al di fuori del quale non esiste nulla. La sola possibilità è di accettare l’esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un’illusione (il maya indiano); la stessa illusione è prodotta da una serie di specchi, e allo stesso modo Gaurisankar e il monte Everest risultano essere la stessa vetta vista da differenti vallate.”
Erwin Schrödinger. Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger (Vienna, 12 agosto 1887 – Vienna, 4 gennaio 1961) è stato un fisico e matematico austriaco. È noto per i suoi contributi alla meccanica quantistica, in particolare per l’equazione d’onda, poi chiamata equazione di Schrödinger in suo onore, per la quale vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1933, e per il famoso esperimento mentale del gatto di Schrödinger.
“La coscienza è il fondamento dell’esistenza. In cui il cervello è una possibilità materiale, che può essere un canale di espressione della coscienza, e tuttavia non è che un epifenomeno della coscienza stessa. La coscienza è il fondamento dell’esistenza al di là del cervello e di qualsiasi e di qualsiasi cosa possiamo immaginare, ipotizzare o intuire. È incredibile, per me, che tutte quelle persone intelligenti capaci di costruire grandi acceleratori e condurre ricerche, diciamo così, avventurose, non nutrano poi il minimo dubbio sulla loro metafisica di base, secondo la quale tutto è solo e unicamente materia. La mente, la consapevolezza, non sono altro che epifenomeni del cervello. Se davvero fossimo fatti in questo modo, non esisterebbe il libero arbitrio, la libertà di dare un nuovo significato alle cose. In altre parole, non avremmo alcuna creatività.

Dobbiamo porre la nuova concezione della consapevolezza mondiale alla base di tutto l’essere, perché la fisica quantistica ci insegna ad includere tutte e quattro queste esperienze. La fisica quantistica semplicemente afferma che se la materia consiste in possibilità di consapevolezza, allora anche la mente, le energie vitali che percepiamo e gli archetipi che intuiamo possono rientrare tra le possibilità della consapevolezza, e se qualcuno solleva l’obiezione del dualismo, la mia risposta è molto semplice: qual è il mediatore tra la mente e la materia? La consapevolezza. E in che modo si attua questa mediazione? Tramite la comunicazione non-locale, una comunicazione che non richiede segnali, perché essi fanno tutti parte della consapevolezza stessa.

La consapevolezza interagisce con se stessa. Non richiede segnali locali, per cui non viene violata nessuna legge fisica. La consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere, inclusa la materia. La materia consiste di onde di possibilità tra cui la consapevolezza può scegliere. Considerando le cose in questo modo, si possono spiegare anomalie come l’effetto osservatore, paradossi come quello della misurazione quantica e molti altri ancora. Prima ho cominciato a spiegare il paradosso della percezione. Tutte queste cose possono essere spiegate benissimo dalla nuova scienza. Di fatto, stiamo assistendo alla nascita di una scienza libera da paradossi, a patto che cominciamo a lavorare con l’idea che la consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere.”
Amit Goswami, fisico quantistico nato in India, ha conseguito il dottorato in Fisica nucleare teorica all’Università di Calcutta nel 1964. È stato professore di Fisica all’Università dell’Oregon fino al 1968; attualmente insegna all’lnstitute of Noetic Sciences, ail’Holmes Institute di Los Angeles, all’UNIPAZ in Brasile, alla Theosophical Society, all’Holma College of Holistic Studies in Svezia, al Sivananda International Yoga and Vedanta Centers. È autore di cinque libri.
“C’è una sola Anima nell’universo. Una Coscienza capace di far venire alla luce una realtà e toglierla dalla manifestazione. Se hai questa esperienza è perché ti sei identificato o stai lavorando per riconoscere questo tipo specifico di consapevolezza o ne fai parte. Non è che tu abbia una mente e il signor Jones un’altra e la signora Smith un’altra ancora, ma tu, Jones e Smith siete una mente sola. Il riconoscere che sei una sola mente – mentre può apparire spirituale, bello – dal punto di visto quantico puoi darne una prova logica.

Questo accendersi e spegnersi della realtà è una parte molto importante: indica che la mente o questa Mente unica fa parte del mondo fisico. La realtà non è solo il mondo fisico, è la relazione della mente con il mondo fisico che ci procura la percezione della realtà. Non c’è realtà senza la percezione di quella realtà. Quello che potrebbe essere la realtà senza quella percezione della realtà è inconoscibile. Non sappiamo che cosa sia.

Possiamo solo assumere che è quello che è, quando non l’osserviamo – una supposizione densa di problemi.

Vi è un antico problema filosofico di questo tipo: sono in una stanza e osservo un giardino da una finestra.

Decido di lasciare la stanza, vado in quella attigua, chiudo la finestra, creando il buio completo. Risultato: cosa accade al giardino? La risposta è: se fossi la sola coscienza che è mai esistita ora ed in futuro, il giardino sparisce all’istante in cui vado nella stanza buia. La gente lo trova incomprensibile. Allora la questione è la seguente: supponiamo che vi sia un’altra persona che continua a guardare e a vedere il giardino ed io sono nella stanza buia, che cosa mi dice questo? In fondo ci dice che una parte di te vede la luce e una parte di te osserva il buio. Ma tu stesso non sei né nel buio né nella luce completamente. Sei una sola coscienza in quello che sembra diviso in due parti, ma è pur una sola coscienza. Anche se sembra essere in due posti diversi, non lo è.

Se supponi che vi è una coscienza separata o menti separate nel mondo, sei in un paradosso, poiché dal tuo punto di vista, se sei una mente sola, se guardi il mondo, lo esamini e cerchi di capire come funziona, concludi scientificamente che la fisica quantica governa queste leggi operative. Esiste da piu’ di 100 anni e le sue leggi funzionano universalmente. Quello che preannuncia riguardo al mondo non è come il mondo sembra apparire. Preannuncia strani accavallamenti di realtà, realtà parallele e oggetti che esistono in due luoghi allo stesso tempo e questo tipo di cose. Allora ti domandi: com’è che gli oggetti non appaiono in due posti diversi allo stesso tempo, il mondo sembra coincidere ed appare unico? Secondo la fisica quantica questi paradossi sono spesso risolti: ossia quando ha luogo un’osservazione tutto quanto cade insieme in una realtà singola e non multipla. Questo è quanto fa la mente.”
Fred Alan Wolf, chiamato anche Dottor Quanto, Oltre ad essere un fisico quantistico e uno scrittore, ha insegnato in numerose università, in USA e in Europa. La sua passione e la sua competenza nell’ambito della fisica quantistica e negli studi sulla coscienza emergono con evidenza dalle sue numerose pubblicazioni scientifiche. Fred Alan Wolf durante la sua vita ha incontrato e collaborato con alcuni dei più famosi scienziati del nostro tempo, tra cui Bohm, Feynman e Heisenberg.

fonte: http://www.non-dualita.it/la-coscienza-e-il-tessuto-della-realta-fisici-affermano-lunita-di-tutte-le-cose/

Nessun commento:

Posta un commento