mercoledì 30 settembre 2015

Il negativo che chiude “il ciclo che chiude”.

Perché succedono le “cose”?
Perché le “cose” non succedono mai, per caso.
Ecco perché… succedono.
Quando è il momento, accade che…
E... perché non c’è praticamente margine di errore, per una simile certezza by SPS?
Perché “qua, così” (la “tua” realtà manifesta) non si muove foglia, se... il Dominio non lo intende (autorizzazione, delegazione).
Per “barare sull’evidenza” di ciò che continua, da sempre, a caratterizzare sostanzialmente lo status quo e, quindi, per “confonderti, relativamente al fatto che sei in uno status quo, che quindi non può cambiare (perché si renderebbe “non sostenibile” per il Dominio, che l’ha previsto/progettato/retro ingegnerizzato… proprio “qua, così”).
Ma, in un modello potenziale di “raccolta di realtà (sfondi interattivi con le esistenze)”, sottinteso dal “robot frattale espanso (di autogestione/amministrazione e controllo)”, tutto è ad “immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa (Dominio), che utilizza “come un proprio strumento” la stessa legge auto esistente della frattalità espansa.
Da “qua” deriva tutto quello che emerge e si afferma/conferma, nel reale manifesto ad hoc, non casuale perché causale. Da “qua” derivano tutti quegli artifizi che ti rendono, in pratica, “cieco”.
La ciclicità è il simbolo del controllo a loop, caratterizzato dalla scomparsa del “perché (origine)”.
In pratica, “ti ci ritrovi sempre dentro”. E, nella sostanza “aliena rispetto a te” ed alla “ragione che gli conferisci (credo, fede, speranza… placebo)… non ti rimane che conseguire, ossia:
  • lasciarti andare
  • nutrendo, quindi, proprio il movimento che ti auto mantiene, così, in giogo.
L’unico movimento che è “automatico ed estraneo rispetto a te” è l’impulso di innesco, ossia, quel movimento che ti convince inizialmente ad “entrare”.
Qualcosa che non faresti mai, se “le carte fossero interamente scoperte sul tavolo”.
Una volta "dentro", il modello funziona perché lo alimenti tu, dal momento in cui “non ti puoi più fermare”, pena il crollo di ogni pseudo “certezza” alla quale ti appigli in virtù di vana ed impalpabile speranza.
Una volta dentro, ti nutri mentre nutri, consumando e – soprattutto – consumandoti, sino a quella presunta “fine”, che non ti può essere mai svelata... sin tanto che la temi e la temi perché” credi di non voler sapere cosa esattamente sia e perché si abbatta su di te”.
   
Da “lì” ti affidi agli “esperti delle scienze deviate”, i quali si guardano bene dal dirti che “ne sanno quanto te”, barando a loro volta relativamente a “ciò che sanno, che fingono di scoprire, che ti dicono senza in realtà dirti mai nulla di sostanziale, ossia, non in grado di fare mai una autentica differenza”.
Ti nutri, mentre nutri e, soprattutto, ti consumi, consumando… morendo.
Alla fine del ciclo Vitale, ti dicono e “sai, perché lo hai visto apparentemente accadere agli altri”, che sono solo più avanti nel percorso della “catena di smontaggio (decomposizione pro sostentamento del reale manifesto)” e, alfine, ti convinci che:
  • con la Morte tutto finisca
  • limitandoti a sperare che, in realtà, non lo sia affatto
  • e che “al di là” sia tutto, magicamente, “migliore (qualcosa che ti fa “digerire ‘qua, così’ di tutto e di più, nella speranza che…)”.
Ora, chi s’inventa “pecora, maiale, cane, gatto, volpe, lupo, leone, tartaruga, lumaca, lepre, etc. (c’è tutto lo “zoo/zodiaco” a disposizione simbolica)”… che cosa fa? Accetta di auto intrattenersi in qualcosa che, ha sempre l’impressione di funzionare secondo vincoli (natura) superiori e… “a sé”.
Qualcosa che crea divisione e separazione tra i piani, tra il “tuo” piano e quello di… “Dio”.
Qualcosa che è una interfaccia tra te e te, in realtà.
Qualcosa che hai dimenticato e che ti fa dimenticare sempre e “da sempre, qua, così”.

C’è chi s’approfitta della situazione d’insieme.
E c’è chi si fa “vittima” e crea quello spazio necessario affinché “i lupi esistano sempre, così come la continuatività delle pecore”.
La natura replica, perché riflette… ogni tipo di causa/concausa che, gerarchicamente, caratterizzano il piano reale manifesto, in relazione alla causa dominante… che si guarda bene dal rovinare tutto, rientrando nello stesso piano, soggetto alla propria intenzione di Dominio.
È, però, per frattalità espansa che, tuttavia, il Dominio (di turno) è sempre (sempre) “parte in causa riflessa”, anche all’interno della propria “opera reale emersa di conseguenza”. È proprio questo marchio di “conseguenza”, che permette di imprimere l’orma dominante all’interno della sostanza scenografica “in corso di trasmissione reale”.
È come una impronta digitale che lasci sempre, anche quando indossi dei guanti protettivi ed anonimi. Una “impronta frattale” che attraversa ogni genere di “precauzione”, a meno che il Dominio non renda “disconnessi” gli umani che conseguono.
Sì, perché… la frattalità espansa ti raggiunge sempre e comunque ma, essendo un “codice”… tu puoi anche “non capirlo, ossia, puoi non essere più in grado di decodificarla, di ricordarla, di saperla leggere, etc.”.
Agendo su di te… il Dominio "mette in sicurezza lo status quo", agendo sulla parte più debole e “isolandola” dall’esterno/interno.
Il Dominio agisce su di te, perché la frattalità espansa è una legge (un automa) inossidabile:
  • auto esiste
  • ed “è”
  • a prescindere.
La frattalità espansa è:
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria.
Ossia, è:
  1. ubiqua
  2. in leva
  3. sempre presente.
Inoltre, essa è neutra o neutrale, rispetto ad ogni ambientazione scenografica (tipo di reale manifesto) che si svolge e che “deve permettere di svolgersi”…
Ciò la rende anche “strumento di/per…”.


La grande concentrazione di massa “la usa”, perché ricorda che può farlo, diversamente da te, che sei stato isolato/a in una porzione di reale sottintesa dalla “ragione dominante”.
Tu che per “tacito consenso” (svuotato dentro ed isolato dentro e fuori”… sei convinto/a “qua, così” a funzionare in auto limitazione”… non rimembrando che anche tu sei, nel potenziale, ciò che è il Dominio… essendo “a sua immagine e somiglianza”.
Questo non ricordare è, però, anche un “percepire”, dal quale s’evocano tutte quelle “sensazioni” che, a cascata, animano parti di te che, non a caso, ti sono lasciate (rimangono)... affinché tu possa generare quel livello sufficiente di energia (motivazione) per “non toglierti la Vita all’istante”.
È “chimica”. Qualcosa che il Dominio usa perché conosce, non avendo smarrito la memoria.
Lo scandalo Volkswagen ti indica, a livello frattale, lo status quo:
  • il controllare sottilmente l’entità della realtà
  • la compresenza di “dispositivi di controllo (nascosti)”
  • la compresenza in tacito assenso delle Autorità d’ogni tipo e livello
  • il conseguire come in un effetto domino.
Barano praticamente tutte le case.
Un altro report, dell'International Council on Clean Transportation... mostra come le case automobilistiche, tutte, senza distinzione, “barino”:
Bmw-Audi dichiara consumi in media del 30% inferiori al reale, Mercedes del 26%, Fiat del 24%, Peugeot-Citroen del 16%, Toyota del 15%.
E negli anni sono diventate sempre più brave ad “imbrogliare”.
I dati dichiarati sono sempre più lontani da quelli rilevati nella vita reale:
nel 2001 lo scostamento medio era del 10%, nel 2011 è diventato del 25%...
Link
Lo stesso fornitore del sistema, il colosso tedesco Bosch, secondo Bild am Sonntag, avrebbe avvisato… dei possibili profili di illegalità del suo utilizzo. Il software è stato sviluppato dalla Bosch solo per test interni. Il fornitore non ha voluto commentare le notizie…
Link
Allora, perché solo Volkswagen (dopo la Grecia)?
Perché solo ora?
Perché Volkswagen ha ammesso tutto “senza difendersi”?
Perché non ha sviscerato che “così fan tutti/e”?
Che è “normale”...
Che cosa rischia, Volkswagen, a non accettare “questo momento”?
Rischia la bancarotta, il fallimento, l’annichilimento e, il conseguente, “divoramento (acquisizione per “due soldi”)” di qualche competitor lanciato a pieno ritmo sul mercato.
Volkswagen conosce molto bene “talune regole” ed accetta, per paura di scomparire, di passivamente conseguire ad una intenzione superiore.
Era (è) semplicemente arrivato il momento di recitare il nuovo “copione”, all’interno della propria parte.
Perché proprio “ora”?
Perché è il momento propizio per (1) confermare la natura della ciclicità, (2) confermare l’apparenza che esista la “giustizia (che prima o poi “tutti in nodi vengono al pettine”) e (3) confermare lo status quo (la continuazione all’interno dello stesso solco d’aratro).
La ciclicità è naturale
Ti sembra naturale è la risposta migliore.
Perché, in realtà, la ciclicità è artificiale. Il ciclo economico che si sta chiudendo (è partito nel 2009) autorizza l’annuncio di ogni sorta di negatività apparente e gli scandali entrano nella stagione migliore per essere annunciati alla Massa
Cosa “viene prima”?
  • il ciclo che chiude
o
  • il ciclo che deve chiudere e, dunque, viene chiuso (negatività)?
È importante che tu consegua, nel loop, perché il loop è qualcosa che non deve mai fermarsi… da “lì” la necessità del loop stesso:
il ciclo è un giro di loop, nel loop.
Quando chiude... le Autorità annunciano negatività per farlo chiudere (perché, altrimenti, non lo farebbe da solo, perché… non esiste).
È un ritornello, niente di più (il ritornello di una musica è artificiale, ossia, creato per ispirazione "artistica").
La frattalità espansa lo autorizza, permettendolo e facendolo accadere… ma solo perché “lunga mano del Dominio… suo controllore di fatto”.
Il ciclo che chiude (perché viene fatto chiudere)… nasconde, allo stesso tempo, la continuazione e la preservazione degli interessi delle parti o Punti di Riunione AntiSistemici, che sono “in fase” con l’intento dominante superiore.

Pedalare in circolo, per "andare avanti" lungo altri loop insospettabili, la cui "catena" ricollega tutto d'insieme... ma, molto spesso, solo simbolicamente.
16 settembre 2015
Audi e-diesel, il carburante fatto di aria e acqua.
L’azienda tedesca punta sui carburanti sintetici, non derivati dal petrolio e realizzati attraverso fonti rinnovabili.
Molte aziende automobilistiche conducono ormai da tempo ricerca e sviluppo di nuovi sistemi di propulsione e di nuovi tipi di carburante, che possano andare incontro alla sempre più crescente richiesta di soluzioni ecosostenibili del mercato.
Bmw, Toyota, Tesla, solo per citare qualche nome, sono già attive con i loro progetti e i loro prodotti. A questa lista, da qualche tempo, si è aggiunta anche Audi con un’idea molto interessante.
L’azienda di Ingolstadt sta infatti realizzando un nuovo carburante sintetico non derivato dal petrolio.
La ricetta è semplice:
acqua, aria ed elettricità.
Nel recente nuovo impianto di Dresda, Audi separa mediante elettrolisi l’acqua in ossigeno e idrogeno, utilizzando elettricità proveniente da fonti rinnovabili. L’idrogeno viene dunque fatto reagire con il carbonio preso dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera, attraverso dei processi chimici che avvengono ad alte temperature e pressioni elevate. Quel che viene fuori da questa lavorazione è il cosiddetto Blue Crude, un liquido ricco di idrocarburi ad alto tasso energetico.
L’ulteriore raffinazione del Blue Crude permette di ottenere un gasolio sintetico chiamato Audi e-diesel, che può tranquillamente essere aggiunto al gasolio classico.
Nei piani di Audi, che già produce il metano sintetico Audi e-gas, c’è l’idea di cominciare a realizzare anche una benzina sintetica, attraverso l’utilizzo di microorganismi e della luce solare.
Link
L’azienda tedesca punta sui carburanti sintetici, non derivati dal petrolio e realizzati attraverso fonti rinnovabili (un pericolo, quindi, per la forma dello status quo).
Ok?
SPS deve aggiungere altro?
Il ciclo chiude, perché “deve chiudere” e, dunque, viene fatto chiudere.
In che modo? Usando la gerarchia:
pesce grande mangia pesce piccolo.

Allo stesso tempo, “lo scandalo” colpisce anche l’attore più scomodo per lo status quo (non si butta via niente, del “maiale” e nulla accade per caso).
Il cartello dei produttori di petrolio & co. non stanno certamente a guardare e osservano una simile minaccia, muovendosi di conseguenza all’interno del ciclo, sfruttando il “momento (timing)” migliore, affinché tutto venga preso per “naturale & giusto”.
Un simile “cartello” data molti secoli, mentre ciò che “nasce” è tanto fragile quanto una piantina venuta alla luce nel vaso di terracotta, riposto sul davanzale di una finestra aperta sul vuoto incombente.
Il vaso “lo butti giù” quando vuoi (sino a quando sei ancora in tempo).
Tutto ciò preserva lo status quo, alias, ciò che riconosci come realtà unica, ivi compreso il “tuo” stato di malessere atavico
Vivendo in un reale che tende a schiacciarti nell’angolo, motivo per il quale, poi, tu senti di doverti rifare sugli “altri”.
Ciò che lasci, viene ripreso.

Allora, SPS (0) riprende SPS (-1). Il "già scritto" è sempre ottimale in un contesto di centro frattale, come uno dei gradini che conducono tutti a...
Negativo attira positivo, positivo attira negativo. La nostra componente magnetica tridimensionale ha proprio lo scopo di permettere l'evoluzione secondo esperienza, attraverso periodi o cicli. È tutto ciclico e, per capirlo, basta solo osservare i fenomeni naturali in cui siamo immersi (oggi SPS non descrive più l'esperienza/crescita in questo modo: la "componente magnetica tridimensionale" è un software che trucca le sensazioni ed il senso del reale).

Positivo attira positivo, negativo attira negativo. In ambito "sovramagnetico", ovvero nei processi legati al pensiero, le cose funzionano in altra maniera, ossia la carica polare di cui ci ammantiamo attira altra carica affine. Il famoso detto "pensa positivo" sembra proprio il manifesto di questa vera e propria legge.

In Fisica abbiamo il Principio dei vasi comunicanti, in cui si raggiunge un equilibrio "nel mezzo", mentre in ambito eterico l'energia va dalla fonte più "debole" a quella più "forte", raggiungendo un equilibrio "nel fine".
Un esempio? Un frattale che lo dimostra?
La speculazione attuale o il modello sociale/economico a clessidra che si è ottenuto introducendo l'Euro:
le due polarità più forti attirano e si dividono il "centro".
Non esiste più un "centro"... 
Dunque? Come ci possiamo orientare in un simile dedalo di diverse fattezze? Mantenendo l’equilibrio…
Link
L’e-diesel di Audi (Gruppo Wolkswagen) e la realtà potenziale “altra”, che può manifestarsi… a questo punto che “fine farà”?

Con il discredito gettato addosso a Wolfsburg, chi crederà?

Se il Gruppo fallisce i brevetti verranno comprati dal consueto Gruppo AntiSistemico per l’occasione, trovando certamente l’oblio… così, per come il brevetto era inteso all’origine (un po’ come l’intento di Tesla, che è stato rinchiuso dentro ad un involucro di legge ed avidità).

“Qua, così”… non cambia nulla, perché non è previsto.

Ad ogni tempesta segue sempre il “sereno”, ossia:
lo status quo.
Il ciclo chiude. Il ciclo apre:
  • in nome dell’economia
  • le cose si “sistemano”.
La realtà manifesta ti “sistema, anzi… ti AntiSistema”.
     
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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