Proprio come le forze oscure della miliardaria rete di organizzazioni non governative della Central Intelligence Agency
degli Stati Uniti e di George Soros, che complottarono per
destabilizzare Medio Oriente e Nord Africa attraverso l’uso dei social
media, realizzando la cosiddetta “Primavera araba”, tali forze hanno
aperto un nuovo capitolo sulla disfunzionalità globale facilitando il
flusso di rifugiati e migranti economici da Medio Oriente, Asia e Africa
all’Europa. Nel marzo 2011, il leader libico Muammar Gheddafi predisse
cosa sarebbe accaduto all’Europa se la stabilità del suo Paese veniva
minata dalle potenze occidentali. In un’intervista a “France 24”, Gheddafi predisse correttamente,
“Ci sono milioni di neri che potrebbero attraversare il Mediterraneo per la Francia e l’Italia, e la Libia svolge un ruolo nella sicurezza nel Mediterraneo”.
Il figlio di Gheddafi, Sayf al-Islam Gheddafi,
condannato a morte dal regime radicale che governa Tripoli, fece eco ai
commenti del padre nella stessa intervista al notiziario francese. Sayf
disse:
“La Libia può diventare la Somalia del Nord Africa, del Mediterraneo. Vedrete i pirati in Sicilia, a Creta, a Lampedusa. Vedrete milioni di immigrati clandestini. Il terrore sarà vicino”.
Come si
è visto nei recenti avvenimenti, Sayf aveva proprio ragione. Infatti,
per l’Europa, il terrore è letteralmente a fianco. Si stima che ben 4000
jihadisti veterani degli olocausti terroristici in Siria, Iraq e Yemen,
abbiano approfittato dell’assenza dei controlli sulle frontiere di
Schengen dell’Unione europea per entrare o ritornare in Europa. Molti
giovani “migranti” hanno iPhone, bancomat, diversi passaporti e molto
contante, difficilmente ciò che ci si aspetta di trovare in possesso di
veri profughi di guerra.
Non solo gli africani hanno inondato l’Europa
meridionale dopo aver attraversato in modo periglioso il Nord Africa,
tra cui la Libia, ma i profughi siriani, per lo più creati dal
trasferimento massiccio occidentale ai jihadisti siriani di armi
catturate in Libia dopo il rovesciamento di Gheddafi, innescando la
sanguinosa guerra civile siriana, fluiscono via mare e via terra nel
cuore dell’Europa. Soros, che non è altro che un front man miliardario
dell’ancor più ricca famiglia di banchieri Rothschild dell’Europa
occidentale, ha supervisionato la completa distruzione degli Stati
nazionali nell’Europa sud-orientale, che oggi consentono l’accesso
incondizionato dei migranti economici e dalla guerra civile da Siria,
Iraq, Nord Africa, Africa sub-sahariana, Afghanistan, Pakistan,
Bangladesh, Birmania, Sri Lanka e altre nazioni del Terzo Mondo
devastate da guerra e povertà.
Risultato dei programmi di reingegnerizzazione delle nazioni, Soros
prima ha contribuito a distruggere la Repubblica socialista federativa
di Jugoslavia, con l’aiuto attivo dell’Unione Europea e della NATO. Le
sette repubbliche indipendenti che una volta costituivano la Jugoslavia,
ora sono le principali vie di transito per decine di migliaia e
prossimi centinaia di migliaia di migranti non europei. La Grecia, che
soffre per l’austerità degli “avvoltoi” dei banchieri centrali e privati
europei, tra cui Soros e i suoi mandanti Rothschild, difficilmente può
affrontare il massiccio flusso di rifugiati. I banchieri si sono
assicurati che la Grecia non possa nemmeno fornire i servizi sociali di
base al proprio popolo, lasciando soli i profughi da zone di guerra e
nazioni che soffrono del crollo di governi ed economia.
La Macedonia, che continua a subire il tentativo di “rivoluzione colorata” in stile ucraino su concessione dei neocon dell’amministrazione Obama, come l’assistente del segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici Victoria Nuland, non può trattenere l’invasione della massa di rifugiati dalla Grecia. Molti rifugiati sono trattati al confine greco-macedone con fastidio, ammucchiandosi in Macedonia e poi in Serbia. I migranti hanno cercato ogni modo possibile per raggiungere le accoglienti Austria e Germania. I rifugiati a Budapest sommersero la stazione ferroviaria centrale, costringendo a chiuderla ai passeggeri, profughi che cercavano di raggiungere Austria e Germania, così come ungheresi e turisti.
I
rifugiati musulmani arrivati a Monaco di Baviera erano irritati dalla
presenza per le strade di tedeschi e stranieri che celebrano l’annuale “Oktoberfest”
bevendo birra. Già vi sono stati scontri per le strade tra celebranti
l’Oktoberfest ubriachi e alcuni rifugiati musulmani che si oppongono
alla presenza dell’alcol. I funzionari della città di Monaco di Baviera
avevano detto che potevano ricevere solo 1000 nuovi rifugiati al giorno.
La città ha visto il numero salire a 15000 al giorno con circa il 90
per cento che non si registra presso le autorità locali, scomparendo per
destinazioni sconosciute.
Nelle città e nei paesi dell’Europa, i
migranti appena arrivati dormono nei parchi e sui marciapiedi creando
l’incubo della salute pubblica con feci umane nei parchi e puzza di
urina permeare le pareti degli edifici. La situazione è aggravata dal
recente arrivo dei rifugiati siriani nel nord della Germania, che
scambiano il velenoso fungo selvaggio “tappo della morte” per una
varietà commestibile che cresce nel Mediterraneo orientale. Nonostante
le avvertenze in arabo e curdo distribuite ai rifugiati, i profughi
hanno ingerito i funghi velenosi, subendo vomito e diarrea
incontrollabile, aggiungendo altro dilemma alla salute pubblica in
Europa. E’ solo questione di tempo prima che le malattie trasmesse dai
rifiuti umani, come colera e tifo fanno, facciano il loro trionfale
ritorno nelle città d’Europa dalle pandemie mortali dello scorso
millennio.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del
Consiglio dell’Unione europea Donald Tusk e il presidente della
Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno la responsabilità diretta
dell’afflusso di oltre un milione di rifugiati politici ed economici nel
cuore dell’Europa. Merkel non ha fatto segreto del desiderio di
aggiungerli alle file dei lavoratori ospiti, Gastarbeiter. Tuttavia,
come mostrato da altri lavoratori ospiti in Germania arrivati negli
ultimi decenni, questi lavoratori non si considerano “ospiti” ma
residenti permanenti e cittadini. Nel frattempo, Tusk e Juncker,
quest’ultimo originario del minuscolo Lussemburgo, hanno minacciato di
multare i membri non comunitari Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e
Islanda se non assorbono la loro quota di rifugiati, una percentuale
dettata dagli “eurocrati” dell’UE a Bruxelles.
Anche se Tusk ha chiesto
ai Paesi dell’UE di aprire frontiere e tesorerie ai profughi, la sua
nativa Polonia è reticente ad accettarne più di qualche centinaio.
L’opposizione della Polonia si unisce a quella di Repubblica Ceca,
Slovacchia e Slovenia. Il successore di Juncker a primo ministro del
Lussemburgo, Xavier Bettel, primo capo europeo ad avere un matrimonio
gay, ha accolto centinaia di rifugiati. Bettel crede nell”Europa senza
frontiere e, quindi, come Merkel, Tusk e Juncker, è un’eroe delle ONG
finanziate da Soros che fanno dell’Europa un esperimento d’ingegneria
sociale mortale. Molti lussemburghesi cercano qualcuno come Marine Le
Pen in Francia per fermare il carrozzone dell’accoglienza dei rifugiati
che minaccia di cancellare il Granducato del Lussemburgo.
I Paesi che hanno radicalizzato gli eserciti jihadisti in Siria e Iraq,
in particolare Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Quwayt,
hanno ritenuto opportuno non prendere nessun rifugiato dai combattimenti
in Siria e Iraq. L’Arabia Saudita ha avuto il coraggio assoluto di
offrire alla Germania la costruzione di 200 moschee per i rifugiati,
dove viene solo predicato e insegnato la versione wahabita dell’Islam.
Nel frattempo, vi sono prove che la Turchia esorti i rifugiati dalla
Siria sul suo suolo ad unirsi all’esodo su carrette del mare verso
l’avversaria Grecia. Tale mossa ha provocato la morte di molti bambini e
donne, servita solo a commuovere gli europei del nord che hanno
invitato migliaia di profughi nei loro paradisi sociali.
La Turchia ha
anche distribuito manuali ai migranti per istruirli su dove andare una
volta giunti in Germania, per avere dal governo l’assistenza sociale.
Proprio come si è visto con le rivoluzioni colorate dirette da Soros e
CIA nei Paesi arabi e Ucraina, il flusso di migranti è stato istruito
via Twitter su dove c’erano controlli alle frontiere e come aggirarli.
Tale direzione “esterna” ha guidato i profughi da Grecia, Macedonia,
Serbia a Croazia e Slovenia, instradandosi verso le frontiere austriache
e tedesche, evitando in tal modo le sempre più ostili Ungheria e
Serbia. C’è già stata una scaramuccia al confine tra polizia croata di
scorta a un treno carico di profughi al confine ungherese e le guardie
di frontiera ungheresi.
Che siano neo-conservatrici e neo-liberisti, le
politiche che hanno portato alla peggiore crisi dei rifugiati in Europa
dalla fine della seconda guerra mondiale hanno radice nei crogioli
politici dei gruppi di facciata finanziati da George Soros e CIA in
Europa e Stati Uniti. E’ solo questione di tempo prima che i loro ruoli
in ciò che è avvenuto in Europa sia scoperto da nazionalisti di destra e
di sinistra e che loro case editrici e siti web vadano in fiamme. Alla
fine, gli europei si sveglieranno e scopriranno che la Russia s’è
immunizzata dal flagello dei rifugiati evitando di frequentare l’UE e le
sue messinscene. Quando i migranti appena arrivati inizieranno a
defecare, vomitare e urinare per le strade di Tallinn, Riga, Vilnius,
Helsinki e Stoccolma, la Russia libra dalla crisi dei rifugiati non
sembrerà così male, dopo tutto.
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 24/09/2015
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/09/24/il-piano-soroscia-per-destabilizzare-leuropa/
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