La Crimea non ha paura delle sanzioni, nè del "blocco"
dei prodotti alimentari messo in atto dall'Ucraina ed invita gli
investitori stranieri a credere nello sviluppo della penisola,
presentandone i vantaggi al primo "Summit della Crimea", in corso fino
al 27 settembre nella città di Kerch.
In quattro giorni di incontri, organizzati ai massimi livelli (a guidare il forum è il capo della repubblica di Crimea, Sergey Aksenov), si discuteranno le opportunità di business nei settori edilizio, turistico e dello sviluppo delle infrastrutture della penisola. Tradotto in termini pratici, ecco 5 motivi per cui un imprenditore straniero dovrebbe investire in Crimea:
Vantaggi fiscali
L'economia della Crimea sta dando chiari segnali di ripresa. Dal 1° gennaio 2015 — e fino al 2040 — è in vigore la legge che istituisce la "Zona Economica Libera sui territori della Repubblica della Crimea e della città di Sebastopoli", che include tassazioni e procedure doganali agevolate: nessuna imposta allo Stato russo per i primi 10 anni di attività e aliquote ridotte per le tasse da pagare alla Repubblica di Crimea (2% per i primi tre anni, 6% dal quarto all'ottavo anno, 13,5 % dal nono anno in poi).
Meta turistica in crescita
Ogni crisi nasconde delle opportunità, recita un adagio spesso menzionato di questi tempi. Sullo sfondo dell'attuale situazione economica e politica tra Russia ed Europa, il flusso turistico verso il Vecchio Continente si è ridotto mentre è cresciuto quello interno alla Russia e la Crimea è la meta estiva più popolare per i russi (lo era anche negli anni precedenti). La Crimea però necessita di un ammodernamento globale delle infrastrutture: di trasporto, ricettive e di svago. Un' opportunità da cogliere per gli investitori, anche per rendere il territorio appetibile in un futuro ai turisti stranieri.
Fatti, non parole
Sulla Crimea si scrive e si legge molto, spesso con verità contrastanti. Sfatiamo i luoghi comuni più diffusi: nella penisola non c'è nessuna occupazione militare e la vita avviene in maniera normale; nonostante le sanzioni finanziarie di UE e USA sulla penisola è stato sviluppato ed è attivo un sistema di pagamento elettronico interno; è invece ancora in vigore il blocco dei treni diretti in Crimea dall'Ucraina, ragione per cui occorre sviluppare le altre reti di trasporto e collegamento. I grandi gruppi italiani (Todini, Finmeccanica ad esempio) hanno già partecipato con successo ai tender per le infrastrutture a Sochi. La Crimea può essere una nuova opportunità da cogliere.
Via mare e via cielo
Sono attivi i lavori di costruzione del ponte autostradale e ferroviario che unirà Crimea e Russia sullo stretto di Kerch e verrà ultimato entro il 2019, mentre l'aeroporto di Simferopol' — prima porta d'accesso alla penisola è stato rimodernato a tempi di record negli ultimi sei mesi, con la costruzione di un secondo terminal.
Dal 2014 al 2015 il flusso dei passeggeri è cresciuto, passando da 2,8 a 4,5 milioni, che diventeranno 9 entro il 2018, quando verrà inaugurato il nuovo scalo. Tutto questo darà un impulso all'economia crimeana e in questa prospettiva è proprio questo il momento di investire in Crimea.
Voglia di Italia
Storicamente i legami commerciali tra le due penisole sono sempre stati forti, fin da quando, nel XIII secolo i genovesi costruirono qui le loro colonie e coniarono una moneta per gli scambi in Crimea. Oggi, dopo la storica decisione di Putin che ha riabilitato gli italiani di Crimea, il gemellaggio fra le due penisole è destinato a decollare di nuovo, come spiega Igor Fedorov, dell'associazione italiana CERKIO, partner informativo del forum "Crimea Summit":
In quattro giorni di incontri, organizzati ai massimi livelli (a guidare il forum è il capo della repubblica di Crimea, Sergey Aksenov), si discuteranno le opportunità di business nei settori edilizio, turistico e dello sviluppo delle infrastrutture della penisola. Tradotto in termini pratici, ecco 5 motivi per cui un imprenditore straniero dovrebbe investire in Crimea:
Vantaggi fiscali
L'economia della Crimea sta dando chiari segnali di ripresa. Dal 1° gennaio 2015 — e fino al 2040 — è in vigore la legge che istituisce la "Zona Economica Libera sui territori della Repubblica della Crimea e della città di Sebastopoli", che include tassazioni e procedure doganali agevolate: nessuna imposta allo Stato russo per i primi 10 anni di attività e aliquote ridotte per le tasse da pagare alla Repubblica di Crimea (2% per i primi tre anni, 6% dal quarto all'ottavo anno, 13,5 % dal nono anno in poi).
Meta turistica in crescita
Ogni crisi nasconde delle opportunità, recita un adagio spesso menzionato di questi tempi. Sullo sfondo dell'attuale situazione economica e politica tra Russia ed Europa, il flusso turistico verso il Vecchio Continente si è ridotto mentre è cresciuto quello interno alla Russia e la Crimea è la meta estiva più popolare per i russi (lo era anche negli anni precedenti). La Crimea però necessita di un ammodernamento globale delle infrastrutture: di trasporto, ricettive e di svago. Un' opportunità da cogliere per gli investitori, anche per rendere il territorio appetibile in un futuro ai turisti stranieri.
Fatti, non parole
Sulla Crimea si scrive e si legge molto, spesso con verità contrastanti. Sfatiamo i luoghi comuni più diffusi: nella penisola non c'è nessuna occupazione militare e la vita avviene in maniera normale; nonostante le sanzioni finanziarie di UE e USA sulla penisola è stato sviluppato ed è attivo un sistema di pagamento elettronico interno; è invece ancora in vigore il blocco dei treni diretti in Crimea dall'Ucraina, ragione per cui occorre sviluppare le altre reti di trasporto e collegamento. I grandi gruppi italiani (Todini, Finmeccanica ad esempio) hanno già partecipato con successo ai tender per le infrastrutture a Sochi. La Crimea può essere una nuova opportunità da cogliere.
Via mare e via cielo
Sono attivi i lavori di costruzione del ponte autostradale e ferroviario che unirà Crimea e Russia sullo stretto di Kerch e verrà ultimato entro il 2019, mentre l'aeroporto di Simferopol' — prima porta d'accesso alla penisola è stato rimodernato a tempi di record negli ultimi sei mesi, con la costruzione di un secondo terminal.
Dal 2014 al 2015 il flusso dei passeggeri è cresciuto, passando da 2,8 a 4,5 milioni, che diventeranno 9 entro il 2018, quando verrà inaugurato il nuovo scalo. Tutto questo darà un impulso all'economia crimeana e in questa prospettiva è proprio questo il momento di investire in Crimea.
Non sono le basi russe in Siria, ma il ponte che collegherà la Crimea alla terraferma ed è già in costruzione - ©
Foto: Screenshot Yandex-Map
Voglia di Italia
Storicamente i legami commerciali tra le due penisole sono sempre stati forti, fin da quando, nel XIII secolo i genovesi costruirono qui le loro colonie e coniarono una moneta per gli scambi in Crimea. Oggi, dopo la storica decisione di Putin che ha riabilitato gli italiani di Crimea, il gemellaggio fra le due penisole è destinato a decollare di nuovo, come spiega Igor Fedorov, dell'associazione italiana CERKIO, partner informativo del forum "Crimea Summit":
"Gli imprenditori italiani mostrano un crescente interesse verso la Crimea ed ora, con le condizioni fiscali agevolate, si aprono prospettive interessanti nei campi dove l'esperienza italiana è apprezzata, ed attualmente manca: ristorazione, alberghi e infrastrutture. Noi siamo pronti ad agevolare l'ingresso degli imprenditori italiani in Crimea e abbiamo già dei contatti avviati. Purtroppo gli imprenditori hanno paura delle sanzioni, perciò non posso rivelare il loro nome."
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