Fonti israeliane accusano Erdogan di aver causato volontariamente l’ondata di migranti in Nord Europa:
“In un primo momento la Turchia ha fatto tutto il possibile per bloccare le rotte marittime utilizzate per l’immigrazione clandestina verso l’Europa. In seguito, però, con la NATO rifiutarsi di agire per rovesciare Assad senza adempiere alla speranza di Erdogan di sconfiggere decisivamente il leader alawita, la Turchia ha deciso di rendere le cose difficili per l’Europa facendovi pressione. Negli ultimi mesi, la Turchia ha sospeso il blocco dei movimenti dei rifugiati verso ovest. La fonte israeliana ha detto che è del tutto possibile che le stesse forze di sicurezza turche che aiutano lo SI, aiutino i trafficanti di esseri umani. L’11 settembre, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha sospeso il console onorario del suo Paese a Bodrum dopo aver appreso che aiutava i rifugiati a partire illegalmente per l’Europa. In una conversazione filmata da una telecamera nascosta di Canale 2, il console, che vendeva gommoni ai rifugiati destinati alle piscine e non ad attraversare il mare aperto, con cui speravano di raggiungere l’isola greca di Kos, ha detto: “Il comune aiuta il traffico (dei profughi via mare). La capitaneria di porto favorisce il traffico. Il governatore del distretto aiuta il loro traffico“.
La fonte israeliana accusa
anche Erdogan di finanziare lo Stato islamico. Ne dubito. Ma l’accusa di
aver causato l’ondata di migranti è probabilmente corretta. Ma Erdogan
agisce da solo o è un’azione concertata della NATO per spingere gli
europei ad accettare una guerra per il cambio di regime in Siria?
Adam Johnson ha steso un (incompleto) elenco di chi utilizza la crisi dei migranti per invocare il bombardamento della Siria:
– Nick Kristof, NYT
– Anne Marie Slaughter
– Save the Children
– Linda Sarsour
– The Gurdian
– la potente ONG “umanitaria” Avaaz
– il Consiglio Atlantico
Alcuni di costoro, come l’ufficio propaganda della NATO Consiglio Atlantico, sono anche lobbisti dei sauditi.
Diversi politici europei aderiscono all’argomentazione folle che più
bombardamenti della Siria creeranno meno rifugiati. L’ONU dice che la
metà della popolazione siriana fugge a causa del conflitto, cioè circa
11 milioni. Ma solo 3 o 4 milioni di questi sono fuggiti all’estero,
soprattutto in Turchia, Giordania e Libano. 7 milioni sono fuggiti nelle
aree controllate dal governo come Damasco. Bombardare il governo della
Siria e queste persone, portando lo Stato islamico e al-Qaida a
conquistare Damasco, creerà certamente una ondata molto più grande di
profughi.
Intanto Obama incolpa gli altri per le sue stupide decisioni in Siria:
“La Casa Bianca non va biasimata. Il dito, dice, non va puntato su Obama ma a chi lo spinge a tentare di addestrare i ribelli siriani, in primo luogo un gruppo che, oltre a repubblicani del Congresso, include l’ex-segretaria di Stato Hillary Rodham Clinton”.
Questo è incredibilmente patetico:
“Se i membri del Congresso e alcuni membri dell’amministrazione Obama fanno “pressione” su di lui per fare qualcosa che sapeva inutile, ancora più colpevole avendo seguito un’opzione che sapeva non avrebbe portato a nulla“.
Obama è il Comandante in Capo degli Stati Uniti. Incolpare
gli altri per i suoi ordini è vigliaccheria spudorata. E chi ha ordinato
che la CIA addestrasse, equipaggiasse e pagasse 10000 jihadisti in
Siria se non Obama? Anche quello è colpa altrui? E perché non parlare
del New York Times? Dopo aver falsamente accusato il governo
siriano dell’uso di armi chimiche nel Gutha, Stati Uniti e Regno Unito
volevano bombardare la Siria, ma ciò fu impedito dal Parlamento inglese e
dalla minaccia di impeachment negli Stati Uniti. Poi la Federazione
russa contribuì a un accordo per salvargli la faccia e sbarazzarsi delle
armi strategiche della Siria.
Ora ancora la Russia si offre di salvare
la pelle di Obama. Avendo fallito nel programma di addestramento del
Pentagono e nella lotta allo Stato islamico, Obama è di nuovo sotto
pressione per bombardare la Siria.
Ma la minaccia di una forza aerea
russa, e di una possibile forte forza di terra schierata in Siria lo
trattiene.
La Siria non è abbastanza importante per iniziare un
conflitto con una grande potenza nucleare. Obama ha bisogno di una via
d’uscita che gli salvi la faccia. Finirla nel versare olio sul fuoco del
conflitto in Siria e trattare con la Russia sono l’unica strada
percorribile.
Oggi la Russia aumenta la pressione:
“Rispondendo ad una domanda se la Russia avrebbe accettato d’inviare truppe per partecipare alle operazioni militari con l’esercito siriano, (il portavoce del Cremlino Dmitrij) Peskov ha detto: “Se c’è una richiesta, nel quadro dei contatti bilaterali e degli accordi bilaterali naturalmente, sarà discussa e considerata. Per ora è piuttosto difficile parlarne ipoteticamente”. Il Vicepremier e Ministro degli Esteri degli Siria Walid Mualam ha detto che la Siria avrebbe chiesto alla Russia d’inviare truppe per combattere a fianco dell’Esercito arabo siriano, se ce ne fosse bisogno. Secondo lui, la Siria non esiterà a chiedere il sostegno della Russia”.
Una
“zona di sicurezza” o “no fly zone” della NATO e amministrata dai
turchi in Siria, mentre l’Armata Rossa è sul campo appoggiata da
aeronautica e marina russe? Scordatevelo. Obama e la NATO hanno la
possibilità di uscire dal caos che hanno creato in Siria e allontanare i
problemi della crescente ondata di migranti.
Devono parlare con la
Russia e non solo a livello “tattico” come vuole Obama, ma strategico.
Insomma, la colpa è di Erdogan e dei sauditi e vanno tenuti al
guinzaglio corto. Lasciare alla Siria e ai suoi alleati far pulizia
senza intervenire ulteriormente. Ci sarà ovviamente pressione a non fare
così dai soliti falchi e lobbisti, ma Obama potrebbe per una volta
prendere una decisione sensata e mantenerla.
“La
Russia sembra aver iniziato un significativo intervento diretto
militare in Siria. Molti report, tra cui alcuni attribuiti a fonti
governative e d’intelligence degli Stati Uniti, indicano che la Russia
costruisce un corpo di spedizione aero-terrestre nelle province di
Lataqia e Tartus, sulle coste, andando di gran lunga oltre consulenza e
fornitura di armi di lunga data. Se questa forza si sviluppa lungo le
linee riportate, potrebbe mutare il corso della guerra. Potrebbe anche
avere importanti implicazioni per la capacità d’Israele di condurre
operazioni aeree sulla Siria occidentale e il Libano, e per le
operazioni della coalizione degli Stati Uniti contro lo “Stato
islamico”/SIIL e le altre organizzazioni terroristiche in Siria.
Inoltre, se la presenza russa si stabilisce, sarà difficile rimuoverla.
Come in Crimea e Ucraina, gli Stati Uniti, e tanto meno di qualsiasi
altro Paese, difficilmente sfiderà militarmente le forze russe. E mentre
tali forze probabilmente soffriranno perdite e potrebbero impantanarsi
in Siria, Mosca potrebbe accettare il costo di mantenere il regime di
Assad al potere e frustrare Washington”. Jeff White di WINEP
…
…
Beh, Jeff, meglio tardi che mai. “…E per le operazioni della
coalizione degli Stati Uniti contro lo “Stato islamico”/SIIL e le altre
organizzazioni terroristiche in Siria“. Oh, andiamo, tutto quello
che servirebbe sarebbe una piccola cellula de-conflittuale da qualche
parte per risolvere l’uso dello spazio aereo e le missioni. Come ciò
funzionerebbe per gli israeliani, nessuno lo sa se il suo potenziale
aereo si trovasse in uno spazio aereo coperto da unità della difesa
aerea russe.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/09/19/la-russia-aumenta-la-pressione-contro-la-guerra-alla-siria/
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