“Lo Spirito come il vento, soffia dove vuole.”
(Giovanni 3,8)
Dentro
a ogni uomo fisico esiste un uomo interno, un secondo uomo. Gli uomini
sono composti da due entità, di cui una è quella costituita dal corpo
fisico e dal corpo eterico: essa è fatta in modo da poter entrare in
rapporto con il mondo fisico. Invece, l’uomo interiore è la parte che è
composta dal corpo astrale e dall’io, perciò è una parte più giovane di
quella fisica. Queste due parti corrispondono all’uomo esteriore e
all’uomo interiore ma, in futuro, avremo altre tre parti che dovremo
sviluppare con il proseguire dell’evoluzione.
In
futuro avremo il sé spirituale che si formerà nell’evoluzione
planetaria di Giove, avremo lo spirito vitale nell’epoca di Venere, e
avremo il vero e proprio uomo-spirito che sarà formato nell’epoca di
Vulcano. In futuro, le gerarchie spirituali ci doneranno altri tre gradi
evolutivi futuri. Ma, già da adesso, abbiamo una predisposizione ad
essere molto di più che uomini composti da quattro parti perché portiamo
già, in noi, il germe del sé spirituale, dello spirito vitale e
dell’uomo-spirito.
Il
nostro io deve incontrare il futuro sé spirituale affine alla gerarchia
degli Angeli che è la più vicina agli uomini. In futuro potremo
incontrare anche l'essere che fa parte della gerarchia degli Arcangeli
che ci darà la possibilità di sviluppare lo spirito vitale. Poi
incontreremo un essere che proviene dalla gerarchia degli Archai che ci
darà la possibilità di sviluppare l’uomo-spirito.
Se
pensiamo l’essere della gerarchia degli Angeli come lo si pensava
nell’antichità, dobbiamo pensare ad un essere simile al Genio-guida.
Plutarco diceva che oltre all’anima che veniva calata nell’uomo, c’era
una parte che restava sospesa al di sopra del suo capo. Questa entità
che è più pura dell’uomo ha l’apparenza di una stella che veniva
chiamata il suo Genio, la sua Guida, il suo Daimon. Questa entità
elevata ha il compito di guidare l’uomo, e il saggio la segue molto
volentieri.
Plutarco
diceva che la parte spirituale dell’uomo doveva essere vista insieme
alla sua parte fisica sebbene sia qualcosa di speciale e sia superiore
all’uomo, e Paracelso diceva la stessa cosa. Il Genio personale non è
altro che il sé spirituale cioè l’essere in divenire che viene mediato
dall'entità che fa parte della gerarchia degli Angeli. Le persone del
mondo le vediamo nel muoversi verso di noi, invece gli esseri spirituali
vanno visti in alcuni fenomeni che non valutiamo nel loro significato
occulto.
Ma
come avvengono questi incontri con lo Spirito? Il primo incontro è
quello che avviene con la gerarchia degli Angeli che accade durante il
normale sonno cioè alla metà del sonno. A metà di un sonno abbastanza
lungo, si vive un’unione intima con il nostro futuro sé spirituale. Nel
sonno accade l’incontro con le qualità spirituali del nostro futuro sé
spirituale, infatti si vive l’incontro con il nostro Genio.
Ogni
notte avviene l'incontro, perciò il senso di soddisfazione che prova
l’anima nell’incontrare il mondo spirituale dipende dal perdurare
dell’effetto che ricaviamo nell’incontro con il nostro Daimon.
Attualmente l’incontro avviene in modo incosciente per la maggioranza
delle persone. Ma, in futuro, l’incontro sarà vissuto in modo sempre più
cosciente. E questo avverrà quando saremo capaci di accogliere questi
concetti, cioè quando la nostra anima sarò divenuta più sensibile e più
recettiva.
Solo
il mutare del nostro atteggiamento consentirà alla nostra anima di
affinarsi e di riuscire a penetrare in modo più profondo nella nostra
vita intima. L’incontro con il Genio-guida potrà giungere alla nostra
coscienza, ma la visione che abbiamo di questi fatti è ancora limitata e
troppo materialistica perciò questi concetti non sono ancora adatti
alla nostra capacità di comprensione. La nostra anima non è ancora
consapevole di quello che gli accade durante la notte.
Quando
avremo approfondito questi concetti acquisiremo una maggiore
comprensione e l’incontro avverrà -notte dopo notte- in modo sempre più
naturale e più consapevole per tutti gli uomini. L’incontro con il
Genio-guida avviene alla metà del sonno, ma il momento in cui l’io può
farlo dipende dalla nostra libertà. Il secondo tipo di incontro, invece
non possiamo spostarlo perché quello che è collegato maggiormente al
corpo astrale e al corpo eterico.
Tutto
quello che è legato all’io e al corpo fisico può essere spostato molto
di più. Il secondo tipo di incontro è più legato all’ordine del
macrocosmo perché è legato al corso dell’anno così come il primo
incontro è collegato al corso del giorno. Sappiamo che la nostra vita
cambia nel corso dell’anno, infatti l’estate quando il sole ci riscalda
veniamo sottratti alla vita fisica, mentre l’inverno dipendiamo molto
più dalla vita fisica e da noi stessi.
Nella
stagione invernale, il nostro spirito si stacca molto più sia dalla
terra che dalla nostra vita fisica perciò siamo più collegati al mondo
spirituale. Infatti la festa di Natale è fissata in un momento in cui la
terra e gli uomini sono rivolti verso lo spirito, e lo spirito ci è più
vicino. Nel periodo che intercorre tra il Natale e il Capodanno avviene
l’incontro del corpo astrale con lo spirito vitale.
La
vicinanza con il Cristo si basa sull’incontro con lo spirito vitale,
infatti il Cristo si manifesta tramite lo spirito vitale e si mostra
tramite l’incontro con un essere appartenente alla gerarchia degli
Arcangeli. Per mezzo di questo incontro siamo più vicini al Cristo,
perciò l’incontro di cui si dice può essere visto come l’incontro con il
Cristo che avviene nella parte più profonda e intima dell’anima umana.
Se
l’uomo spiritualizza il suo sentimento può sentire l’effetto
dell’incontro tra il sé spirituale e il Cristo. La stessa cosa accade,
nella veglia, quando sentiamo l’effetto benefico dell’incontro con il
nostro Genio. È così che accade nel tempo che intercorre tra il Natale e
la Pasqua che è un periodo più favorevole per essere consapevoli della
vicinanza tra l’uomo e il Cristo Gesù. Il periodo di Natale è legato
agli avvenimenti terreni mentre il periodo della Pasqua è legato agli
avvenimenti del cielo.
La
Pasqua viene fissata nella prima domenica successiva alla prima luna
piena dopo l’equinozio di primavera, invece il Natale è collegato ai
fenomeni della terra. Il Natale è collegato alla terra e la Pasqua è
collegato al cielo, perciò il Venerdì Santo è collegato al mistero del
Golgota con il quale il Cristo si è compenetrato nella terra. Per
questo, nel tempo che segue la Pasqua sentiamo che il Cristo cammina con
l’uomo perché Egli penetra in noi e ci accompagna nel nostro cammino.
Nel
corso dell’anno, in estate - soprattutto nella notte di san Giovanni -
l’uomo si collega con il macrocosmo in modo diverso, infatti il nostro
ritmo cambia e si accorda con la vita della terra che muta durante il
corso dell’anno. Il terzo incontro è quello che avviene con l'essere che
appartiene alla gerarchia degli Archai. Questo incontro ci avvicina
all’uomo spirito che diverremo nell’epoca di Vulcano.
E
se il secondo incontro avviene con il Cristo, per il terzo incontro si
deve pensare al nostro Principio-Padre, ovvero a quello che la religione
considera come la base del mondo creato. Il terzo incontro ci collega
intimamente al macrocosmo, infatti ci collega all’universo
divino-spirituale. Quindi vediamo che il corso del giorno prevede
l’incontro con il nostro Genio-guida, il corso dell'anno prevede
l’incontro con il Cristo e il corso della nostra vita viene indicato
nella vita dei Patriarchi di 70 anni che era collegato con il
Principio-Padre.
Nell’età
tra i 28 ed i 42 anni ci prepariamo in modo non cosciente ad avere
l’incontro con il nostro Principio-Padre. L’educazione che abbiamo
ricevuto produce una forte ripercussione su questo incontro.
L’educazione che abbiamo ricevuto deve rendere possibile che, quando
l’incontro ci sarà, noi lo possiamo affrontare avendo il sentimento
della magnificenza del mondo. Dovremo avere il senso della grandezza e
bellezza del mondo, e la percezione che la sublime perfezione dei suoi
fenomeni viene dal Padre.
Attualmente
l’uomo viene molto ridotto nella sua capacità di fare l’incontro con il
Principio-Padre se la sua formazione non ha saputo far sviluppare
questa sensibilità dell’anima. Se l’anima non sviluppa questo sentimento
di venerazione e di riverenza per il Principio-Padre saremo impreparati
a fare questo incontro. L'incontro avverrà nell'atto del nostro
trapasso e noi dovremo affrontarlo colmi di bellezza e di venerazione
per il Padre, perché quello sarà l'ultimo atto d'amore che gli offriremo
stando sulla terra.
Buona erranza
Sharatan
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