Il Ministero della Difesa russo ha detto che prevede di riaprire la stazione radar nella penisola di Crimea. Secondo gli esperti militari, la decisione è stata presa in risposta all’intensificata attività della NATO in prossimità delle frontiere meridionali e occidentali della Russia.
Il
Ministero della Difesa russo è deciso a riattivare la stazione radar in
Crimea che rileverà i missili lanciati dal Mar Nero e dal Mediterraneo,
secondo il quotidiano Izvestija. La stazione radar del sistema di
allarme missilistico (MWS) della Russia nella penisola potrà
identificare il lancio di missili balistici e da crociera e testate
supersoniche. L’elemento nuovo dell’MWS aumenterà la capacità di difesa
della Russia a sud e sud-ovest.
Perché ora?
“Negli ultimi anni la NATO ha aumentato l’attività delle sue navi nei mari Mediterraneo e Nero, schierando ulteriori unità nella base navale di Rota, in Spagna“,
spiegava Viktor Murakhovskij, redattore capo della rivista Arsenal Otechestva (Arsenale della Patria).
“La base non solo ha sistemi antimissile ma anche missili da crociera che possono essere utilizzati contro la Russia. Mosca deve reagirvi“,
aveva detto. Nel 2013, Murakhovskij disse che la Russia registrò il
lancio di missili a medio e lungo raggio da Israele nell’ambito del test
del sistema di difesa aerea del Paese.
“Dal punto di vista tecnico-militare, è chiaro che è facile collocare una testata su tali oggetti e per il ‘bersaglio’ il missile diventa un’arma reale“,
affermava Murakhovskij, che riteneva che le principali preoccupazioni di
Mosca nascano dalla diffusione del sistema antimissile europeo degli
Stati Uniti in Romania.
“La nuova base è dotata del sistema Aegis terreste con sistemi di lancio universali MK-41 che possono essere utilizzati per lanciare missili e Mosca non può determinare di quali missili sono dotati i MK-41: missili antimissile SM-3 o missili da crociera Tomahawk“, affermava Murakhovskij.
I programmi sul nuovo sistema di allarme missilistico
Secondo un esperto dell’industria della Difesa della Russia, il governo
attualmente discute del futuro sistema di allarme missilistico.
“Ora c’è il problema di smantellare tutto e partire da zero o trasferire una parte del MWS presso Irkutsk (5000 km ad est di Mosca) e ricostruirvi la stazione“,
spiegava l’esperto parlando sotto anonimato. Nel
primo caso, la distanza di rilevamento del bersaglio può raggiungere i
6000 chilometri, nel secondo 2500 chilometri, opinava.
“Il sistema MWS presso Irkutsk è invecchiato, ma è ancora capace di seguire gli obiettivi dovuti, cioè i missili lanciati da Mar Nero e Mediterraneo. Entrambe le possibilità sono accettabili“,
affermava l’esperto, che
anche notava i negoziati in corso tra produttore e Ministero della
Difesa, dopo di che il governo avrebbe annunciato ufficialmente l’avvio
del programma. Il costo della nuova stazione è stimata 1,5-2 miliardi di
rubli.
“Le nuove stazioni MWS sono facilmente modulabili. È possibile espandere il raggio delle antenne e dirigerle in aree da cui, secondo il governo, provengano minacce alla sicurezza“, aggiungeva.
Altre simili unità MWS in Russia
La Russia modernizza i sistemi di allarme missilistico dal 2000. Per garantire la sicurezza dei confini, Mosca deve sostituire le vecchi stazioni sovietiche e quelle perdute negli Stati baltici, Ucraina e Bielorussia dalla caduta dell’URSS. Un nuovo MWS fu schierato dal 2008 nel villaggio di Lekhtusi, vicino San Pietroburgo. È del tipo Voronezh capace di rilevare tutti gli oggetti aerei e spaziali dalle coste del Marocco alla Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard nel Mar Glaciale Artico. La seconda stazione fu avviata nel 2009 ad Armavir, nel territorio di Krasnodar (1400 km a sud di Mosca).
La Russia modernizza i sistemi di allarme missilistico dal 2000. Per garantire la sicurezza dei confini, Mosca deve sostituire le vecchi stazioni sovietiche e quelle perdute negli Stati baltici, Ucraina e Bielorussia dalla caduta dell’URSS. Un nuovo MWS fu schierato dal 2008 nel villaggio di Lekhtusi, vicino San Pietroburgo. È del tipo Voronezh capace di rilevare tutti gli oggetti aerei e spaziali dalle coste del Marocco alla Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard nel Mar Glaciale Artico. La seconda stazione fu avviata nel 2009 ad Armavir, nel territorio di Krasnodar (1400 km a sud di Mosca).
Questa unità è
responsabile del controllo del territorio dal Nord Africa all’India. MWS
equivalenti sono anche schierati nell’insediamento Pjonersk della
regione di Kaliningrad (1500 km ad ovest di Mosca) e vicino Irkutsk. Il
primo segue l’attività dei missili nelle aree “occidentali” e il secondo
dalla Cina alle coste occidentali dell’America. Il Ministero della
Difesa russo programma la costruzione di altre stazioni a Krasnojarsk
(4700 km ad est di Mosca), Altaj (4400 km ad est di Mosca), Orsk (2000
km a est di Mosca) e Vorkuta (2100 km a nord-est di Mosca).
Nikolaj Litovkin, RIR, 23 maggio 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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